Il discorso di Obama rilancerà l'ottimismo sui mercati azionari?
di Red
SIENA. La giornata di borsa, come previsto, ha gravitato attorno all’atteso vertice della Banca centrale europea. Il segno positivo della mattinata ha lasciato spazio, nel primo pomeriggio, a massicce vendite dopo la diffusione dei primi dati Usa sulle richieste di sussidi alla disoccupazione, rivelatisi peggiori delle attese (414.000 unità, contro le 405.000 delle stime). Il discorso del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha confermato il carattere temporaneo degli acquisti di titoli di Stato e presentato un ridimensionamento sulle stime di crescita economica dell’area euro. Ha avuto parole di apprezzamento per il governo italiano che sembra aver superato la fase di incertezza e esitazione, ha parlato dei fitti contatti con Draghi e Napolitano per arrivare alla realizzazione delle misure concordate. Tuttavia ha ammesso che lo scenario macroeconomico mondiale parla di un netto peggioramento dello scenario di crescita e perciò non si prevede un aumento dei tassi di interesse.
L’ultima ora di contrattazioni, ricca di indiscrezioni positive in vista del discorso del presidente Usa Obama sul piano governativo per l’occupazione e sull’outlook economico presentato da Ben Bernanke, presidente Fed. Così Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni col segno positivo Mib +0,69%. MPS ha realizzato il +0,91%, tra i migliori del listino bancari, un risultato senza particolare significato. E a raffreddare positivamente le tensioni sugli istituti di credito è intervenuta la Banca d’Italia che non vuole il rinvio dell’aumento di capitale di B.P. Milano. Indiscrezioni da Rocca Salimbeni parlano di riunioni coperte dal massimo riserbo, visto che l’eventuale aumento di capitale di Unicredit non lascerà indifferenti gli analisti e la speculazione. Se poi ci mettiamo che, dalla composizione della Giunta Comunale di Siena non ci si è mossi per sostituire in Fondazione la signora Paola Rosignoli dimissionaria per trasmigrazione politica a Palazzo Comunale, sembra che sia l’ora di scuotere l’immobilismo della Triade che “dovrebbe” governare le sorti di Banca MPS”. Forse si attende il ritorno in città del presidente Mussari, gravato da fitti e improrogabili impegni Abi che oggi lo vedono presente a Venezia a una conferenza irrinunciabile dal titolo “Banche e cinema” accanto al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Allontanarsi da Vigni, rimasto solo a combattere al fronte, e Mancini, silente presidente in Banchi di Sotto, renderà più facile trovare trovare un capro espiatorio alla cattiva gestione della banca fatta negli ultimi tre anni?
E veniamo ai due importanti discorsi americani. Per primo Bernanke: “La Federal Reserve farà tutto il possibile per far ripartire la crescita e l’occupazione in un contesto di stabilità dei prezzi. Già nel corso della riunione di agosto è stata fatta una prima analisi dei costi e dei benefici delle misure che potrebbero essere adottate”. Rimanendo sempre in attesa del piano del governo federale che deve tracciare la rotta, il Dow Jones ha terminato le contrattazioni in rosso -1,04%. E così l’attenzione è passata sul discorso di Obama al Congresso USA. Oltre mezzora per illustrare un piano da 447 miliardi di dollari per rilanciare l’occupazione, prima priorità americana. “Dovete approvarlo subito”, ha detto il presidente nella notte italiana, invitando gli avversari a lavorare insieme ma cercando di rovesciare sui repubblicani la colpa di un’eventuale recessione. “Qualcuno pensa che le differenze tra noi siano così grandi che solo le elezioni possono risolverle. Ma sappiate che le elezioni sono tra 14 mesi e gli americani non possono permettersi di aspettare 14 mesi” ha detto chiaramente il Barack Obama ai congressisti “Dobbiamo tenere i cavilli che permettono alle aziende petrolifere di pagare meno tasse, e gli sgravi fiscali per i miliardari? Oppure usare quei soldi per tagliare le tasse alle piccole aziende che assumono o rimettere al lavoro gli insegnanti? Non possiamo fare entrambe le cose, non ce lo possiamo permettere”.
I mercati asiatici si sono dimostrati poco reattivi e Tokyo e Sydney hanno terminato le fiacche contrattazioni rispettivamente con -0,63% e +0,16%. Si sposta così sull’apertura europea il focus della giornata, dove ci si attende la risposta al discorso di Obama e dove gli analisti, avuto un giorno per comprendere la vera portata della manovra economica del governo italiano, trarranno le loro conseguenze.