E Clarich incassa il sostegno di Guzzetti (Acri)

SIENA. “Noi tifiamo tutti perché la Fondazione Mps, che ha ancora un patrimonio consistente, possa svolgere quel ruolo che ogni fondazione riveste sul territorio e soprattutto ci auguriamo che Clarich non venga più convocato dai capigruppo del Consiglio comunale a rendere conto del proprio operato”. lo ha detto il presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti rivolgendosi a Marcello Clarich, nel corso del convegno sulle fondazioni in corso a Torino. “Clarich – ha detto Guzzetti – ha ereditato una situazione non drammatica come Antonella Mansi, ma per il polso con cui guida la Fondazione gli facciamo tanti auguri”. Parlando con i giornalisti ha aggiunto: “Siena deve fare un momento alla Mansi che con grande determinazione e audiacia ha salvato la fondazione e la banca”.
Il presidente di Fondazione Mps a sua volta ha parlato con i giornalisti ed ha affermato: “Se dovesse intervenire qualche gruppo, magari anche straniero, e spostare da Siena la direzione generale della banca sarebbe un grave impoverimento per il territorio, una perdita enorme. L’attenzione della Fondazione è rivolta a interpretare i bisogni della comunità, anche se con il 2,5% è difficile fare la voce grossa”. Sulle nuove nomine nel cda della banca, Clarich non ha voluto fornire indicazioni di nomi limitandosi ad osservare che la decisione sarà presa nel prossimo cda della banca previsto per l’8 o 9 ottobre.
Il presidente di Fondazione Mps a sua volta ha parlato con i giornalisti ed ha affermato: “Se dovesse intervenire qualche gruppo, magari anche straniero, e spostare da Siena la direzione generale della banca sarebbe un grave impoverimento per il territorio, una perdita enorme. L’attenzione della Fondazione è rivolta a interpretare i bisogni della comunità, anche se con il 2,5% è difficile fare la voce grossa”. Sulle nuove nomine nel cda della banca, Clarich non ha voluto fornire indicazioni di nomi limitandosi ad osservare che la decisione sarà presa nel prossimo cda della banca previsto per l’8 o 9 ottobre.
La Fondazione è impegnata nella redazione del documento programmatico strategico pluriennale che dovrà essere poi approvato nella seduta di lunedì 29 settembre dalla Deputazione generale. La maggior parte dei 50 milioni, dopo l’opera condotta nelle scorse settimane di rinegoziazione o revoca delle erogazioni, sarebbero destinata agli enti pubblici senesi e l’intero debito dovrebbe essere estinto completamente agli inizi del 2016. Nel documento programmatico, di cui la Deputazione generale ha discusso in via informale, ci sarebbe anche l’obiettivo del ritorno alle erogazioni, forse gia’ dal 2017, dopo l’estinzione del debito e “dopo aver rivisto le modalita’ erogative” precisano le stesse fonti, “con bandi differenti nella forma da quelli precedenti e attraverso un percorso di coinvolgimento nella costruzione e nella realizzazione del progetto che sara’ finanziato”, come riferiscono vvoci vicine a Palazzo Sansedoni
Altro punto dolente è la revisione delle iniziative proprie, ovvero Siena Biotech, Accademia musicale chigiana e Vernice progetti culturali, per le quali mnon sarebbe più previsto il finanziamento diretto da parte della Fondazione. La soluzione prevede il finanziamento tramite partner strategici. Siena Biotech, azienda che ha lavorato nella ricerca delle malattie rare e che di recente ha licenziato una decina di persone potrebbe essere liquidata, anche se la Fondazione punterebbe ad un intervento della Regione Toscana per evitare questa eventualità: seccondo un accordo del 2013 la stessa regione potrebbe decidere un finanziamento per 3 milioni. Tutto passerebbe a Toscana Life Sciences. Lunedì prossimo dovrebbe essere presa la decisione se bloccare o meno il piano industriale in attesa dell’assemblea dei soci prevista per il 30 settembre. Nel mirino anche i costi dell’Accademia Chigiana mentre per Vernice di penserebbe ad un accordo con enti che lavorano nel settore culturale.
Altro punto dolente è la revisione delle iniziative proprie, ovvero Siena Biotech, Accademia musicale chigiana e Vernice progetti culturali, per le quali mnon sarebbe più previsto il finanziamento diretto da parte della Fondazione. La soluzione prevede il finanziamento tramite partner strategici. Siena Biotech, azienda che ha lavorato nella ricerca delle malattie rare e che di recente ha licenziato una decina di persone potrebbe essere liquidata, anche se la Fondazione punterebbe ad un intervento della Regione Toscana per evitare questa eventualità: seccondo un accordo del 2013 la stessa regione potrebbe decidere un finanziamento per 3 milioni. Tutto passerebbe a Toscana Life Sciences. Lunedì prossimo dovrebbe essere presa la decisione se bloccare o meno il piano industriale in attesa dell’assemblea dei soci prevista per il 30 settembre. Nel mirino anche i costi dell’Accademia Chigiana mentre per Vernice di penserebbe ad un accordo con enti che lavorano nel settore culturale.