Numerosi gli interventi, oltre che dei rappresentanti poltici del Carroccio, anche di rappresentanti dell'ateneo
SIENA. Sono emersi importanti contenuti nell’incontro “l’Università e le prospettive per il futuro”, svoltosi ieri (15 dicembre), presso la Sala dell’Aurora in Provincia di Siena e organizzato dal gruppo consiliare della Lega Nord Toscana in Regione.
All’iniziativa hanno partecipato Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Alessandro Belli, responsabile nazionale degli enti locali della Lega Nord Toscana, Giovanni Di Stasio, consigliere provinciale della Lega Nord a Siena, e Francesco Giusti, segretario provinciale del Carroccio senese.
Tra il pubblico presente anche Loretana Battistini, candidato a sindaco alle prossime Amministrative per il Carroccio senese, a dimostrazione che quella della Lega non era una “parata politica”, ma una manifestazione organizzata per ascoltare gli addetti ai lavori e trovare insieme le soluzioni migliori per affrontare le problematiche dell’Ateneo. Sono intervenuti, inoltre, l’ex Rettore Silvano Focardi, che ha analizzato la vicenda del deficit dell’Ateneo, il sindacalista del CISAPUNI Silvio Pucci, la sindacalista dell’UGL Daniela Orazioli, il professor Giovanni Grasso ed il professor Paolo Neri.
Gian Luca Lazzeri (consigliere regionale): «La città di Siena merita delle risposte e delle soluzioni sull’Ateneo. Intanto, in città sembra essersi aperta la ‘congiura del silenzio’, ma ora è il momento di aprire una riscossa di libertà per quelle persone che ci tengono. Chi spera nel Paperon de’ Paperoni e, quindi, nella Banca MPS e nella Fondazione MPS, sappia che stanno distribuendo le ultime prebende e che la pacchia è finita. A Siena può e deve nascere un rinnovamento etico. La vendita delle Scotte ha risolto, sì, un problema di bilancio per l’Ateneo, ma è stato il contribuente ad essere costretto a pagare con i propri soldi». In più, il consigliere regionale del Carroccio si è soffermato sull’Azienda Regionale al Diritto allo Studio Universitario, che spende i soldi dei contribuenti toscani, circa 30 milioni di euro su 54 di spesa totale, per far studiare in Toscana gli studenti fuorisede. Le Regioni di provenienza degli studenti devono contribuire a pagare le spese dei propri studenti, evitando che siano solo i contribuenti toscani a dover pagare.
Alessandro Belli (responsabile nazionale degli enti locali della Lega Nord Toscana): «Parlare di Università di Siena e del deficit di bilancio è parlare di qualcosa che è importante anche per le tasche dei contribuenti. I responsabili del “buco” devono personalmente pagare. La Lega è per il rispetto delle regole. Il modo in cui è stata gestita, ad esempio, l’elezione del Rettore è sintomatica del modo muscolare e privatistico di gestire l’Università, modo, questo, che è tipico della sinistra. Per questi, infatti, la cosa pubblica è ‘cosa loro’. Secondo la Lega il diritto deve, invece, essere rispettato. I latini dicevano “ubi societas, ibi ius”. A Siena sta venendo fuori un sistema di gestire il potere finora nascosto sotto un’impunità inaccettabile. Noi della Lega ci ispiriamo al principio di legalità e vogliamo che questo sia rispettato. Chi era Ministro e chi doveva diventarlo deve farsi carico delle responsabilità del buco. Nella logica federalista, le sedi distaccate dell’Ateneo cittadino devono essere dei costi a carico delle comunità locali. Se vogliono l’Università, che se la paghino! Com’è possibile che i senesi possano contribuire con le loro risorse all’interesse privato di qualcuno? Il commissariamento è un’estrema ratio a cui si arriva solo se le strade ordinarie non risolvono i problemi».
Giovanni Di Stasio (consigliere provinciale Lega Nord Siena): «Non dobbiamo dimenticarci che a Siena c’è un Rettore, Angelo Riccaboni, “sub judice”, ed un direttore amministrativo, Ines Fabbro, “sub judice”. I tecnico–amministrativi dell’Ateneo sono l’unica categoria che sta subendo pesanti conseguenze dalla gestione Riccaboni–Fabbro. Mi domando casa succederà dopo le elezioni comunali».
Francesco Giusti (segretario provinciale Lega Nord Siena): «Ribadisco la posizione della Lega Nord secondo cui l’Università di Siena, soprattutto dopo la definitiva approvazione della Riforma Gelmini, debba essere commissariata. La necessità di commissariare l’Ateneo c’è, soprattutto, perché ci stiamo accorgendo che “i vecchi tromboni della banda del buco”, come li abbiamo definiti noi della Lega, stanno ritornando a galla, magari sotto le mentite spoglie dei loro figli. Per noi le soluzioni sono semplici: in primis servirebbe una razionalizzazione dei corsi, il che vuol dire eliminare Presidi e Consigli di Facoltà superflui. L’Ateneo senese, ad oggi, ha 9 Facoltà, addirittura due di Lettere e Filosofia, a Siena e ad Arezzo. Accorpare Medicina e Chirurgia con Farmacia, Scienze Politiche con Giurisprudenza, come era un tempo, e Scienze matematiche, Fisiche e Naturali con Ingegneria, fare di due Facoltà di Lettere una sola, porterebbe ad un passaggio da 9 a 5 Consigli di Facoltà, da 9 a 5 Presidi, con un risparmio non indifferente di risorse ed un netto taglio di poltrone. In più, è necessaria una migliore gestione degli uffici amministrativi, senza dimenticarsi, tra l’altro, che proprio con la Riforma Gelmini e con il pensionamento a 65 anni dei docenti, non ci saranno più professori 80enni ancora in attività».
Giusti, ha anche evidenziato che le «richieste del personale tecnico-amministrativo sono legittime e legali. Chi governa l’Istituzione universitaria non può bistrattare in questo modo la contrattazione sindacale».