Sei consiglieri del PD vogliono chiarezza sulla situazione in Consiglio comunale
SIENA. Il 27 marzo scorso è stata presentata alla segreteria del Consiglio comunale una mozione in merito alla situazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena dai consiglieri del Partito Democratico, Massimo Bianchi; di Siena Futura, Marco Fedi; dei Riformisti, Leonardo Tafani; di Sinistra Ecologia e Libertà, Pasquale D’Onofrio; del Nuovo Polo per Siena, Sandro Senni.
La sottoscrizione di tale mozione da parte del consigliere Senni – esponente dell’Udc-terzo polo, eletto in una lista civica contrapposta alla coalizione che ha vinto le elezioni – pone un problema politico alle forze di maggioranza presenti in Consiglio comunale. Con questa “firma”, infatti, viene sancita la nascita di nuovi rapporti fra i gruppi consiliari; rapporti che mettono in discussione i risultati delle elezioni amministrative tenutesi meno di un anno fa.
Nelle relazioni fra i vari gruppi politici che siedono in Consiglio comunale, può capitare di trovare convergenze su questioni importanti. Altra cosa è, però, un’iniziativa politica, allargata solo ad alcuni soggetti e finalizzata a cercare nuove alleanze sulla gestione di un passaggio epocale nei rapporti fra Siena e la sua banca. La lista civica nella quale è stato eletto Senni era portatrice di un programma e di una visione avversa a quella del Pd, anche in merito alla gestione della banca e della Fondazione.
I ripensamenti di alcuni soggetti dell’opposizione possono avvenire. Tuttavia sarebbe grave se questa inversione di marcia non riguardasse la condivisione di un percorso politico vero, basato su programmi e scelte amministrative, ma nascondesse solo equilibri di palazzo.
Un’alleanza politica si costruisce, infatti, sulla condivisione di un progetto di medio-lungo periodo e, soprattutto, alla luce del sole, non sulle convenienze. Altrimenti è solo trasformismo e gioco di potere. Si tratta perciò di capire chi ha promosso e chi ha lavorato su questo allargamento della maggioranza e cosa è stato concesso in cambio. Chi scrive aveva notato da alcune settimane movimenti ‘sospetti’, e aveva posto domande precise all’interno del Pd per capire cosa stesse succedendo; senza avere, peraltro, alcuna risposta.
Per un’esigenza di chiarezza nei confronti degli elettori del Pd e dei cittadini, poniamo perciò pubblicamente le seguenti domande:
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al capogruppo del Pd Massimo Bianchi chiediamo se l’iniziativa di coinvolgere il consigliere Senni in atti di avvicinamento alla maggioranza – ci riferiamo alla firma della mozione sulla Fondazione, ma anche all’astensione sul bilancio di previsione dello scorso gennaio – sia stata assunta in autonomia o, in caso contrario, che dichiari pubblicamente in base a quale mandato politico sta operando;
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al segretario dell’Unione comunale del Pd Giulio Carli chiediamo se era a conoscenza delle iniziative del consigliere Bianchi; se le ha condivise; e, in caso affermativo, in seguito a quali decisioni assunte dal Pd sta procedendo all’allargamento della maggioranza;
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infine, domandiamo al reggente del Pd provinciale (che, peraltro, ignoriamo chi sia) se sia stato coinvolto in un processo di cambio di alleanze in città che dovrebbero passare necessariamente attraverso un confronto interno al partito.
La gravità della situazione in cui si sta avvitando la città, ha bisogno di azioni politiche forti e, soprattutto, trasparenti, non di un inerte galleggiamento. Gli amministratori pubblici devono dimostrare con i fatti se sono all’altezza di affrontare il momento complesso che abbiamo di fronte con scelte difficili e autorevoli, non con la conservazione, a tutti i costi, del potere.
O la politica cambia passo o sarà spazzata via. Lo diciamo anche agli altri componenti la maggioranza che subiscono, in religioso silenzio, qualunque decisione, a partire dalla geometria variabile della maggioranza stessa di cui fanno parte.
Confidiamo in una risposta puntuale alle nostre domande; cosa vogliamo per la nostra città è scritto nell’impegno che abbiamo sottoscritto con gli elettori appena undici mesi fa; un impegno nell’interesse di Siena che noi continueremo a portare avanti con trasparenza e con autonomia.