Trapassi e Sabatini:
“L’attuale Fondazione Monte dei Paschi di Siena rinvii la decisione relativa alla cancellazione del tetto del 4% ai soci privati; siano i nuovi organi della Fondazione Monte dei Paschi, che saranno eletti il prossimo Agosto, a trovare nuovi soci per Banca MPS; i nuovi organi della Fondazione Monte dei Paschi raggiungano un accordo preventivo con i nuovi soci di banca MPS per siglare un patto di “sindacato” che garantisca gli attuali livelli di occupazione e la sede della Banca a Siena” E’ quanto sono chiamati a votare, nel prossimo consiglio comunale di Siena, i nuovi consiglieri su proposta di Alessandro Trapassi e Laura Sabati cha hanno presentato una mozione sul tema del tetto del 4% ai soci privati di Banca MPS. I due consiglieri, eletti nella lista Siena Cambia di Bruno Valentini, nella mozione si rifanno proprio alle parole del Sindaco di Siena che ha dichiarato: “non ha senso insistere adesso sulla rimodulazione del limite al 4% della partecipazione azionaria. Fra l’altro Unicredit ha modificato solo nel maggio 2013 il proprio statuto, lasciando comunque una soglia massima di partecipazione del 5% per qualsiasi socio. Credo pertanto opportuno che Banca MPS si astenga da richiedere variazioni al proprio statuto finché non saranno stati rinnovati gli organismi dirigenti del suo principale azionista.”
“In campagna elettorale – dichiarano Trapassi e Sabatini – abbiamo ricevuto moltissimi consensi promettendo di mettere fra i primi punti della nostra agenda la difesa e il rilancio del Monte dei Paschi. Lo abbiamo fatto con una mozione che indica alla Fondazione MPS, in scadenza tra sole 4 settimane, di chiedere il rinvio della decisione di modifica di statuto di Banca MPS, relativa al tetto del 4%, a quando ci saranno i nuovi organi della Fondazione stessa. Così da aver un socio di maggioranza relativa legittimato, credibile e autorevole nel prendere questa strategica decisione. Il tetto del 4% ai soci privati rappresenta l’unica garanzia di un legame tra Siena e il Monte dei Paschi e l’unica carta da giocare per la Fondazione, strangolata dai debiti, per provare a mantenere gli attuali livelli occupazionali e la sede della Banca a Siena. Non c’è motivo per non aspettare, tanto più che la Commissione Europea ha dichiarato di non essere interessata alla cancellazione o meno del tetto del 4%.”