La candidata sindaco di Sinistra per Siena descrive la realtà del territorio
L’ultima e più sgradevole uscita è quella di Franco Ceccuzzi che, malgrado sia stato segretario del PD provinciale, del PD comunale, ora parlamentare e abbia consulenti a non finire, dimostra di conoscere poco la realtà dei servizi esistenti nella nostra città. Sgradevole perché sfrutta un vero e grave problema sociale: l’assistenza agli anziani ed ai malati terminali.
In una delle sue ultime interviste dice che vuole realizzare un hospice – termine inglese che indica una struttura per accogliere i pazienti con patologie oncologiche in fase terminale, bisognosi di cure palliative, che non possono essere assistiti a casa. Evidentemente non sa che dal gennaio 2001 Siena già dispone di un hospice, con 4 posti letto, nell’ambito dell’Ospedale di Comunità adiacente al Campansi. Questa scelta corrispondeva alla necessità di prevedere spazi adeguati ed accoglienti per i pazienti ed i loro familiari, ma non in strutture segregate o deputati solo a questa attività assistenziale.
Ed è perciò – grazie all’impegno ed alla professionalità del personale infermieristico e specialistico che vi opera e dei medici di famiglia che si fanno carico della responsabilità dell’assistenza – che le esperienze degli hospice di Montalcino prima, e poi di Siena (2001), di Poggibonsi (2007) ed infine di Montepulciano (novembre 2010) hanno contribuito significativamente a dare una risposta importante nella nostra provincia ad una problematica così avvertita e delicata.
Evidentemente però i posti sono troppo pochi e bisogna prevederne un aumento, realizzabile in occasione del necessario trasferimento dell’Ospedale di Comunità e dell’hospice dal Campansi in una nuova o diversa sede, che consentirebbe in primo luogo di corrispondere meglio agli standards per l’accreditamento di queste tipologie assistenziali fissati dalle nuove linee regionali.
Per quanto riguarda l’ipotesi di realizzare una nuova casa di riposo per anziani non autosufficienti ci permettiamo di far osservare che già ad oggi Siena dispone di circa 240 posti letto convenzionati con retta sanitaria corrisposta dall’ASL: vale a dire un numero di posti che supera già lo standard di riferimento di 1,6 posti letto ogni 1.000 di anziani ultrasessantacinquenni (a Siena sono circa 14.000). Del resto ad oggi la lista di attesa per il ricovero in RSA si è notevolmente ridotta anche nella zona senese, grazie all’impegno dell’Unità di Valutazione dell’ASL 7 (UVM) che attraverso l’utilizzo dell’Assistenza Domiciliare Integrata, dei posti di temporanea accoglienza, delle strutture semiresidenziali (Centri Diurni, Centro Diurno Alzhaimer, ecc.) e dell’assegno di cura per le badanti, ha prodotto significativi risultati in questo senso.
La realizzazione di una nuova struttura richiederebbe importanti investimenti che nella fase attuale e per i tagli operati dal governo alla sanità ed al sociale, appaiono di difficile reperimento. Anche se si cominciasse a prevederla, ben presto si dovrebbe prendere atto della impossibilità di procedere: quando si fa una promessa bisognerebbe essere certi di poterla mantenere.
Semmai i problemi da affrontare riguardano il costo della retta, ed in particolare la “quota sociale” sostenuta dai familiari o, quando essi non possono sostenerla, da parte dei Comuni. Con le incertezze e le difficoltà che investono i bilanci familiari ed i tagli governativi ai fondi per la non autosufficienza, la situazione che si prospetta è particolarmente difficile. Noi crediamo che solo una corretta ed equilibrata gestione dei costi di queste strutture, insieme ad una drastica riduzione delle spese dovute alla creazione di Aziende di gestione (compensi ai consigli di amministrazione, presidenti, ecc.) ed una più equa ripartizione fiscale della spesa sulla collettività, potrà dare risposte meno onerose e più giuste a tale bisogno.
Bisogna inoltre garantire l’ampliamento dei controlli e delle verifiche rigorose su tutte le Case di Riposo, soprattutto su quelle private, perché garantiscano il rispetto degli standards assistenziali previsti, abbiano una dotazione di personale sufficiente per il numero dei ricoverati, professionalità adeguate, comfort alberghiero, buona qualità del vitto, un programma di attività riabilitative e ricreative capaci di garantire una buona qualità della vita. E soprattutto bisogna puntare ad un ulteriore sviluppo dell’assistenza domiciliare e degli altri interventi ( anche con l’assegno di cura ) mirati a prevenire le situazioni di non auto- sufficienza, cioè aiutare ed accompagnare con varie attività ed iniziative l’anziano “fragile “ perché possa rimanere più a lungo possibile nel suo naturale contesto ambientale, relazionale e parentale.
E’ invece assolutamente necessario realizzare una Residenza Sanitaria per Disabili gravi di cui il Comune di Siena è privo, mentre ne esistono sia ad Arezzo che Grosseto. Tali strutture consentirebbero alle famiglie con disabili non autosufficienti di guardare più tranquillamente al domani, quando i loro cari rischiano di rimanere da soli senza una prospettiva di essere accolti in ambienti idonei ed ospitali, come chiedono le associazioni definite “dopo di noi”.
Laura Vigni – candidata Sindaco Sinistra per Siena