Siena non dev'essere più una città "smembrata"
SIENA. Da Agostino Milani, candidato nella lista Nuovo Polo per Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“Nel nostro programma elettorale, ha un ruolo preminente la revisione del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico. Un fatto necessario se si vuole davvero smettere di correre dietro alle nuvole e si punta, invece, a lavorare sull’esistente per migliorarlo e conferirgli qualità. Un primo aspetto significativo è quello di lavorare per una città vasta, che ispirandosi a quei criteri su cui è basata la città storica, ricucia il tessuto urbano delle periferie, trasformandole da dormitori, come sono adesso, in parti attive e animate della città. Sarà pertanto necessario favorire ovunque negozi di vicinato e piccole attività artigianali sia per ricostituire quella piccola rete infrastrutturale oggi scomparsa sia perché, da sempre, ogni bottega costituisce luogo di aggregazione, fa sì che la strada diventi uno spazio sociale che appartiene all’intera comunità e non più un luogo che separa una fabbricato dall’altro.
Non più quindi una città smembrata dove da una parte c’è la zona artigianale, dall’altra quella commerciale, dall’altra ancora quella direzionale e da un’altra infine quella residenziale. Parti che vivono per fasce orarie, moltiplicando i problemi di controllo del territorio, che impongono l’uso continuo dell’auto o di mezzi pubblici e che non consentono di vivere accanto al proprio luogo di lavoro.
Altro argomento importante è quello del verde. Siena è per sua costituzione dotata di aree verdi che però oggi, a cominciare dalle sue valli, sono raramente fruibili da parte dei cittadini. Da anni si parla di grandi parchi urbani, ma l’unico realizzato è quello del “tiro a segno”, praticamente asfaltato, dove non c’è un albero e che, con evidente contraddizione, deve essere raggiunto con l’auto. Dal 2003 non si è invece riusciti a realizzare il parco nella valle di Follonica, parco proposto dall’opposizione ed accettato dalla maggioranza per dare completamento e significato al recupero delle Fonti. Noi riteniamo che questo parco sia prioritario, non nelle forme esagerate del parco del Buongoverno che ha dimensioni talmente grandi da essere ingestibile, così come prioritari sono altri piccoli parchi, come quello della valle di Ravacciano, che oltre a costituire vere e proprie piazze verdi, cioè luoghi di aggregazione e di ristoro, possono davvero essere le cerniere di congiunzione e ricucitura tra parti diverse del tessuto urbano.
Per quanto riguarda poi i costi per la gestione del verde dobbiamo elaborare forme innovative, quali forme di volontariato che, sotto la direzione di dipendenti comunali esperti, possano curare la manutenzione e parimenti introdurre il principio dell’affidamento. Si tratta, in questo caso, di affidare ad aziende che, magari per motivi pubblicitari, gestiscano gratuitamente aiuole, giardini e parchi con criteri preventivamente concordati con l’amministrazione comunale.
Con lo stesso criterio potrebbe essere gestito anche il problema della Fortezza, che oggi è un non luogo perché mancante di una sua destinazione specifica. Mantenendo e magari potenziando le funzioni in essa contenute, come ad esempio Siena Jazz, la Fortezza potrebbe diventare Polo di aggregazione giovanile, con spazi polivalenti per iniziative sia di carattere aggregativo, espositivo che anche musicale e culturale in genere. Da affidare ad associazioni non solo giovanili, a costi incentivanti e subordinati alla pulizia e alla manutenzione ordinaria di comparti della Fortezza stessa. Ottenendo al contempo il risultato molteplice di creare luoghi di aggregazione sociale, spazi di cultura giovanile autogestita, liberare la città storica da quelle presenze che confliggono per i motivi più disparati con la tranquillità cui tutti hanno diritto senza però sacrificare i diritti degli altri, ridare una funzione ad un luogo storicamente importante come la Fortezza Medicea, e soprattutto fare tutto ciò a costo nullo.