Il settore attende l’approvazione di misure di sostegno e di rilancio: dal rinvio della cosiddetta ‘accise zero’, ovvero il credito di imposta per nuovi investimenti produttivi agricoli; alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di carburanti; al ripristino del Fondo di solidarietà nazionale a livello di 230 milioni annui; all’attivazione in Europa di un pacchetto di misure a sostegno delle produzioni mediterranee, tra cui il frumento e l’olio. Maggioranza e governo hanno respinto tutte le nostre proposte, mostrandosi del tutto disinteressate alla grave crisi di un intero comparto della nostra economia e abbandonandolo a qualche ‘sparata’ populista e mediatica, ovvero alle continue liti tra l’ex ministro Luca Zaia e quello attuale, Giancarlo Galan. Ormai un anno fa avevamo posto all’attenzione del governo le emergenze del settore agricolo e alcune proposte concrete per rilanciarlo, come hanno fatto molti altri Paesi a cominciare da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, senza ottenere dall'esecutivo alcun tipo di riscontro. Anche la legge sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari, salita di recente agli onori delle cronache dopo lo scandalo della mozzarella blu, da mesi sta passando di rinvio in rinvio. Votato in Senato nel settembre 2009, alla Camera il provvedimento è confluito nel disegno di legge per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare, di iniziativa dell'allora ministro Zaia.
Il testo è stato rimandato dall'aula alla commissione competente per ben due volte, la prima in novembre e l'ultima nel febbraio scorso, dopo che il Governo era andato sotto per tre volte.
Attualmente il testo è di nuovo all'esame della commissione Agricoltura, dove però il presidente Paolo Russo ha rimandato ulteriormente l'esame, in attesa degli esiti della manovra finanziaria, mentre Zaia e Galan si rimpallano la responsabilità dei ritardi. Nessuna risposta da parte dell'esecutivo neppure alla nostra interrogazione sulle agevolazioni fiscali per le aree montane.
È quindi giusta e perfettamente comprensibile la mobilitazione del mondo agricolo, che noi sosteniamo, per una situazione ulteriormente aggravata dai tagli previsti in Finanziaria. Per quanto riguarda la regione Toscana, con il solo taglio dei trasferimenti per il 2011, l’agricoltura perderà 30 milioni di euro, su un totale di 50 milioni precedentemente trasferiti: un blocco pari al 60 percento. Tra i settori in maggior sofferenza c’è sicuramente quello cerealicolo, ma nonostante le sollecitazioni al governo fino ad oggi manca un piano strategico che dia delle risposte sulla contrazione dei prezzi, sulla necessità di attivare bandi di filiera o sulla valorizzazione delle produzioni ‘Made in Italy’, affinché la nostra agricoltura torni ad essere competitiva a livello internazionale”
Susanna Cenni
deputato del Pd
Membro della Commissione Agricolturs alla Camera
