Scade il 31 agosto la proroga alla coop Zelig
Si tratta di diverse persone che sono a lavorare al Santa Maria della Scala da quando ha aperto, dal 1995. Ci sono, quindi, persone che lavorano al complesso museale da almeno dieci anni, che magari hanno sulle spalle mutui e famiglie. Vogliamo che anche questa sia l’ennesima, triste pagina della fine del Sistema Siena, visto che il Santa Maria è stato fatto vivere prevalentemente con i contributi della Fondazione MPS, senza mai sfruttare appieno tutte le sue enormi potenzialità, tanto che oggi, senza più i soldi della Fondazione, si trova a navigare a vista?
Nell’appalto rientrano, tra le altre cose, anche il Museo del bambino ed il Centro europeo del restauro (Ceer).
Le precedenti amministrazioni comunali, vale a dire Cenni due e Ceccuzzi, dato che non potevano non sapere dell’esistenza di queste proroghe, perché non hanno indetto una gara? Con quale faccia, dunque, il comune cittadino Franco Ceccuzzi ha incontrato ad inizio agosto i dipendenti del Santa Maria della Scala presso la sede del PD nella Galleria Odeon, limitandosi solo a prendere atto della situazione, quando proprio la sua amministrazione, come detto prima, poteva fare qualcosa e non lo ha fatto? Continuerà a stare vicino ai dipendenti anche quando il Santa Maria sarà chiuso? Si ricorda, forse, che del ridimensionamento del Santa Maria uno dei colpevoli è proprio lui?
La realtà ci dice che il Santa Maria della Scala è un ente pubblico che, nel disinteresse generale, rischia di mandare a casa decine di persone. Infine la cooperativa Zelig. Come si pone dinanzi alla situazione di queste persone?
Chiediamo che il Commissario Laudanna abbia a cuore le sorti di questo importantissimo patrimonio della Città, per poterlo consegnare alla futura amministrazione comunale nelle migliori condizioni possibili.
Francesco Giusti – Segretario comunale Lega Nord Siena