Però c'è aria di maggior disponibilità al confronto
SIENA. Mi è sembrato particolarmente preoccupante che nella prima seduta del Consiglio Comunale il Sindaco Valentini, nel fare il suo discorso programmatico e di presentazione della Giunta, non abbia sottolineato che le ragioni profonde della crisi che sta colpendo Siena e il Comune hanno la loro origine nei reati gravissimi commessi ai danni del Monte dei Paschi, che la magistratura sta portando alla luce nel corso dell’ultimo anno. Ha parlato di difficoltà finanziarie ma in termini molto generali, prefigurando che il Comune ne risentirà solo per la diminuzione delle erogazioni della Fondazione.
Eppure il costo che la città sta pagando sarà molto più elevato per la perdita di posti di lavoro e di patrimonio collettivo. Perché Valentini, che conosce bene tutte queste vicende da lui spesso richiamate in campagna elettorale, ora non ne parla? Perché vuole guardare solo avanti? Vuole dimenticare il passato?
Deve ricordarsi che non siamo stati colpiti da un terremoto, ma da un’operazione di sistematico ladrocinio che aveva il primo referente nella principale forza politica cittadina, che è anche la stessa cui appartiene Valentini: la nuova amministrazione non potrà ignorare quello che è accaduto perché vorrebbe dire coprire, giustificare e non chiedere conto a chi è stato responsabile. Il Comune dev’essere in prima fila per rivendicare il diritto a conoscere il tipo e l’entità dei reati commessi, ed i nomi dei responsabili che la magistratura sta individuando.
Questo atteggiamento rivela un allentamento dell’attenzione verso l’azione della magistratura, che deve essere sostenuta nella delicatissima operazione in cui è impegnata anche perché è evidente l’interferenza di poteri forti che cercano di ostacolare la scoperta della verità. Il Comune di Siena dev’essere in prima fila per chiedere che si faccia luce completa prima possibile, evitando ogni rischio di prescrizione.
Il Consiglio Comunale ha approvato oggi la delibera per la definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni. L’atto già presentava alcuni elementi apprezzabili – come l’obbligo per i nominati di relazionare periodicamente sull’attività e sulle problematiche incontrate, nonché la garanzia della non cumulabilità degli incarichi e il limite dei due mandati. Inoltre nella delibera finale sono stati accolti alcuni emendamenti che avevo presentato allo scopo di garantire la maggiore trasparenza delle nomine ed evitare conflitti di interesse. In particolare è stato accettato che tutte le candidature, corredate dai curricula, siano pubblicate sul sito web del Comune e che successivamente alla nomina il Sindaco espliciti i motivi della scelta dei candidati. Inoltre è stato accolto l’invito al Comune a farsi parte attiva perché gli stessi criteri e modalità di selezione dei candidati siano adottati da tutti gli enti, aziende e istituzioni che procedono a nomine in sede assembleare, trattandosi delle principali società partecipate come Tiemme, Intesa, Acquedotto del Fiora, ecc. che gestiscono servizi pubblici.
Sono state invece respinte le mie proposte tese a ricondurre al Consiglio Comunale il potere di nomina, senza concentrarlo solo nelle mani del Sindaco, e quella relativa all’esclusione di candidati sottoposti a procedimenti avviati dall’autorità giudiziaria. Anzi, in sede di votazione degli emendamenti proposti dal gruppo Siena 5 Stelle, addirittura la maggioranza ha respinto la ragionevole proposta di escludere i rinviati a giudizio.
Come ho osservato nel dibattito, certamente nel nuovo Consiglio si è respirato un clima di maggiore disponibilità al confronto, che naturalmente dovrà essere sottoposto alla prova degli atti concreti.
Eppure il costo che la città sta pagando sarà molto più elevato per la perdita di posti di lavoro e di patrimonio collettivo. Perché Valentini, che conosce bene tutte queste vicende da lui spesso richiamate in campagna elettorale, ora non ne parla? Perché vuole guardare solo avanti? Vuole dimenticare il passato?
Deve ricordarsi che non siamo stati colpiti da un terremoto, ma da un’operazione di sistematico ladrocinio che aveva il primo referente nella principale forza politica cittadina, che è anche la stessa cui appartiene Valentini: la nuova amministrazione non potrà ignorare quello che è accaduto perché vorrebbe dire coprire, giustificare e non chiedere conto a chi è stato responsabile. Il Comune dev’essere in prima fila per rivendicare il diritto a conoscere il tipo e l’entità dei reati commessi, ed i nomi dei responsabili che la magistratura sta individuando.
Questo atteggiamento rivela un allentamento dell’attenzione verso l’azione della magistratura, che deve essere sostenuta nella delicatissima operazione in cui è impegnata anche perché è evidente l’interferenza di poteri forti che cercano di ostacolare la scoperta della verità. Il Comune di Siena dev’essere in prima fila per chiedere che si faccia luce completa prima possibile, evitando ogni rischio di prescrizione.
E a proposito del Consiglio comunale…
Il Consiglio Comunale ha approvato oggi la delibera per la definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni. L’atto già presentava alcuni elementi apprezzabili – come l’obbligo per i nominati di relazionare periodicamente sull’attività e sulle problematiche incontrate, nonché la garanzia della non cumulabilità degli incarichi e il limite dei due mandati. Inoltre nella delibera finale sono stati accolti alcuni emendamenti che avevo presentato allo scopo di garantire la maggiore trasparenza delle nomine ed evitare conflitti di interesse. In particolare è stato accettato che tutte le candidature, corredate dai curricula, siano pubblicate sul sito web del Comune e che successivamente alla nomina il Sindaco espliciti i motivi della scelta dei candidati. Inoltre è stato accolto l’invito al Comune a farsi parte attiva perché gli stessi criteri e modalità di selezione dei candidati siano adottati da tutti gli enti, aziende e istituzioni che procedono a nomine in sede assembleare, trattandosi delle principali società partecipate come Tiemme, Intesa, Acquedotto del Fiora, ecc. che gestiscono servizi pubblici.
Sono state invece respinte le mie proposte tese a ricondurre al Consiglio Comunale il potere di nomina, senza concentrarlo solo nelle mani del Sindaco, e quella relativa all’esclusione di candidati sottoposti a procedimenti avviati dall’autorità giudiziaria. Anzi, in sede di votazione degli emendamenti proposti dal gruppo Siena 5 Stelle, addirittura la maggioranza ha respinto la ragionevole proposta di escludere i rinviati a giudizio.
Come ho osservato nel dibattito, certamente nel nuovo Consiglio si è respirato un clima di maggiore disponibilità al confronto, che naturalmente dovrà essere sottoposto alla prova degli atti concreti.
Laura Vigni – capogruppo Sinistra per Siena, RC, SsM.