"Colpiti dalla preoccupazione e dalla rabbia dei tanti, giovani e meno giovani, impiegati e quadri, in merito alle assurde decisioni del CDA"
SIENA. L’Associazione Pietraserena ha partecipato allo sciopero dei dipendenti del MPS ed ha sfilato insieme a loro e ai semplici cittadini senesi che hanno aderito spontaneamente ad un corteo veramente impressionante.
“Siamo rimasti colpiti dalla preoccupazione e dalla rabbia dei tanti, giovani e meno giovani, impiegati e quadri, in merito alle assurde decisioni del CDA, che vanno a colpire gli unici incolpevoli, oltre tutto indispensabili per il rilancio della Banca, e non incidono dove abbondano i veri sprechi e sperperi, ovvero nelle retribuzioni e compensi di dirigenti apicali e CDA vari, e nei loro esagerati “benefit” (sfarzose auto blu con usi e carburanti illimitate, bollette telefoniche astronomiche, case pagate, segreterie particolari, doppi o tripli incarichi e altre cose di questo tipo), ma siamo rimasti ancora più colpiti dal fatto che tanti di questi manifestanti non avessero una completa informazione sui motivi che hanno portato il MPS in questa drammatica situazione. L’esempio più lampante di ciò è desumibile dalla contestazione al nuovo DG Viola, indicato come responsabile delle decisioni assunte dal CDA, mentre ci risulterebbe che questi provvedimenti fossero decisi da tempo, e furbescamente addossati all’ultimo arrivato; come abbiamo sempre sostenuto le responsabilità di quanto sta accadendo sono da ascrivere in toto agli attuali CDA di Banca e Fondazione, puntualmente coperti da una parte della stampa non sempre attenta.
Vogliamo comunque fare un plauso all’educazione e alla compostezza di tutti i partecipanti, anche di fronte all’incomprensibile modifica del programma che ha impedito di tenere il dibattito in Piazza Salimbeni, naturale sede della Banca e, per questo, luogo simbolo di tutti i dipendenti.
Ci auguriamo che questo evento (vero e proprio evento visto il numero dei partecipanti), e la sua rilevanza difficilmente occultabile o minimizzabile, possa, da un lato far ragionare meglio in vista delle prossime nomine del CDA, e si proceda ad una completa discontinuità, privilegiando finalmente competenze, professionalità e appartenenza alla cultura del territorio, dall’altro che questa manifestazione di popolo, forse un po’ tardiva ma sicuramente importantissima, segni finalmente l’inizio di un nuovo metodo di gestione della Città, non più appannaggio di un gruppo di potere poco attento al bene comune, e di una nuova fase per la Banca, per la Fondazione e per il territorio, e possa consentire il fine primario del rilancio dei nostri Enti, non prescindendo dal necessario accertamento di tutte le responsabilità che hanno portato alla drammatica crisi della Città”.