"Crisi di fiducia col territorio: quasi il 63% dei ricoveri dei residenti si fa fuori dai confini dell
«Fra quelli che potrebbero essere considerati motivi di allontanamento e disaffezione dalle strutture – sottolinea – ci sono i lunghi tempi d’attesa per esami diagnostici come i 115 giorni che si attendono nella zona della Valdichiana per un’ecografia all’addome, i 178 giorni che si aspettano in zona Valdelsa per una mammografia bilaterale e i 126 giorni che si attendono a Siena per una risonanza magnetica del ginocchio. Tempistiche che in alcuni casi influiscono sulle scelte del luogo di ricovero da parte dei pazienti. I dati della mobilità ospedaliera dunque possono essere letti in questa ottica.
Nel 2012 sul totale 38.189 ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti nel territorio dell’Asl 7, ben 24.164 sono avvenuti al di fuori dell’azienda sanitaria. È bene precisare – continua – che molte delle “fughe” di ricoveri sono dirette verso l’azienda ospedaliera Le Scotte dove si concentra il 51,7% dei ricoveri di residenti nell’Asl senese. Ciò non toglie che il numero di persone che scelgono di uscire fuori dai confini Asl resti significativo visto che Le Scotte rappresenta un ospedale ad alta specializzazione dove le persone si dovrebbero recare in caso di interventi ad alta complessità.
Infatti il 2,8% delle “fughe” cioè 1.051 unità, sono avvenute in un presidio ospedaliero della stessa Area Vasta cioè nelle Asl di Arezzo e Grosseto. Un numero in crescita rispetto al 2011 quando le “fughe” di ricoveri verso le Asl della stessa Av furono il 2,2%: in pratica l’uscita verso le Asl limitrofe è cresciuta. Come in crescita sono gli spostamenti verso aziende ospedaliere di altre Aree Vaste giunte nel 2012 a quota 2170 unità. Il dato dei ricoveri dei senesi fuori dai confini regionali invece nel 2011 è stato di 3.448 unità, cioè l’8% del totale di ospedalizzazioni dei residenti nel territorio dell’Asl 7. Mentre il dato 2012 non è ancora disponibile.
Questi dati vanno a braccetto – prosegue – con il calo delle dimissioni, diminuite di 538 unità nel biennio 2011-2012. Segnali di sistema sanitario locale che arranca sempre di più nell’erogare servizi ai propri cittadini, che di conseguenza cercano risposte altrove con ripercussioni economiche sul bilancio dell’azienda sanitaria.
Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl deve rimborsare ad altre strutture sanitarie per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre aziende sanitarie parla chiaro: nel 2012 la passiva (159.121.591 di euro) era più elevata dell’attiva (26.418.419 di euro), per un saldo negativo di 132.703.172 di euro. Più Toscana nasce con una scelta di campo solidaristica per difendere gli interessi dei toscani e rispondere ai bisogni degli ultimi. Il previsto smantellamento della sanità toscana, non farà altro che alimentare la fuga dei cittadini, a caccia di servizi in altre Asl, in un circolo vizioso dove la diminuzione di utenti rischierà di giustificare nuovi tagli».