Vita a Siena tra asini che volano e convegni senza interesse
di Red
SIENA. Al lupo, al lupo! Businessinsider.com, un sito internet di finanza statunitense, prende per buone le odierne affermazioni di Trichet, gran capo uscente della Bce, sulla necessità di ricapitalizzazione delle banche. Fa i suoi conti e nell’elenco delle disgraziate ci infila i tre principali istituti di credito italiani: Unicredit, Intesa e, “ça va sans dire”, Monte dei Paschi di Siena. Sorvoliamo sulle prime due, ricordando che sono ormai molti giorni voci autorevoli affermano che almeno per Piazza Cordusio l’ora della verità si avvicina senza speranza di scamparla, a maggior onere del prestigio delle Fondazioni che fino ad ora l’hanno guidata e che rimarranno fuori dalla governance. Invece sulla banca guidata dal presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Giuseppe Mussari, si afferma che “sia stata fra le più colpite della stretta sul funding europeo”.
Ovviamente i mercati interbancari congelati hanno moltiplicato le difficoltà per Rocca Salimbeni. Indiscrezioni di ambienti finanziari diffondono la voce che MPS sia costretta a rifinanziarsi nell’overnight (cioè con scadenza a un giorno lavorativo) a 500 punti base sopra il Libor, il principale tasso di riferimento per il mercato interbancario, cosa che come avevamo notato, mette in pericolo perfino la trimestrale che verrà consegnata il prossimo novembre al giudizio dei mercati. Continua l’analisi del quotidiano newyorkese online con la stima dell’esposizione complessiva di MPS verso i Paesi periferici: 291 miliardi di dollari.
Dal momento che Monte dei Paschi ha in portafoglio appena 7 milioni di euro di titoli di stato greci, ci viene qualche dubbio se davvero l’esposizione sia della quantità indicata dal giornale americano. Ma se avessero ragione, rapportando una capitalizzazione di circa 8 miliardi di dollari e un common equity di 6,25 miliardi, si arriverebbe a una esposizione che toccherebbe quota 4.600 per cento. Troppo per una banca piccola come quella di Siena: di conseguenza dovrà essere quasi sicuramente ricapitalizzata.
Esagerati questi americani? Ancora una volta la colpa è dei politici europei. Gli stress test ordinati dell’Eba si sono rivelati completamente sbagliati, hanno peccato di superficialità, come se un esercizio contabile ben truccato potesse far credere ai mercati che gli asini volano. Quindi con simili premesse chiunque può dire tutto e il suo contrario. Per concludere la non-notizia sulla Fondazione MPS e il suo presidente Mancini. Anche il cittadinoonline.it, come tutti gli altri organi di informazione locale, ha dato gran risalto alla notizia che venerdì scorso a Chiusi l’associazione “Confronti in Valdichiana” aveva organizzato un confronto sull’economia con istituzioni e banche, con la partecipazione dello stesso Mancini, oltre a Monaci, Ceccobao, Scaramelli, Moretti e Benicchi. Questa kermesse annunciata in pompa magna perfino sulla rassegna stampa della Provincia di Siena deve essersi rivelata tempo perso & chiacchiere vacue, dato che non esiste un minimo resoconto sull’evento.