Le scelte per la Fondazione segno di debolezza
SIENA. La scelta sulla grossetana Mansi per la Presidenza della Fondazione MPS ha fatto perdere il capo a qualcuno in Città. Di certo c’è il fatto che, ancora una volta, il Sindaco Bruno Valentini ha dimostrato di essere quanto mai debole e sempre più ostaggio delle correnti e delle lobby che hanno sempre contraddistinto i DS-Margherita senesi, in particolare dopo la presa di posizione del Presidente della Provincia, il ceccuzziano Bezzini, che ha ribadito la propria contrarietà al nome di Pizzetti, quello da sempre sponsorizzato dal Valentini, ed ha inserito quello della Mansi in una rosa di tre a lui graditi.
Ora che succederà? Pizzetti manterrà la residenza a Sovicille? E la Mansi, che è di Gavorrano ed a Siena c’è solo nata nonostante tutti i tentativi di infinocchiare l’opinione pubblica senese attuati in questi ultimi giorni, dove la prenderà? La residenza in uno dei trentasei comuni della Provincia le sarà data con la consueta trafila che accomuna tutti i cittadini? Oppure, come pare sia già avvenuto per Pizzetti a Sovicille, ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B? Evidentemente i vincoli statutari sulla “concorrenza” (essendo la Mansi a capo della Banca Del Vecchio) e della “residenza” sono stati risolti alla stregua di una barzelletta, visto che basta dare le dimissioni dalla guida di un Istituto concorrente e trovare un comune compiacente che dia una rapida residenza per essere tutti contenti.
In più, siamo o no coscienti del fatto che, seppure ricoprendovi un ruolo di rappresentanza, la Banca del Vecchio è un istituto di credito concorrente rispetto al Monte dei Paschi?
Comunque vada, da questa vicenda appare chiaro come il PD di Siena, che ha rovinato questa Città, non possa salvarsi in alcun modo: anche il neo Sindaco Valentini, che furbescamente si era proposto come il “nuovo”, ha gettato la maschera e si è rivelato, come avevamo sempre sostenuto, solo una marionetta in mano a Ceccuzzi ed alla vecchia nomenclatura che ha distrutto Siena. Le nomine della Fondazione, ancora una volta, sono arrivate con la benedizione e sotto l’egida dei vertici del PD e del Ceccuzzi, mentre ancora una volta Siena ed i Senesi non hanno avuto alcuna possibilità di dire la loro, schiacciati dal compromesso e dalla suddivisione delle poltrone. A cosa è servito, dunque, sventolare il nuovo Statuto della Fondazione come una grande conquista, se poi a decidere sono sempre i soliti? Meno male che le decisioni dovevano essere prese in autonomia dai Deputati della Fondazione… Meno male che Siena Cambia!
Francesco Giusti e Maurizio Montigiani