Il contesto socio-istituzionale mostra ampie differenze tra il Mezzogiorno e il resto dell'Italia
SIENA. Il divario di produttività fra le regioni del sud e quelle del nord viene spesso indicato come uno dei motivi alla base della lenta crescita italiana e la mancanza di risorse finanziarie è spesso considerata tra le cause di questo ritardo. Da un’analisi effettuata dall’area research di Banca Monte dei Paschi di Siena su un campione di imprese operanti nel territorio nazionale, emerge come nelle province meridionali il miglioramento del contesto socio-istituzionale, contribuendo a ridurre i differenziali di produttività, rappresenta l’elemento prioritario per stimolare la crescita.
Il contesto socio-istituzionale mostra, infatti, ampie differenze tra il Mezzogiorno e il resto dell’Italia. Le province del Trentino Alto Adige sono ad esempio caratterizzate da un elevato livello di capitale sociale, poca violenza e da un sistema giudiziario efficiente, mentre la provincia di Reggio Calabria è all’estremo opposto della distribuzione. In generale, le province del centro-nord mostrano valori superiori rispetto alle province a sud di Roma, come testimoniato dal valore raggiunto dall’indice composto di contesto socio-istituzionale nel periodo 1999-2007 (0.73 contro 0.68).
Lo studio analizza cosa accadrebbe in termini di produttività se la qualità del contesto socio-istituzionale venisse portata ai livelli della provincia migliore. L’evidenza mostra un significativo aumento di produttività nella maggior parte delle regioni del paese, con effetti più consistenti nel Mezzogiorno. Secondo questa ipotesi, il livello di produttività nella provincia di Venezia salirebbe circa del 9%, quello della provincia di Firenze del 14%, mentre il dato riferito a Palermo aumenterebbe del 18%. Nel Mezzogiorno un assetto qualitativamente migliore potrebbe mediamente aumentare la produttività cumulata delle imprese del 14%. Le due leve su cui agire per dare un impulso in tempi relativamente brevi alla crescita sono l’efficienza del sistema giudiziario e le condizioni di legalità e sicurezza, dal momento che il capitale sociale è per sua natura una variabile che muta molto lentamente nel tempo.
Il rapporto evidenzia inoltre la forte complementarietà tra credito e sviluppo socio-istituzionale. L’evidenza empirica mostra l’esistenza di un livello soglia sotto il quale un’espansione del credito alle imprese ha effetti marginali se non addirittura negativi, confermando come nelle province del Sud il miglioramento delle istituzioni rappresenti l’elemento prioritario per la crescita. Il credito infatti genererebbe un incremento medio di produttività di solo l’1,8%.