Interrogazione in Regione del membro della Commissione Sanità
SIENA Dal consigliere regionale Gian Luca Lazzeri (Lega Nord Toscana)riceviamo e pubblichiamo.
LO STATO DEI CONTI. L’INCREDIBILE SCOPERTO DI CASSA
Abbiamo letto e riclassificato il bilancio dell’Asl 7 di Siena rilevando una situazione critica e di tensione. Oltre alla perdita che sfiora i 2 milioni di euro, ma che sarebbe stata superiore di 5 milioni senza il contributo dato da elementi estranei alla gestione, come per esempio le poste straordinarie, il peggioramento della “tenuta” dei conti di questa Azienda è facilmente comprensibile dal netto peggioramento della situazione finanziaria. Questa, da un lato evidenzia la riduzione delle liquidità (cassa e c/c attivi) per circa 4 milioni (si passa dai 12,7 milioni di euro del 2009 agli 8,8 milioni del 2010), mentre ancora più emblematico è l’importo del debito per anticipazioni di tesoreria, che passa dai 5,1 milioni del 2009 ai 19,4 milioni del 2010.
LA REALE PERDITA
Il bilancio consuntivo del 2010 si chiude con un risultato d’esercizio negativo di 1.260.000 euro, ma questo risultato, sicuramente migliore dell’esercizio precedente, non è tutto oro in quanto frutto di proventi straordinari non ripetibili nel futuro. Inoltre, è da ricordare che la perdita sarebbe stata maggiore se la Regione Toscana con delibera di Giunta n° 1203/2009, approvata su proposta dell’allora Assessore alla Salute Enrico Rossi, non avesse deciso, a partire dal 2010, di rendere economicamente immuni le Asl dai risarcimenti dovuti ai cittadini per episodi di malasanità. Infatti, il perverso meccanismo della delibera fa sì che a fronte dell’obbligo dell’Asl di risarcire un cittadino, al momento del pagamento, la Regione incrementi i contributi in favore dell’Azienda di pari importo. In sostanza queste poste risargitorie non pesano economicamente sul bilancio dell’Azienda Sanitaria. In base ai dati riportati in bilancio, le richieste di risarcimento danno a carico dell’Azienda senese nel 2010 ammontano a circa 1,6 milioni di euro, mentre i risarcimenti dovuti sono stimati in circa 1,1 milioni. Bene, se questo importo, che comunque verrà pagato dai cittadini toscani e gravante sui bilanci della Regione Toscana, fosse stato allocato come nel passato, il bilancio consuntivo del 2010 si sarebbe chiuso con una perdita doppia rispetto a quella evidenziata. Il meccanisco risargitorio è profondamente sbagliato. Deresponsabilizza le strutture sanitarie perché tanto chi paga è la Regione ed i Direttori Generali non rispondono come controllo di gestione se i casi di malasanità aumentano o diminuiscono nell’Asl di propria competenza.
Al di là della vergognosa delibera, che sarà oggetto di interrogazione regionale, è lecito chiedersi se le Aziende Sanitarie dell’area senese intendano mettere in campo idonee misure al fine di migliorare la qualità dei servizi resi alla cittadinanza e la “tenuta” dei conti.
IL CASO SCOTTE
Andando a considerare l’attuale situazione della sanità senese risulta paradossale quanto accade nei rapporti tra l’Asl senese e l’Ospedale delle Scotte (Azienda ospedaliera universitaria senese), in quanto l’Ospedale, pur collocandosi in base ai dati del MES in una fascia di elevata criticità e pur avendo riportato il peggior risultato di performance tra tutte le Aziende del Sistema sanitario toscano, presenta verso la ASL senese un saldo di mobilità a proprio favore per quasi 100 milioni di euro. La cosa risulta ancora più incomprensibile se consideriamo il fatto che l’Asl 7 ottiene, sempre secondo il MES, un “ottimo piazzamento”.