di Alessandra Siotto
SIENA. Se sulla situazione dell'università le forze politiche cittadine 'hanno fatto quadrato', una mozione sull'acquisizione di Antonveneta ha acceso il dibattito nella seduta odierna (30 settembre) del consiglio comunale. Infatti una mozione delle liste civiche, presentata a giugno e slittata a causa dei tempi di lavoro del consiglio, chiedeva che il presidente della Fondazione Monte dei Paschi riferisse all'assemblea riguardo all'aumento di capitale sottoscritto per l'acquisizione della banca del nord-est.
Piccini della Mangolfiera, presentando la dettagliata mozione, ha spiegato che "per rispondere alle iniziative di raccolta patrimoniale assunte dalla banca senese, la Fondazione MPS ha effettuato uno straordinario ed ingente cambiamento delle sue strategie di impiego del proprio patrimonio". Alla mozione è stato allegato un documento informativo della Banca MPS datato 16 giugno; secondo Piccini "a pagina 24 del documento si dichiara che il valore complessivamente pagato quale prezzo di acquisizione del Gruppo Antonveneta ammonta a euro 10124 milioni (…) ciò significa che la banca ha affrontato un acquisto di oltre 10 miliardi avendo a disposizione, per l'operazione, circa il 5 % del prezzo pagato". "Come è stato possibile – ha detto Campopiano – escludere la Fondazione dal tavolo della trattativa su Antonveneta? La Fondazione è il socio di maggioranza dells Banca e fornisce l'indirizzo alla controllata. Per questo aumento di capitale di 3 milioni di euro da parte della Fondazione, il che la espone ad un rischio patrimoniale, si deve fare chiarezza".
Anche Forza Italia e Allenza Nazionale hanno presentato un loro ordine del giorno in cui è stata richiesta la partecipazione del presidente Mancini, in tempi brevi, al consiglio comunale.
Secondo Cortonesi "Piccini ha portato dati che sembrano descrivere una catastrofe. Qui si parla di un consiglio straordinario in cui far relazionare il presidente della Fondazione, ma affrontare qui il tema per dirgli se ha fatto bene o no è pericoloso, anche perché a primavera Mancini verrà qui a rendere conto del mandato e in quella sede avremo dati precisi sul bilancio della banca. Nel primo semestre 2009 avremo i dati per giudicare l’operazione e dire se è stata giusta o sbagliata". " Il consiglio comunale di Siena – ha affermto Brenci – non ha le competenze né tecniche né istituzionali per discutere di Antonveneta". Per Casciaro "nell’acquisizione di Antonveneta non c’è un intaccamento delle risorse della Fondazione, per cui la mozione non ha senso".
"Non è che non si possa discutere su questi temi – ha dichiarato il sindaco – si può fare e si fa, ma non si può entrare nello specifico di elementi di dettaglio che nella mozione si vuole invece sviscerare. Sono questioni che a noi non riguardano. L’operazione è industriale e non politica". "Su Antonveneta – ha affermato Cenni – ho sempre dato un giudizio positivo dal punto di vista strategico. Io credo che gli elementi positivi abbiano una rilevanza maggiore. La Fondazione ha al proprio interno tutti gli elementi necessari per beneficiare di queste operazioni; magari dovrà fare dei cambiamenti nel futuro sulle sue erogazioni, potrà però fare accantonamenti che nel giro di pochi anni ci riporteranno allo stesso livello, ma senza dubbio per me ha fatto bene a sottoscrivere l’intera quota di aumento di capitale". "Il potere del consiglio – ha proseguito il primo cittadino – si ferma fino ad un certo punto e consegna il potere all’organo di indirizzo della Fondazione che poi passa il testimone all’organo di gestione che infine consegna il potere al presidente della Banca. Così dobbiamo leggere la nostra partecipazione. Non dobbiamo pensare di fare una banca rossa (..) e non voglio che ci siano strategie politiche che entrano nella gestione di una banca".
La mozione delle liste civiche è stata respinta con 10 voti favorevoli e 20 contrari, mentre l'odg di An e Forza Italia ha ricevuto 20 no e 11 sì.
Tra le interrogazioni presentate nella mattinata, Capitani ha interrogato l'assessore Bindi riguardo alle ARU (Aree di Particolare Rilevanza Urbanistica). Per quanto riguarda i criteri per l'assegnazione delle ARU, la Bindi ha risposto che oltre alla rilevanza urbanistica, si tiene conto anche delle particolari esigenze di traffico, come ad esempio per l'ARU di Ravacciano. L'assessore ha poi spiegato che "i parcheggi in struttura sono circa 4400. Le aree periferiche, dove ci sono anche parcheggi scambiatori, hanno a disposizione circa 1400 parcheggi gratuiti. Mentre i posti auto gratuiti nelle zone della periferia prossima, zone dove è possibile che vengano istituite le ARU, sono circa 4500. Nelle zone periferiche, dove però l’Aru non è prevista, come ad esempio Petriccio, i posti gratis sono circa 1200. Infine i quartieri ancora più lontani, come Taverne e San Miniato, hanno circa 4500 posti gratuiti".
Iantorno ha interrogato l'assessore Fiorenzani sull'utilizzo dell'aqua dei 'bottini' medievali. Fiorenzani ha spiegato che "i bottini, oltre a rappresentare un luogo affascinante da visitare e scoprire, sono la testimonianza più diretta di quell’ingegnoso acquedotto lungo 28 Km, che fu costruito per sopperire alla carenza idrica di cui la nostra città ha sempre sofferto". Per quanto riguarda i possibili usi di questi bacini cui si riferiva l'interrogazione, l'assessore ha chiarito che " il consumo di acqua per il lavaggio di Piazza del Campo, in occasione di ogni Palio, è di 144 metri cubi, prelevati dal pubblico acquedotto. Per ripulire dopo il Palio c’è urgenza di flusso idrico continuo e si è costretti ad attingere dall’acquedotto pubblico; nei bottini non vi sono prese compatibili con le autobotti, l’acqua non è in pressione, ed inoltre la portata estiva, circa 2 litri al secondo, non è minimamente sufficiente allo scopo"."Il consumo di acqua per il lavaggio delle strade – ha spiegato Fiorenzani – ammonta ad una media giornaliera di circa 25 metri cubi, prelevati dalla sorgente interna presente presso l’autoparco comunale di Pescaia , che serve anche per la pulizia dei mezzi addetti allo spezzamento. Mentre dal Bottino di Fontebranda già si attinge per l’ innaffiamento del Parco della Rimembranza e dei viali della Fortezza Medicea. Deve essere effettuato l’allacciamento, già predisposto, anche per l’irrigazione dei Giardini della Lizza ".