SIENA. “Le politiche per il lavoro in tempo di crisi” sono state il tema del convegno promosso dalla Provincia che si è svolto stamane nell’auditorium della Confesercenti, dove sono risuonate parole di preoccupazione ma anche di determinazione nel dare risposte concrete e politicamente efficaci al difficile momento. Discorsi, quindi, molto realistici, basati su dati relativi al mercato del lavoro in terra di Siena, sulle attività dei Centri per l’Impiego, sulle azioni anti-crisi messe in atto dalla stessa Provincia.
Come ha sottolineato in apertura Simonetta Pellegrini, assessore alle politiche attive del lavoro, la crisi purtroppo non è finita. Nel primo semestre 2010 – e la tendenza di questi ultimi mesi lo conferma – si rileva una consistente riduzione della cassa integrazione ordinaria (quasi il 30%), anche la cigs e le procedure di mobilità sono in calo di circa il 40% rispetto al corrispondente periodo del 2009, ma crescono di oltre un migliaio i disoccupati iscritti ai centri per l’impiego.
I cassintegrati e i lavoratori in mobilità sono prevalentemente maschi, concentrati in misura maggiore nella zona della Val d’Elsa; la disoccupazione complessiva è femminile, anche se è in aumento tra i maschi e tra i giovani, che sono il 23% di coloro che si iscrivono alle liste di disoccupazione. L’assessore Pellegrini ha ricordato inoltre come nel 2009 i centri per l’impiego abbiano svolto moltissime azioni di orientamento al lavoro e di riqualificazione professionale. Un’attività che nei prossimi mesi verrà ulteriormente intensificata, affinché, proprio a fronte della debole ripresa produttiva, si possano consolidare le prospettive di aumento dell’occupazione. Inoltre, insieme alle parti sociali, verrà concordato un piano di azioni per sostenere l’inserimento al lavoro dei giovani disoccupati e il reinserimento di lavoratori più anziani che hanno perso il lavoro. Mentre un piano specifico sarà attuato per promuovere l’occupazione femminile, dal momento che le donne rappresentano nella nostra provincia il 62% del totale dei disoccupati.
Sempre in tema di azioni concrete, l’assessore alle attività produttive Tiziano Scarpelli ha ricordato come l’Amministrazione provinciale si sia mossa in questi mesi su due piani: uno di consolidamento del tessuto economico presente, l’altro di stimolo alla nascita o all’attrazione di nuova impresa. Nel primo caso – ha detto Scarpelli – siamo intervenuti con protocolli per la facilitazione di accesso al credito per le imprese della nostra provincia o comunque con accordi quadro che andassero a sostenere pezzi del tessuto economico. Perno del secondo piano di intervento è il manifesto attrattività che vedrà la sua nascita organica nelle prossime settimane, ma la cui filosofia è già stata adottata e sperimentate nel bando per la costruzione del polo sulle energie rinnovabili. Si tratta di mettere a sistema tutte le opportunità che un territorio come il nostro può offrire a chi vuole fare impresa. Nel manifesto attrattività saranno contenute le opportunità offerte dal mondo del credito, legate al sistema bancario, ma anche a istituzioni come Fises e Fidi Toscana, le facilitazione di rapporto con il mondo della ricerca, l’anagrafe delle aree dove è possibile insediare una nuova azienda, un percorso di coordinamento dei Suap con l’obbiettivo di individuare tempi certi.
Altro fattore decisivo sarà la costruzione di una rete di centri servizio per il trasferimento tecnologico. In questo campo sono stati individuati tre temi prioritari: le scienze della vita, le nano tecnologie, e ICT (Information Communication Technology). Questa è la mappa che ci guiderà per i prossimi mesi – ha concluso Scarpelli – e siamo convinti, anche grazie all’esperienza fatta con il polo delle energie rinnovabili, che se riusciremo a fare sistema non tarderanno ad arrivare risultati positivi.
Realistiche e propositive anche le parole con cui il presidente della Provincia Simone Bezzini ha concluso il convegno: “I dati, pur se migliori di quelli regionali e nazionali, attestano che anche il nostro territorio è stato inevitabilmente colpito dal morso della crisi i cui effetti negativi si protrarranno ancora per mesi. Una ripresa che produca effettivamente risultati sui livelli occupazionali è da ipotizzare in un arco temporale medio-lungo. La Provincia di Siena – possiamo dire, unica in Italia – ha cercato comunque di fronteggiare la situazione con interventi concreti, quali, ad esempio, le misure di sostegno e integrazione al reddito che, grazie alle risorse della Fondazione Mps, hanno offerto un significativo aiuto ad oltre 3.000 lavoratori. Allo stesso tempo la Provincia ha svolto un importante ruolo di coordinamento per consentire che istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, enti finanziari ‘facessero squadra’ al fine di gestire insieme certe crisi aziendali che, proprio grazie a questa azione congiunta, sono state superate salvando così posti di lavoro. E’ chiaro che, rispetto alla crisi, non è sufficiente solo un’opera di contrasto, e a questo proposito tutta la realtà senese dovrà raccogliere la sfida che proviene da nuovi filoni di sviluppo, poiché da essi scaturiranno anche nuove opportunità di lavoro”.
