I sopravvissuti alla distruzione di banca e Fondazione MPS
di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. Turiddo Campaini è il consigliere di amministrazione di MPS che approva tutti gli errori degli anni mussariani. L’ha preceduto, essendo arrivato in Rocca Salimbeni nel 2003, e gli è pure sopravvissuto nel nuovo CdA guidato da Profumo divenendo addirittura vicepresidente, alla faccia della parola d’ordine ceccuzziana della discontinuità. Famoso per il limitatissimo numero di esternazioni che ha avuto in passato sulla banca, ieri è balzato agli onori della cronaca con le dichiarazioni alle agenzie di stampa: “Banca MPS per la Toscana è irrinunciabile, pena un ulteriore impoverimento. Noi cerchiamo di dare un contributo perché recuperi in competitività e per garantire che anche nel futuro il centro decisionale rimanga in regione”. E rincara: “In MPS abbiamo un certo tipo di impegno, vogliamo essere fortemente legati al territorio e vediamo che i territori in cui non ci sono centrali finanziarie o bancarie sono più in difficoltà”. Secondo Campaini per il futuro aumento di capitale per fare entrare nuovi soci “lo scenario è molto aperto” e molto dipenderà, in termini di diluizione dei soci esistenti, dal prezzo di MPS nel momento in cui l’operazione verrà lanciata. Lanciata dove? Il Tandem mai si è espresso su dove voglia andare a parare con l’aumento di capitale.
Allo stato delle conoscenze attuali (potrebbe uscire sempre un fresh o un covenant d’annata dal cilindro degli amministratori finanziari senesi a rimescolare i conti), le opzi0oni sono solo due. La prima prevede che l’aumento sia dedicato alla ricopertura degli interessi non pagati allo Stato per i Monti-bond, sancendo di fatto la nazionalizzazione della banca. La seconda che possa servire da grimaldello per consegnare, stavolta sì il 51%, l’istituto di credito al nuovo socio forte. E scremando la scarsa liquidità che c’è in giro, appare solo all’interessamento di Axa, che ha soldi freschi veri in abbondanza, partnership in atto col Monte, conoscenza del terreno minato della politica nazionale. Che il compagno Turiddo voglia mettere le polizze vita nel carrello della spesa dei cittadini toscani? Stanno preparando il terreno per fare accettare alla città qualche altra mirabolante diavoleria, e Campaini è solo stato mandato in avanscoperta?
Intanto la delegittimata e in scadenza Deputazione della Fondazione MPS si è messa alacremente al lavoro per preparare il nuovo statuto di Palazzo Sansedoni. Anche perché la quasi certa fine dell’ente provinciale senese, che nomina 5 consiglieri della Deputazione stessa, pone qualche grattacapo. Questo gruppo di persone, anche per loro stessa ammissione, ha fatto più facilmente il passacarte del volere di qualcun altro che fatto delle scelte strategiche in proprio, come da mandato ricevuto. Perché stavolta dovrebbero fare la revisione dello statuto per il bene della città e non per eseguire nuovi ordini piombati dall’alto? Un presidente che ha firmato un miliardo di debiti senza avere una pallida idea di come fare per rimborsarli, salvo farsi travolgere dal fallimento totale, dovrebbe togliere il disturbo. Un presidente che ha archiviato come vecchia pratica ammuffita la distruzione di 4 miliardi di euro di valore degli asset della Fondazione, dovrebbe aver il buongusto di ritirarsi. Invece conferma solo il suo appoggio incondizionato al Piano Industriale del Tandem, che prevede che la Fondazione non avrà soldi per chissà quanti anni. Mancini ha fatto il miracolo: la botte vuota e la moglie sana.