"Mps : un piano senza futuro"
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SIENA. Nell’imminenza dell’apertura della procedura per il Piano Industriale del Monte dei Paschi di Siena, la Segreteria della Cisl di Siena intende ribadire congiuntamente alla Fiba Nazionale tutte le riserve e le preoccupazioni sulla sua impostazione fondamentale.
L’aumento di capitale di 3,4 MLD €, con nuovi Tremonti Bond, l’impegno a restituirlo nella misura di 3 MLD € entro il 2015, gli interessi intorno al 10%, il rientro dell’esposizione debitoria con la BCE e sull’interbancario per 24,5 MLD di € , il riequilibrio di liquidità con la riduzione dei crediti alle imprese, la vendita della società di credito al consumo alle famiglie e del leasing con inevitabili effetti recessivi: tutto ciò comporta un elevato ridimensionamento dell’Attivo ed una conseguente caduta di redditività che la previsione di una crescita, altamente irrealistica, delle commissioni sui servizi al tasso medio annuo del 8,2% non sarà, verosimilmente, in grado di compensare.
Il cambiamento di vocazione strategica della banca, da leva creditizia delle sue economie di riferimento a banca di servizi, non ci appare in grado, alla luce dei presunti principi del piano industriale, di risolvere la crisi del Monte.
Resta la violenta manovra di taglio dei costi, in particolare dei costi del personale, con l’esternalizzazione insostenibile dei 2.360 lavoratori del back office, sul quale dovrebbe gravare l’onere di compensare i clamorosi errori strategici del passato e l’aleatorietà strategica per il futuro, con inique riduzioni occupazionali e taglio delle retribuzioni, in aperto conflitto con le norme e l’ispirazione del recente CCNL, a dispetto della straordinaria vocazione partecipativa, storicamente dimostrata dai dipendenti nei confronti della banca, sostenendone, sempre, gli aumenti di capitale al punto di detenerne circa il 4%.
Per queste ragioni la Ust Cisl di Siena sarà a fianco della Federazione dei bancari Fiba Cisl e farà proposte alternative e costruttive di merito in materia di risanamento e di rilancio del Monte, a partire dal mantenimento del back Office nell’ambito del controllo della capogruppo, in condizioni di sostenibilità sociale e di salvaguardia del suo storico patrimonio imprenditoriale.
La Ust di Siena auspica che si possa garantire l’autonomia strategica della Fondazione MPS attraverso un’auspicabile ripresa della redditività e la sua naturale ricaduta sul territorio.
L’aumento di capitale di 3,4 MLD €, con nuovi Tremonti Bond, l’impegno a restituirlo nella misura di 3 MLD € entro il 2015, gli interessi intorno al 10%, il rientro dell’esposizione debitoria con la BCE e sull’interbancario per 24,5 MLD di € , il riequilibrio di liquidità con la riduzione dei crediti alle imprese, la vendita della società di credito al consumo alle famiglie e del leasing con inevitabili effetti recessivi: tutto ciò comporta un elevato ridimensionamento dell’Attivo ed una conseguente caduta di redditività che la previsione di una crescita, altamente irrealistica, delle commissioni sui servizi al tasso medio annuo del 8,2% non sarà, verosimilmente, in grado di compensare.
Il cambiamento di vocazione strategica della banca, da leva creditizia delle sue economie di riferimento a banca di servizi, non ci appare in grado, alla luce dei presunti principi del piano industriale, di risolvere la crisi del Monte.
Resta la violenta manovra di taglio dei costi, in particolare dei costi del personale, con l’esternalizzazione insostenibile dei 2.360 lavoratori del back office, sul quale dovrebbe gravare l’onere di compensare i clamorosi errori strategici del passato e l’aleatorietà strategica per il futuro, con inique riduzioni occupazionali e taglio delle retribuzioni, in aperto conflitto con le norme e l’ispirazione del recente CCNL, a dispetto della straordinaria vocazione partecipativa, storicamente dimostrata dai dipendenti nei confronti della banca, sostenendone, sempre, gli aumenti di capitale al punto di detenerne circa il 4%.
Per queste ragioni la Ust Cisl di Siena sarà a fianco della Federazione dei bancari Fiba Cisl e farà proposte alternative e costruttive di merito in materia di risanamento e di rilancio del Monte, a partire dal mantenimento del back Office nell’ambito del controllo della capogruppo, in condizioni di sostenibilità sociale e di salvaguardia del suo storico patrimonio imprenditoriale.
La Ust di Siena auspica che si possa garantire l’autonomia strategica della Fondazione MPS attraverso un’auspicabile ripresa della redditività e la sua naturale ricaduta sul territorio.
Ust Cisl Siena