Il Carroccio senese definisce la situazione "gravissima ma non seria"

La situazione, quindi, è grave, gravissima, ma non seria.
Siamo ormai alle comiche finali “futuristico – montezemoliane”, cose non serie, solo da ridere, ma offensive per la Città e per i Senesi che non hanno voglia di ridere di questa situazione economica, morale e politica a dir poco drammatica.
Marzucchi, a proposito del drammatico indebitamento comunale, nonostante le valanghe di quattrini sborsati dalla Fondazione in passato, ha detto che l’indebitamento nel passato è comunque servito “a costruire opere pubbliche, fare manutenzioni straordinarie alla città, lastricare strade, mettere a norma scuole, sostenere il welfare, le istituzioni culturali e tanto altro. Un lavoro che sarebbe stato impossibile raggiungere SENZA LE RISORSE AGGIUNTIVE DELLA FONDAZIONE”. Prendiamolo alla lettera: allora chi è che ha rovinato questo ruzzino? Che ruolo aveva l’ex Vice Sindaco quando venne fuori l’affarone (si fa per dire) Antonveneta (novembre 2007)?
Come fanno, poi, tanto per peggiorare la gravità delle affermazioni, le altre città a “lastricare strade”, senza la Fondazione di turno? Le strade senesi dovrebbero essere lastricate d’oro, invece spesso fanno alquanto pena! Senza i quattrini della Fondazione che si fa? Al posto degli operai ci va il Marzucchi in persona ad asfaltarle, con l’asfalto portato (a spese loro) dai 659 elettori che lo hanno votato nel 2011?
Nel programma di Siena Futura non c’è assolutamente traccia della GRAVE QUESTIONE MORALE che pervade tutta la Città, se non qualche generico “ci penserà la Magistratura”. Non c’è traccia di RICHIESTE URGENTI DI GIUSTIZIA, non c’è traccia di solidarietà alle Autorità inquirenti, non c’è traccia di denuncia e di biasimo verso la consorteria di malaffare che da oltre un decennio occupa ogni angolo della società senese. Non c’è traccia dell’affare Antonveneta, che ha devastato la Fondazione MPS e quindi anche il Comune. Non c’è traccia di richieste o di auspici, affinché il Monte presenti una querela di parte per la vicenda “Millevini”, ma solo generici e consunti intendimenti, alcuni dei quali anche surreali, come il dimezzamento del debito comunale. Della serie: prima contribuiscono a fare il debito e poi vogliono dimezzarlo. Chi è il “civico eroe” scelto per questa missione? Facile! Colui che, come amministratore, ha fatto parte di quelle Giunte e di quella maggioranza che hanno contribuito, con la loro gestione politica, a far crescere questo debito, a non monitorarlo, a non programmare subito azioni efficaci.
Niente di niente sulla Fondazione MPS, sul debito che supera il limite previsto dallo Statuto, niente di niente sul grave scandalo dell’Università, deficit di Bilancio ed indagine sull’irregolarità delle Elezioni del Rettore. Non siamo su “scherzi a parte”: tutto tragicamente vero, ancorché comico!
Non parliamo, poi, delle critiche non spese, come già detto, sulla drammatica questione morale e giudiziaria della nostra Città. Niente di niente. Non potevamo aspettarci altro, da chi ha “scoperto” il riformista Pizzichi, cresciuto e presentato a Giuseppe Mussari, che lo ha fatto a sua volta crescere ancora di più, o da chi ha sostenuto la nomina del commercialista (e compagno di Pizzichi nella disastrosa avventura in Eutelia, l’azienda che licenziò 2000 dipendenti), tale Claudio Gasperini Signorini, che, a quanto ci risulta, non era neppure gradito ad un personaggio come Gabriello Mancini. Gasperini Signorini è entrato in Rocca come sindaco revisore effettivo, dimenticandosi di comunicare pubblicamente di aver ricevuto una sanzione economica di ben 9.000 Euro da parte della Banca d’Italia per il suo operato nel CdA di MPS Banca Personale. Un circolo politico di Area PD (l’Associazione Confronti) ha dichiarato di aver fatto un esposto alla Banca d’Italia proprio per chiedere la revoca della nomina del “povero” Gasperini.
Alla luce di tutto ciò, riteniamo che il Marzucchi non sia nemmeno candidabile, soprattutto fin quando non vi sarà una decisione definitiva in merito al dissesto dei conti del Comune di Siena, gli stessi conti che il candidato social futurista commenta in modo disinvolto sulla stampa ed in qualche intervista, non raccontando, però, cosa hanno scritto e cosa hanno chiesto i Magistrati contabili in merito al “suo” bilancio, quando appunto ne era il “custode”, quindi il massimo responsabile, insieme, naturalmente, al Sindaco dell’epoca, Maurizio Cenni.
Lo ha detto perfino il Ceccuzzi (!): “A maggio 2011 questa è la situazione che abbiamo trovato in Comune: tre bilanci chiusi in perdita con un disavanzo di oltre 6 milioni, con oltre il 42 per cento di uscite per il personale; 14 dirigenti, un alto tasso di indebitamento, una dipendenza dalla Fondazione ingiustificata nelle dimensioni che è andata assumendo (Consiglio comunale del 21 maggio 2012).
Comitato elettorale Maurizio Montigiani Sindaco di Siena