POGGIBONSI. Si chiama Living Italian Furniture Private Limited ed è la società costituita in India utile alla futura importazione diretta dei prodotti delle aziende toscane del mobile che fanno parte del gruppo LIF.
Va dunque avanti il progetto sviluppato dal Centro Sperimentale del Mobile, sul quale lo stesso Centro si è aggiudicato nei mesi scorsi il bando di internazionalizzazione della Regione Toscana per realizzare attività di penetrazione sul mercato indiano volte a sostenere le imprese toscane del mobile che fanno già parte del gruppo LIF-Living Italian Furniture e che operano nei settori arredo e complemento di arredo con target di riferimento medio-alto, alto e lusso. Un investimento a medio-lungo periodo che si sostanzia in tre attività specifiche: la partecipazione alla Fiera Index di Mumbai (già svolta a settembre 2008), la costituzione di una società in India utile all'importazione diretta dei prodotti dalle aziende (già costituita) e la realizzazione di uno showroom a Bangalore, in corso di definizione. Fanno parte di queste iniziative le aziende toscane del mobile Baga, Gruppo Pitti, Bardi, Corte Zari, Fasem, Florence Collections, Matrix.
Queste azioni prendono il via grazie a LIF e disegnano una sua crescita. Una esperienza assolutamente innovativa per la Toscana, sviluppata dal Centro Sperimentale del Mobile e dell'Arredamento con il sostegno dell'assessorato alle Attività Economiche della Regione Toscana, che vede piccole e medie imprese del mobile insieme per affrontare un mercato complesso come quello indiano.
«Con la messa a punto della società di importazione – dice Luigi Borri, presidente del Centro Sperimentale – continua il progetto avviato già un anno fa, sostenuto fin dall'inizio dall'Assessorato Regionale alle Attività Economiche. Si tratta di attività a sostegno dell'imprenditoria del mobile della Toscana per collocarsi in modo più forte nei mercati che hanno possibilità di espansione. Iniziative concrete, tanto più importanti oggi, alla luce della crisi che stiamo attraversando. In questo senso il ruolo della Regione e, con essa dei centri servizi, è essenziale».