Il PD stralcia 56 articoli per arrivare all'approvazione
FIRENZE. La riforma della sanità toscana è stata approvata a maggioranza, al termine di una seduta-fiume del Consiglio regionale proseguita a oltranza per 5 giorni per il forte ostruzionismo delle opposizioni che ha costretto l’aula a passare le notti sui banchi.
Il Partito democratico ha impresso una svolta quando ha deciso di rinunciare a una cospicua parte dei 151 articoli che compongono la riforma pur di togliere di mezzo migliaia di emendamenti. Sono stati così stralciati 56 articoli che verranno recuperati successivamente, agli inizi del nuovo anno, con un’integrazione alla legge.
Il provvedimento, che porta a compimento il percorso di riordino sanitario avviato da una prima legge approvata a primavera, al termine della precedente legislatura, punta a una semplificazione del modello organizzativo ora incentrato sulle aree vaste, e che prevede la riduzione a tre sole Asl più le Aziende ospedaliere-universitarie. L’obiettivo era quello di ottenere lo svolgimento del referendum abrogativo, per il quale sono state raccolte 55 mila firme, della precedente legge di riordino sanitario.
La nuova norma infatti vanifica lo sforzo referendario, abrogando la legge precedente. L’ultima ‘battaglia’ a suon di interventi si è svolta sui due ultimi articoli della legge che abroga la riforma precedente. Non sono mancati anche momenti di vivace confronto in aula tra il presidente della Regione Enrico Rossi, che è sempre stato presente per tutta la durata della seduta con l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, e le opposizioni. L’approvazione è stata fatta con il voto favorevole del Pd e quello contrario delle opposizioni (Fdi, Fi, Lega Nord, M5s, Sì Toscana a sinistra).