La Lega Nord esprime il parere sulla legge regionale sull’agriturismo

SIENA. "La nuova legge sull'agriturismo, scivolata in Consiglio Regionale per la mancanza del numero legale, per la Lega è una legge che va sostenuta, ma a condizione che le aziende utilizzino prodotti tipici locali, che non facciano così concorrenza agli alberghi, facendo solo offerta di pernottamento, ma contribuiscano invece a far conoscere i servizi aziendali: cavalli, percorsi bici, pesca e caccia. Un agriturismo deve soprattutto "vendere il territorio" nel suo insieme (vino, olio, pane), senza però mai superare la plusvalenza agricola dell'azienda con le vendite dell'agriturismo (come dice la nuova legge regionale). L'agriturismo deve infatti essere il luogo nel quale si concretizza, nel migliore dei modi, la filiera agricola della nostra Regione.
Nella nuova proposta all'esame della Regione, non essendoci più l'obbligo di procedere ad una DIA, l'agricoltore avrà come unico interlocutore Artea, che dovrà dunque sobbarcarsi l'onere di interloquire direttamente con gli Enti locali. Questo dovrebbe essere un ulteriore passaggio per sburocratizzare l'agricoltura toscana e far tornare competitivo il settore, ma è da augurarsi che Artea, organismo regionale farraginoso e perennemente in ritardo nei pagamenti, sia in grado di rivestire adeguatamente l'incarico assegnatole.

La Lega auspica che il prossimo Consiglio Regionale del 22 dicembre discuta ed approvi una legge che non può altro che contribuire a dare nuova linfa ad un settore vitale della nostra economia e che non penalizza certo i ristoratori.