Come ha sottolineato in apertura Simonetta Pellegrini, assessore alle politiche attive del lavoro, la crisi purtroppo non è finita. Nel primo semestre 2010 – e la tendenza di questi ultimi mesi lo conferma – si rileva una consistente riduzione della cassa integrazione ordinaria (quasi il 30%), anche la cigs e le procedure di mobilità sono in calo di circa il 40% rispetto al corrispondente periodo del 2009, ma crescono di oltre un migliaio i disoccupati iscritti ai centri per l’impiego.
I cassintegrati e i lavoratori in mobilità sono prevalentemente maschi, concentrati in misura maggiore nella zona della Val d’Elsa; la disoccupazione complessiva è femminile, anche se è in aumento tra i maschi e tra i giovani, che sono il 23% di coloro che si iscrivono alle liste di disoccupazione. L’assessore Pellegrini ha ricordato inoltre come nel 2009 i centri per l’impiego abbiano svolto moltissime azioni di orientamento al lavoro e di riqualificazione professionale. Un’attività che nei prossimi mesi verrà ulteriormente intensificata, affinché, proprio a fronte della debole ripresa produttiva, si possano consolidare le prospettive di aumento dell’occupazione. Inoltre, insieme alle parti sociali, verrà concordato un piano di azioni per sostenere l’inserimento al lavoro dei giovani disoccupati e il reinserimento di lavoratori più anziani che hanno perso il lavoro. Mentre un piano specifico sarà attuato per promuovere l’occupazione femminile, dal momento che le donne rappresentano nella nostra provincia il 62% del totale dei disoccupati.
Sempre in tema di azioni concrete, l’assessore alle attività produttive Tiziano Scarpelli ha ricordato come l’Amministrazione provinciale si sia mossa in questi mesi su due piani: uno di consolidamento del tessuto economico presente, l’altro di stimolo alla nascita o all’attrazione di nuova impresa. Nel primo caso – ha detto Scarpelli – siamo intervenuti con protocolli per la facilitazione di accesso al credito per le imprese della nostra provincia o comunque con accordi quadro che andassero a sostenere pezzi del tessuto economico. Perno del secondo piano di intervento è il manifesto attrattività che vedrà la sua nascita organica nelle prossime settimane, ma la cui filosofia è già stata adottata e sperimentate nel bando per la costruzione del polo sulle energie rinnovabili. Si tratta di mettere a sistema tutte le opportunità che un territorio come il nostro può offrire a chi vuole fare impresa. Nel manifesto attrattività saranno contenute le opportunità offerte dal mondo del credito, legate al sistema bancario, ma anche a istituzioni come Fises e Fidi Toscana, le facilitazione di rapporto con il mondo della ricerca, l’anagrafe delle aree dove è possibile insediare una nuova azienda, un percorso di coordinamento dei Suap con l’obbiettivo di individuare tempi certi.
Altro fattore decisivo sarà la costruzione di una rete di centri servizio per il trasferimento tecnologico. In questo campo sono stati individuati tre temi prioritari: le scienze della vita, le nano tecnologie, e ICT (Information Communication Technology). Questa è la mappa che ci guiderà per i prossimi mesi – ha concluso Scarpelli – e siamo convinti, anche grazie all’esperienza fatta con il polo delle energie rinnovabili, che se riusciremo a fare sistema non tarderanno ad arrivare risultati positivi.
Realistiche e propositive anche le parole con cui il presidente della Provincia Simone Bezzini ha concluso il convegno: “I dati, pur se migliori di quelli regionali e nazionali, attestano che anche il nostro territorio è stato inevitabilmente colpito dal morso della crisi i cui effetti negativi si protrarranno ancora per mesi. Una ripresa che produca effettivamente risultati sui livelli occupazionali è da ipotizzare in un arco temporale medio-lungo. La Provincia di Siena – possiamo dire, unica in Italia – ha cercato comunque di fronteggiare la situazione con interventi concreti, quali, ad esempio, le misure di sostegno e integrazione al reddito che, grazie alle risorse della Fondazione Mps, hanno offerto un significativo aiuto ad oltre 3.000 lavoratori. Allo stesso tempo la Provincia ha svolto un importante ruolo di coordinamento per consentire che istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, enti finanziari ‘facessero squadra’ al fine di gestire insieme certe crisi aziendali che, proprio grazie a questa azione congiunta, sono state superate salvando così posti di lavoro. E’ chiaro che, rispetto alla crisi, non è sufficiente solo un’opera di contrasto, e a questo proposito tutta la realtà senese dovrà raccogliere la sfida che proviene da nuovi filoni di sviluppo, poiché da essi scaturiranno anche nuove opportunità di lavoro”.