Le scelte che farà la Germania condizioneranno totalmente il successo del Piano Industriale, eredità dei BTp di Vigni e Mussari
di Red
SIENA. Intervista fatta di ovvietà, per chi a Siena e attraverso Ilcittadinoonline.it segue le vicende di Monte dei Paschi di Siena, quella rilasciata da Fabrizio Viola, AD di MPS, ai microfoni di Sky Tg 24: “Il Monte dei Paschi da diversi anni ha come caratteristica peculiare” che la distingue da tanti altri istituti di credito “un investimento importante in titoli di stato italiani, che negli ultimi mesi si sono tuttavia deprezzati fortemente. Abbiamo fatto una scelta d’investimento che, al momento, non si sta rivelando ne’ efficace ne’ produttiva”. Viola ha aggiunto che e’ questo “il motivo per cui adesso siamo costretti a richiedere un nuovo intervento per poter rimborsare” capitale e interessi dei cosiddetti Tremonti Bond. “Ora abbiamo comunque avviato un percorso di risanamento del capitale e della redditivita’ della banca. Faremo di tutto per rimborsare” i TBond “nei tempi previsti”.
Riguardo a una delle condizioni fondamentali per la riuscita del Piano Industriale, proprio quella che è indipendente dalla volontà e dalle capacità di management e struttura produttiva dell’istituto: “Ripeto gia’ da tempo che se da qui a fine anno lo spread” tra bund e titoli di stato italiani “non scendera’ sotto i 400 punti, saranno problemi seri per gli effetti che ne deriveranno sull’economia reale attraverso maggiori costi della raccolta per le banche e per le imprese”.
Visto che ancora ieri sera lo spread veleggiava sopra i 400 pb (404 a fine seduta), riteniamo ancora una volta utile preoccuparsi del piano B. “Siamo a un punto di svolta in cui occorre smettere di parlare e iniziare ad agire”, ha detto ancora il top manager, aggiungendo che la data cruciale sara’ quella del 12 settembre prossimo, quando la Corte Costituzionale Tedesca dovra’ esprimersi sulla costituzionalita’ del Fondo Salva-Stati Permanente (Esm), chiamato a sostenere l’eventuale acquisto di titoli di Stato dei Paesi periferici.
L’11 ricomincerà la trattativa con i sindacati: si prevede un’altra giornata interlocutoria, con questa premessa. L’amministratore delegato di Mps ha poi risposto a Sky Tg 24 alla domanda se, anche alla luce del prossimo aumento di capitale della banca, vada bene pure l’ingresso di azionisti stranieri: “Credo personalmente che in un mondo globalizzato non sia un problema di etichetta, di nazionalità, ma sia fondamentale che questi investitori abbiano un profilo serio, un obiettivo di investimento e non di speculazione e quindi un obiettivo finalizzato a far crescere il valore della banca nella quale investono”.
Sulla possibilità che le banche italiane, visti i loro attuali corsi di Borsa, possano essere preda di qualche scalata, Fabrizio Viola ha osservato: “Il sistema bancario evidenzia un valore borsistico molto basso, sui minimi storici. Questo aumenta i rischi che alcune banche possano essere oggetto di acquisti non sempre amichevoli da parte di soggetti esterni. Esiste una vigilanza bancaria che controlla che tutto avvenga secondo il rispetto delle regole”. Di quest’ultima a Siena si erano perse le tracce, però. Chissà dove volgeva lo sguardo quando proprio il predecessore di Viola sullo scranno di Direttore Generale ne comprava più di quanto i parametri della cosiddetta “vigilanza” gli consentivano di fare. Siamo sempre in attesa di un cenno di chiarezza in tal senso …