I dati di Prometeia elaborati dalla Camera di Commercio di Arezzo-Siena
SIENA. Grazie al rapporto di collaborazione che Camera di Commercio ha instaurato da alcuni anni con Prometeia, una delle più importanti società europee di consulenza e ricerca economica, è possibile ipotizzare, attraverso l’elaborazione delle informazioni fornite dalla banca dati “Scenari per le economie locali”, una più accurata stima del consuntivo 2020 ed una prima previsione per il 2021 relativamente ai principali indicatori economici della provincia di Siena.
Il valore aggiunto senese nel 2020 si attesterebbe a fine anno a circa 7,3 miliardi di euro, con una flessione sul precedente anno del 7,7% in termini reali.
“Rispetto alle stime formulate ad ottobre dello scorso anno, che ipotizzavano una flessione del valore aggiunto del -9,1% – commenta la vice presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Anna Lapini – le stime per il 2020 sono migliorate mentre, il protrarsi delle misure emergenziali conseguenti al perdurare della pandemia, ha portato ad una riduzione del recupero previsto nel 2021: +5,3% contro il +6,2% indicato nel precedente report semestrale. Il recupero comunque proseguirebbe anche negli anni successivi: +4,7% nel 2022 e +2,7% nel 2023. Il settore nel quali le conseguenze dell’emergenza hanno lasciato i segni più evidenti è quello del terziario, che si stima che nel 2020 abbia subito una flessione del valore aggiunto pari al -7,3%. Stiamo chiaramente parlando di un comparto vasto ed estremamente eterogeneo ed è quindi plausibile che alcune tipologie di commercio ed il complesso delle attività turistico-ristorative abbiano avuto in realtà conseguenze negative ben maggiori rispetto al resto dei settori del terziario i quali, in alcuni casi, hanno addirittura incrementato la propria attività rispetto al 2019. Le stime comunque per l’intero sistema del terziario indicano già una crescita del +4,6% nel corso del 2021 e del 5,9% nel 2022. Più contenuta, -2,5%, appare invece la flessione del comparto manifatturiero. La diminuzione nell’industria dovrebbe essere comunque ampiamente recuperata già nel corso del 2021 considerando che le nostre elaborazioni ipotizzano una crescita del 14,4% che proseguirà nel 2022 con un +6,8%.“
“Il valore aggiunto dell’agricoltura – sottolinea Marco Randellini, segretario generale della Camera di Commercio – evidenzia per il 2020 un calo del -5,8%. Si tratta di una flessione che è in qualche modo collegata a quella del terziario: i principali settori di specializzazione della produzione agricola senese, vino ed olio, hanno infatti nella ristorazione uno dei principali partner commerciali. Nel 2020, le vendite verso il comparto Ho-Re-Ca si sono drasticamente ridotte e sono state solo parzialmente compensate dall’aumento della domanda da parte della grande distribuzione. Molto più contenuta è invece la diminuzione del valore aggiunto nel settore delle costruzioni che, interessato da una serie di incentivi, fa segnare nel 2020 un -0,8%. Ma appare evidente che gli effetti positivi delle agevolazioni fiscali si avranno soprattutto nel corrente anno che fa registrare una crescita del +16% e nel 2022 con un +8,7%. Numeri importanti per un settore che ha attraversato una crisi ultradecennale e che rappresenta per il PIL nazionale una quota pari all’8%. I dati di Prometeia ci permettono anche di fare delle previsioni sulle esportazioni provinciali che nel 2021 potrebbero avere una crescita del 3,5% seguita da una positiva stabilizzazione (+0,7% per il 2022 e +0,6% per il 2023). Ricordo che il consuntivo 2020 ha visto una crescita delle esportazioni senesi del 9,4%, trainata in particolare dagli ottimi risultati della farmaceutica (+41,5%) e dei prodotti alimentari (+33%).”
“Sul fronte dell’occupazione, – prosegue Marco Randellini – le chiusure forzate delle attività hanno lasciato un segno tangibile sulle dinamiche lavorative: se infatti sul fronte degli occupati, grazie anche al blocco dei licenziamenti ed all’ampio ricorso alla cassa integrazione, si prevede per il 2020 una flessione relativamente contenuta (-2,1%), sul fronte delle unità di lavoro (ULA), che è un’unità di misura del volume di lavoro prestato, la contrazione è ben più elevata (-9,6%). Si prevede comunque una ripresa dell’attività produttiva negli anni successivi con le ULA in crescita del 5,2% nel 2021 e del 3,8% nel 2023. La crisi ha comunque avuto un forte impatto non soltanto sulle imprese ma anche sulle famiglie: si prevede infatti che nel 2020 il reddito disponibile delle famiglie senesi, che nel corso dell’ultimo decennio era cresciuto quasi ininterrottamente, abbia subito una contrazione del 2,7%. Anche in questo caso, per gli anni successivi viene delineato un percorso di recupero sia per il 2021 (+3,6%) che per il 2022 (+2,3%). Ben più ampia appare invece la flessione della spesa per consumi finali delle famiglie (-12,3%), sulla quale ha influito, nel corso del 2020, in maniera determinante non solo il diminuito potere di acquisto ma anche il diffuso clima di incertezza sulle prospettive future. Nel 2021 si dovrebbe comunque delineare un parziale recupero dei consumi (+4,8%) che proseguirebbe poi con più vigore anche nel 2022 (+7,4%). Ovviamente, e questo vale per tutte le valutazioni fatte, la conferma delle stime è strettamente conseguente ad una rapida uscita dall’emergenza sanitaria o almeno ad un suo forte contenimento”.