"Elaborare il lutto e farsi da parte"

SIENA.Da “I frugali di Siena” riceviamo e pubblichiamo.
“Possiamo sbagliare, ma sul tema: “qualcuno ha qualche idea su MPS ?”, l’unica proposta “alternativa” a quella dello spezzatino/spezzatone circolata in questi mesi è stata quella di prendere due banche decotte (MPS e Pop Bari), trasformarle magicamente in merchant bank, dotarle di alcuni miliardi dei contribuenti italiani per mantenerle in vita ancora un pò, e affidare loro il ruolo – addirittura – di banca d’affari per la migliore gestione dei fondi del Next Generation EU. Con rispetto parlando, una roba che sta in piedi solo nella mente di chi ha un rapporto difficoltoso con il mondo reale. Infatti, è durata lo spazio di un mezzo mattino e, partita dall’Antiporto, non è arrivata a porta Tufi. La realtà dice che cittadini, politici, imprese, sindacati e territori senesi tutti devono procedere ad elaborare il lutto e aiutare chi ancora non ha capito a capire. Come era chiaro già da anni – limitandoci alla città – duemila dipendenti della DG lasceranno Siena, molti appartamenti resteranno sfitti, rendite sicure svaniranno, ristoranti e indotti vari chiuderanno. Il PIL senese subirà una significativa flessione, forse drammatica. E’ effetto di un complotto plutogiudaicomassonico contro la città? Sono stati i comunisti, la sinistra
DC, o entrambi uniti nel corrente Partito Democratico? E’ la vendetta dei Fiorentini? E’ stato il
Vaticano? E’ stato Belzebu? I cosacchi, gli animalisti, Scientology, o chi preferite voi? Chi voglia ne
può discutere, non dimenticando mai – comunque la si pensi – che la comunità senese – con rarissime eccezioni – ha dormito beata di calcio e di basket per anni prima di porsi le stesse domande sull’andamento della bottega che un calzolaio si sarebbe posto tre giorni dopo averla aperta.
A noi il tema appassiona pochino, inquinato com’è dal chiacchiericcio fazioso di politici e loro imitatori, e viziato dall’errore di fondo indifferente agli orientamenti destra/sinistra: affidare un’impresa bancaria, attraverso le Fondazioni, ai partiti e alle camarille locali, ha portato danni e distrutto risorse in decine e decine di casi in tutta Italia, governasse la destra, la sinistra o Babbo Natale. La realtà va guardata dritta in faccia, almeno ora. Continuare a cianciare di “mantenimento dei livelli occupazionali”, di salvaguardia dell’unità aziendale, di preservare l’immagine, di garantire Siena e il
suo ormai di fatto inesistente (grazie alla insuperabile “senesità” del Monte, appunto) legame
giuridico–economico con la città a spese dei contribuenti italiani o degli azionisti Unicredit, di
prendere con la UE un altro paio d’anni di tempo per “creare processi aggregativi alternativi”,
continuare a dar retta alla deprimente corsa dei partiti a fare ai senesi la carezza nel verso del pelo
(almeno fino alle suppletive), tutto ciò serve solo a ritardare il trasloco dal campo dell’irreale a quello del reale, e a impedire che da lì si possa ripartire. Perché ripartono sempre, ci insegna la storia, comunità coese e con sistemi di valori condivisi. Sarebbe una ripartenza verso un futuro altrettanto splendente come quello vissuto da questa città?
Certamente no. Ma non è mica la prima volta che capita, e non sarà l’ultima. La caduta degli imperi è sempre dolorosa, ma ha il pregio di liberare energie e aprire opportunità, alla cui coltivazione vanno chiamati senesi più che non–senesi, e rigorosamente sotto i trent’anni. Se la Fondazione volesse investire nel futuro di Siena, dedichi essa risorse per far “rientrare” giovani
che sono fuori e far fare esperienze fuori a giovani che non hanno mezzi per farlo da sè. Il mondo è
grande e vario, e in esso accadono cose anche più interessanti e proficue che non fare la banca. Va aperta la finestra e aria fresca deve fluire. L’aria vecchia, i tanti che hanno vissuto Siena ai bei
tempi e che stanno immersi nei ricordi, aggrappati al rimpianto, rinchiusi nel rancore, spaventati dei nuovi giorni, probabilmente a questa città fanno più male che bene. Tanto gli uni quanto gli altri,
tanto chi ha goduto (molto) da conducente quanto chi ha goduto (abbondantemente) da passeggero. Dopo aver consegnato ai ragazzi di questa città un forziere vuoto, almeno ci si ritiri in buon ordine, lasciando spazio a chi a Siena vivrà – piaccia o no – dopo di noi”.