Intervento della coalizione per Corradi nel dibattito politico
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“Può definirsi “ospitato” sul numero speciale di Zoom “Dolci acque”, dedicato al referendum sull’acqua pubblica e al problema etico-morale del servizio idrico a Siena e nel mondo, l’articolo di Laura Vigni, candidata a Sindaco di Siena in concorrenza con Gabriele Corradi?
No, non si tratta di un’ospitata, perché è il mezzo che anticipa il fine.
E il fine è: eleggere Corradi Sindaco di tutti, a Siena. Anche dell’opposizione e finanche dei senesi che vorranno, liberamente, votare per i suoi avversari politici.
Sì, ospitiamo la dott.ssa Laura Vigni sulla testata di riferimento della coalizione per Corradi. L’onesta, colta, competente sig.ra Laura Vigni, preferibile mille volte, nella dialettica democratica, ai gattopardi ceccuzziani.
Il “giornaletto” Zoom è pubblicato in una tiratura di 10.000 copie. È quanto riusciamo a fare autofinanziandoci con i nostri soldi.
Laura Vigni ha potuto esprimere la sua opinione sull’acqua, come diritto e non bene di consumo.
Il “giornaletto”, che facciamo pervenire in triplice copia a Mugnaioli, ospita anche il ragionamento pacato e di impegno politico di Gabriele Corradi, e poi: l’intervento colto, di studioso innamorato di Siena e delle sue profonde tradizioni esoteriche, del prof. Federico Gizzi; l’approfondimento in riferimento alle convenzioni internazionali della dirigente di Ipazia Preveggenza Tecnologica, la dott.ssa Emanuela Bambara, cattolica; lo sguardo sul mondo del giornalista Adil Mauro di Lookout.tv, fondata da Claudio Martelli; infine, in quarta di copertina, l’articolo di spiritualità esegetica del rabbino capo di Napoli e dell’Italia Meridionale Scialom Bahbout; oltre ad una presentazione delle questioni del referendum, a cura del dott. Alberto Massari, di Ipazia Preveggenza Tecnologica.
È questa inusitata, sorprendente e rispettosa trasversalità che preoccupa i burocrati della partitocrazia “pidiese”.
Anche noi ci preoccuperemmo, se fossimo in loro.
Nel “pezzullo velina” pubblicato mercoledi 20 su Siena News da Mugnaioli, ci colpisce, in particolare, l’allusione a Gaetano Caltagirone, senza nominarlo, quasi fosse un nome satanico da non evocare.
Se Gaetano Caltagirone – che è una persona seria, un gran lavoratore da decenni, come sanno tutti quelli che lo conoscono realmente, e che non temiamo (pur non avendo un solo centesimo di interessi materiali da dividere con lui!) di nominare – se, dicevamo, Gaetano Caltagirone fosse stato veramente alle spalle dell’Udc senese i signori che per dieci anni hanno “sgovernato” Siena non lo avrebbero potuto fare.
La verità è che Gaetano Caltagirone, che è persona prudente e anche imprenditore di grande liquidità, a nostro giudizio, non può che essere anch’egli seriamente preoccupato sulla fine che rischiano i suoi soldi (tanti, tantissimi) impegnati nel Monte dei Paschi di Siena.
Per quanto ci è dato sapere, Gaetano Caltagirone non ascolta consiglieri se non la sua propria ragione e coscienza e la sua esperienza pluriennale. Ma, se ci possiamo permettere un consiglio (e non solo a lui!), è ora che anche altri avveduti investitori del calibro di Caltagirone riflettano sulla pericolosità di lasciare nelle mani di persone di scarsa fama per una loro qualche presunta abilità professionale lungimirante e sufficiente a derimere e governare la complessità dello tsunami finanziario tutt’altro che superato, e anzi, imminente.
Ed è il vero problema, non le paranoie dietrologiche su Pierluigi Piccini. E cioè, ciò che offusca l’orizzonte: la grande crisi del 2012-2014, con i Bond in scadenza da rinnovare (migliaia di miliardi in tutto il mondo), le tensioni sociali per l’aumento dei prezzi delle materie prime, la Guerra Mediterranea, un cambiamento epocale ai vertici delle classi dirigenti planetarie. Tutto ciò non è affrontabile ricorrendo ad una semplice visione paraottimistica (della serie “Va tutto bene a Siena e noi del PD ce lo abbiamo durissimo”) o a formulette (da centrosinistra?) veteropolitiche.
La città potrebbe svegliarsi dal letargo “pidi” e ritrovarsi in un brutto incubo.
Non crediamo che le inadeguate cicale del tempo delle vacche grasse possano guidare la collettività senese nei tempi difficili che ci aspettano. Punto.
Altro che tutto va bene madama la marchesa! Altro che Piccini il Diabolico (perfino il fine conoscitore di Siena e del mondo bancario Alberto Statera, di Repubblica, si è accorto, in un documentato e onesto articolo di non molti giorni addietro, che le cose non stanno come i detrattori dell’ex Sindaco continuano a raccontare). Altro che lo sfrontato forestiero Martelli (sfrontato per aver detto la verità?). Altro che le ironie sul suo essere “davvero” di sinistra sulla Vigni.
La verità è che Gabriele Corradi, che conosce profondamente il binomio città di Siena-MPS, per averlo “servito” per molti anni, si sta dimostrando un candidato vincente per liberare Siena.
Gabriele Corradi sta dimostrando, giorno dopo giorno (e mancano ancora molti giorni al 15 maggio), da non professionista della politica, una sempre maggiore autorevolezza, e cresce nella stima dei suoi concittadini, che intravedono nella sua elezione, in sinergia con la sua forte, leale e unita squadra, un’ancora di salvezza per la tempesta che si avvicina.
Altro che pupi e pupari…. Punto”.