Gli azionisti sono chiamati all'assemblea del 9 ottobre
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«La Lega Nord chiede un sussulto di dignità da parte di Gabriello Mancini, Presidente della Fondazione MPS, da parte dei sindacati, dei dipendenti-azionisti (in quanto quasi tutti lo sono) e dei piccoli azionisti attraverso una loro fattiva e coordinata attivazione in vista dell’Assemblea della Banca MPS, che si svolgerà il prossimo 9 ottobre.
Alessandro Profumo, messo alla guida della Banca dal PD nazionale che ha letteralmente commissariato quello senese ormai allo sfacelo, vuole letteralmente trasformarsi nel “padre padrone” della Banca e strappare la Banca a quel legame con il territorio senese che da sempre l’aveva contraddistinta. Con un vero e proprio “golpe”, infatti, si chiederà all’Assemblea degli Azionisti del 9 ottobre di dare pieni poteri al Consiglio di Amministrazione. La Fondazione, espressione del territorio, non può accettare per l’ennesima volta un suicidio di questo tipo.
Chiediamo anche una mobilitazione dei dipendenti, visto che tra i punti all’Ordine del Giorno si chiede anche di “eliminare l’autorizzazione da parte dei soci per la cessione dei rami d’azienda che diventerebbe esclusiva del cda e Profumo avrebbe potere di nomina e di revoca dei responsabili delle strutture a riporto diretto del cda”. Si vuole dare piena libertà d’azione ad un management che non c’entra nulla con Siena e con i senesi, ma che è palesemente contro i dipendenti e contro la città?
Senza dimenticarci, poi, che sempre nell’Assemblea del 9 verrà votato l’aumento di capitale da 1 miliardo, che provocherà la discesa della Fondazione e di Siena sotto quota 33% nel capitale azionario della Banca, facendo perdere la maggioranza alla città (con la conseguenza che il Monte non sarà più senese), e rischiando solo di far assistere il Mancini (e chi verrà dopo di lui) al cadavere della Fondazione (e di Siena).
La Fondazione, se fa il bene della città, perché supporta anche questo aumento? Tutti dobbiamo sapere che, se dovesse passare una delibera di questo tipo, il Monte, con le strutture di Direzione Generale, rischiano seriamente di andare via da Siena.
Non vogliamo dimenticare che questo disegno, ordito con la suddita approvazione di Ceccuzzi, del PD, di Siena Futura, di SEL, dei Riformisti, è portato avanti da una persona sulla quale pesa un rinvio a giudizio (Profumo) e da un Consiglio di Amministrazione che, per la prima volta nella storia, non ha nulla a che vedere con Siena e con i senesi».