appellandomi alle legge vigenti, che tutelano i cittadini dal potere unilaterale che talvolta esercitano i mezzi di comunicazione, le chiedo di pubblicare “integralmente” questa mia rettifica. Le chiedo questo perché, la mia lettera di risposta a Prima Pagina era una risposta alle false e provocatorie accuse professionali che il Lorenzoni mi aveva mosso e, l’uso politico che il “redattore anonimo” del suo giornale online ne ha fatto nei confronti di mio cognato: Augusto Rossi – che io sostengo come candidato a Sindaco di Chianciano Terme della Lista Insieme – m’impone di precisare quanto segue.
Nella mia risposta a Lorenzoni faccio un lungo elenco dei lavori da me realizzati come fotogiornalista/indipendente – non iscritto all’Ordine dei Giornalisti – e che, di conseguenza, fornisce le sue prestazioni professionali a chiunque glie le richieda. E, nell’elenco in questione, si raccontava anche della generosa richiesta che, la Candidata alla Presidenza della Provincia: Donatella Santinelli, mi aveva fatto per dirigere il suo ufficio stampa durante questa campagna elettorale. Un particolare, questo, che un giornalista non poteva trascurare (dopo aver parlato di me come candidato a Sindaco per PRC) a meno di una precisa volontà. Una volontà che vuole dimostrare come la “lista Insieme” sia stata creata da gente di sinistra soltanto per distogliere i voti della destra. L’esempio che le ho appena citato e che Lei non avrà difficoltà a confermare (anche tramite l’altro candidato: Lorenzo Izzo che mediava la proposta fra me e la candidata Santinelli) dimostra palesemente la faziosa interpretazione del cronista che si firma M.G.B.. Questo cronista, perciò, quando taglia a proprio piacimento la mia lettera, da una visione distorta e lesiva della professionalità del sottoscritto. Infatti, tagliando quel passaggio fondamentale e mettendo in risalto solo la parte “confidenziale” fra me e il Lorenzoni – il signor M.G.B. palesa tutta la sua malafede e disprezzo per chi, come me, per difendere la verità ha rinunciato ad una folgorante carriera. E, questo, l’ho fatto sempre e a prescindere dal mio credo politico; credo politico che, come Lei ben sa, porto con me dalla nascita e per volontà di mio padre! Del resto, Signor Direttore, Lei era il mio Caporedattore ( mi correggeva anche le a senza acca) quando dal Cittadino Oggi portavo alla luce tutti i misfatti delle giunte rosse del sud della Provincia e, se ricordo bene, in quel tempo anche Lei non si dichiarava lontano dal PRC.
Ora che ho precisato sulla mia professionalità, e per il dovere democratico che mi è imposto dalla mia candidatura nella Lista Insieme, sono anche costretto a rigettare al mittente le accuse che ci sono state accreditate sul nostro ruolo politico. E Lei – se è vero come è vero che chi comanda nella lista del PDL sono gli stessi che hanno svenduto il “nostro” giornale proprio quando avevamo aperto una falla nel “sistema: DS/MPS!?! – signor Direttore, capirà meglio di chiunque altro perché la vera lista di opposizione non può che essere quella di mio cognato Augusto Rossi! Una lista trasversale (dal PRC all’UDC) che – dall’8 giugno senza di me – potrà rappresentare una opposizione credibile e “sin troppo” costruttiva; per ridare a questo territorio un reale confronto politico. Sono convinto che la sola vera necessità di questa Provincia è la mancanza di un’opposizione – Siena è fra le più ricche e meglio amministrate del Bel Paese – la mancanza di un’opposizione politica e non bottegaia che sappia riaccendere il confronto democratico.
Da parte mia, se questo non dovesse accadere – se una nuova destra non dovesse affermarsi – allora Chianciano si ritroverebbe senza un’opposizione per altri 5 anni – e per me, l’aver preso parte a questa avventura elettorale, avrà avuto comunque un senso: quello di aver impedito ad una destra bottegaia ma, soprattutto, fascista e violenta di governare il futuro del paese dove vivo. Un augurio che, se siete sempre le stesse e gli stessi, anche Lei ed altri redattori certamente vorrete condividere.
Saluti Comunisti
Ivan Meacci
Signor Meacci,
le pubblico integralmente la lettera che ha voluto gentilmente inviarmi, più che per il contenuto della stessa, alquanto confuso politicamente, quanto per una lealtà ad un trascorso rapporto di collaborazione.
Come direttore responsabile di un giornale cerco, per quanto mi è possibile, di tenere fuori dal mio lavoro la mia convinzione politica sperando di poter dare una informazione equidistante ai lettori. A volte, può capitare di dare più voce a chi ha maggiore difficoltà a passare sugli organi di informazione e questo, indipendentemente dal loro orientamento politico.
Rispondo alla Sua perchè è fondamentale per me sostenere e tutelare i miei collaboratori. Cosa che ho sempre fatto, sebbene Lei non sia stato così attento a coglierlo. E dire che, in questo mio compito, a volte sono stata fin troppo appassionata!
Nel merito della sua "rettifica" preciso che, il fatto di aver trascurato di citare la sua "proposta di collaborazione con la candidata alla Presidenza della Provincia del PdL" non cambiava di una virgola il senso dell'articolo, diversamente da quanto Lei sostiene.
Una cosa è appartenere ad un partito politico, in quanto tesserato, ed essere stato invitato a fare il candidato sindaco per una lista comunista. Una cosa è essere interpellato – come è accaduto a molti altri colleghi, mi creda, e non solo a lei – per assumere un ruolo di addetto stampa per un mese di campagna elettorale. Un rapporto di lavoro che si esaurisce con la chiusura dei seggi e che nulla ha a che vedere con il reale impegno politico – qualora ce ne sia – di un giornalista o di un individuo qualunque.
L'attacco strumentale ai giornalisti e le minacce di querela fatte per intimidire sono tra gli sport più in voga in Italia – subito dopo o di pari passo con quelli rivolti alla Magistratura – e, quando Lei stava da questa parte della barricata e tutti i giorni Le veniva rinfacciato di lavorare per un giornale di centrodestra – sminuendo così il Suo pregevole e faticoso lavoro – Lei criticava aspramente questo modo di fare, sentendosene vittima. Stessa cosa, mi pare, sia accaduta con Prima Pagina a cui Lei replicava con dovizia di particolari. Mi rincresce che, questa volta, sia stato proprio Lei a cadere in questa "trappola", attaccando un giornalista che ha fatto solo il suo lavoro.
Le opinioni possono, a volte, essere discordanti e quella che a Lei è parsa malafede è stata in realtà solo la sintesi di una lunga lettera che non era mio compito pubblicare in quanto in risposta ad un altro giornale. Pure è stato deciso di fare un piccolo trafiletto più per dare voce e spazio alla Sua risposta che per strumentalizzarne i contenuti. Sebbene la mia stima nei Suoi confronti resti immutata, dubito che tutto questo inchiostro consumato possa avere un qualsivoglia peso nella campagna elettorale chiancianese, che viaggia su ben altri confronti e su ben altri protagonisti.
Cordiali saluti
Raffaella Zelia Ruscitto