Si prepara la ristrutturazione del debito della Fondazione

di Red
SIENA. Possiamo essere veramente contenti del fatto che il titolo MPS anche nel giovedì di neve con prese di beneficio in corso abbia fatto +8,01% a euro 0,3454. Evidentemente il piano Viola ha effetto sui mercati, che sono pure convinti che Mussari non sarà più alla presidenza dopo il rinnovo del prossimo aprile del Cda, al quale mancherà anche Caltagirone.
E’ già cambiato lo statuto dell’Abi, per permettere la riconferma per un biennio di Mussari alla presidenza senza l’obbligo di essere anche presidente di una banca; perciò le voci di una clamorosa ricandidatura a Rocca Salimbeni rimangono solo spauracchi. Infatti un comunicato stampa del PD senese oggi è stato esplicativo. Come tutti i regimi nel momento delle difficoltà si cerca di compattare il popolo con vaghe parole d’ordine tipo “Continuare a difendere Siena, le sue istituzioni e il suo onore contro di chi la dileggia”: chissà chi è questo innominabile “nemico esterno dileggiatore”. Si afferma la giustezza nell’aver fatto sottoscrivere alla Fondazione MPS due aumenti di capitale, senza dire le conseguenze. Cioè, che hanno mangiato il cospicuo patrimonio (4,5 miliardi di euro) e procurato ulteriori debiti per 1,1 miliardi di euro da cui non si sa come venire fuori. Da tale comunicato si estrapola che la discontinuità è una chiacchiera bella e buona. Grazie al cielo, tutto questo ai mercati non importa granché, anche perché hanno fatto lauti guadagni con le disgrazie del Monte.
Ora pare che si prepari qualche novità proprio a Palazzo Sansedoni. Si mormora che Unicredit, Intesa e Mediobanca – forse approfittando del parziale recupero del titolo MPS – stiano studiando un nuovo prestito per la Fondazione. Perché a metà marzo Mancini dovrà dare qualcosa al “vampiresco” pool bancario che finanziò l’ultimo aumento di capitale e le prospettive di ricevere utili da Rocca Salimbeni sono praticamente uguali a zero. Anzi, sembra che Mussari lascerà la presidenza giusto in tempo utile per non firmare il peggior bilancio della storia secolare del Monte dei Paschi, visto che comprenderà (come fatto da UniCredit nel terzo trimestre compreso l’annuncio di zero dividendi per il 2011), la svalutazione dell’avviamento Antonveneta. Quindi niente soldi, altro che piano industriale da due miliardi! “Non essendo la banca mestiere suo” non si poteva neppure immaginare che gli avviamenti fossero soggetti a svalutazione. Per tacitare dunque JP Morgan, Credit Suisse e C. il provveditore Pieri verrà autorizzato a contrarre debito su debito.
Il puzzle borsistico odierno si completa con la constatazione che negli ultimi 11 giorni di borsa è passato di mano ben il 27% del capitale MPS: difficile che sia polverizzato, presto la Banca d’Italia vorrà saperne di più. Nel corso di una audizione presso la Commissione Finanze del Senato, il presidente Consob Giuseppe Vegas ha criticato l’Eba, notando che “i rischi impliciti nella richiesta di rafforzamento patrimoniale delle banche formulata dall’EBA con gli attuali prezzi di mercato potrebbero essere penalizzanti e facilitare cambi di controllo degli istituti”. Finalmente! In serata il commento di Mussari: “L’Autorita’ Bancaria Europea, cambiando i principi contabili genera un clima di incertezza sui mercati che abbiamo sotto gli occhi di tutti. E oggi Vegas lo ha detto chiaramente”.
Inoltre è significativo che lo spread sia sceso a 380 punti base, forse segnale che non c’è molto più da spremere alle casse dello stato italiano in fatto di tassi di interesse: ora bisognerà lasciare margine alla ripresa economica che non può prescindere dalla capacità di trattenere nel paese preziose produzioni industriali e crearne di nuove. A Siena sarebbe il compito di una Fondazione…
(Foto Augusto Mattioli)