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MONTEPULCIANO. Consenso unanime dei soci: è questo l’elemento che emerge con maggiore evidenza dall’assemblea ordinaria della Banca di Credito Cooperativo di Montepulciano, riunita agli ex-Macelli.
Il bilancio consuntivo 2009 è stato infatti approvato con voto favorevole, senza alcuna eccezione, al pari degli altri punti all’ordine del giorno.
Grande soddisfazione dunque per il management della banca presieduta da Eros Nappini e diretta da Beniamino Barbi, soprattutto in considerazione di un contesto economico e finanziario caratterizzato da evidenti criticità.
Come ha sottolineato Nappini “nel 2009 le banche di credito cooperativo della Toscana hanno registrato una diminuzione di utile del 45,8% e un aumento delle sofferenze lorde del 49,1%. Per far fronte ad una situazione del genere si è parlato – e si parla ancora – di fusioni tra Bcc mentre la Banca d’Italia non ha concesso in regione ben 16 aperture di sportelli”.
Al 31 dicembre 2009 il numero dei soci è aumentato sensibilmente rispetto all’anno precedente, passando dai 2.418 del 2008 a 3.038; il capitale sociale è cresciuto di oltre un milione e mezzo di euro, approdando a quota 4.673.996. Praticamente confermato l’utile di esercizio, pari ad 1.379.137 Euro ma maturato, come detto, in un contesto decisamente più difficoltoso del 2008.
Ancora più espliciti altri indicatori come quello relativo alla raccolta diretta, aumentata del 17%, contro un indice del sistema bancario molto inferiore e pari a 2 punti percentuali. Anche gli impieghi sono cresciuti di oltre il 28%, segno di solidità patrimoniale che ha consentito di dedicare particolare attenzione alle esigenze del territorio, sostenendo imprese e famiglie.
“Il 2010 sarà un anno ancora più difficile – ha detto Nappini – anche se partiamo con un piano triennale ambizioso (ma realizzabile), elaborato e condiviso con il personale. La proiezione futura presume l’apertura di due ulteriori filiali con un incremento consistente di volumi, soci e patrimonio. Ci aspettano momenti di sviluppo che prevedono anche una nuova sede adeguata alle dimensioni raggiunte ed alla ulteriore crescita prevista – ha annunciato il Presidente – e tutto ciò, insieme al periodo di crisi, determinerà sicuramente una flessione dell’utile. Ma, con parere unanime del CdA e del personale, è stata ribadita la volontà di proseguire con le nostre forze non rilevando al momento alcun motivo per indurci a prendere in considerazione proposte di aggregazione”.
E i dati sui primi mesi del 2010 confermano il trend: i soci sono già circa 3.200 ed il capitale sociale si aggira intorno ai 5.200.000 Euro.
Dunque, più dei numeri, ampiamente preannunciati, sono state le dichiarazioni del presidente a disegnare con precisione la fisionomia di questa banca che qualcuno ha definito una “mosca bianca”.
Ampi riconoscimenti e dichiarazioni di stima sono venute da Giorgio Clementi, presidente della Federazione Toscana delle Bcc e vice-Presidente dell’istituto centrale del credito cooperativo, dal Vescovo di Montepulciano, Chiusi e Pienza, Rodolfo Cetoloni e dal sindaco di Montepulciano Andrea Rossi.
Numerosi i riferimenti compiuti dai relatori alle origini cristiane delle Banche di Credito Cooperativo ed all’eticità dell’attività bancaria che ha al centro dell’interesse la persona. Sia il Vescovo Cetoloni sia il Presidente Clementi hanno citato l’enciclica papale “Caritas in veritate” in cui il Papa Benedetto XVI ha indicato proprio le esperienze nel campo della cooperazione del credito come “modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza”.
Clementi si è anche complimentato con il presidente Eros Nappini, recentemente nominato Sindaco revisore di Iccrea Banca spa indicando l’impegno a livello centrale dei presidenti delle banche locali come caratteristica del sistema “a rete” delle banche di Credito Cooperativo.
Il direttore generale Beniamino Barbi ha descritto il preoccupante panorama del sistema bancario nazionale (13.000 dipendenti licenziati, 500 sportelli chiusi nel solo 2009) in cui si distinguono proprio le banche locali ed ha insistito su questo concetto: gli istituti, come le Bcc, legati al territorio reinvestono in ambito locale ciò che raccolgono, amplificando il proprio ruolo di volano per l’economia di imprese e famiglie. “Invito i clienti a diventare soci della cooperativa – ha detto Barbi – perché consolidare il nostro sistema, attraverso l’aumento del patrimonio, è il presupposto per poter offrire sostegno (e dunque benessere) a tutte le componenti della comunità locale”.
L’Assemblea ha anche approvato, sempre all’unanimità, la proposta di nomina dei soci Cosimo Vessichelli e Costantino Goretti, chiamati a far parte del Consiglio di Amministrazione nell’ultimo anno in sostituzione dei dimissionari Signoretti e De Cianni.
Il bilancio consuntivo 2009 è stato infatti approvato con voto favorevole, senza alcuna eccezione, al pari degli altri punti all’ordine del giorno.
Grande soddisfazione dunque per il management della banca presieduta da Eros Nappini e diretta da Beniamino Barbi, soprattutto in considerazione di un contesto economico e finanziario caratterizzato da evidenti criticità.
Come ha sottolineato Nappini “nel 2009 le banche di credito cooperativo della Toscana hanno registrato una diminuzione di utile del 45,8% e un aumento delle sofferenze lorde del 49,1%. Per far fronte ad una situazione del genere si è parlato – e si parla ancora – di fusioni tra Bcc mentre la Banca d’Italia non ha concesso in regione ben 16 aperture di sportelli”.
Al 31 dicembre 2009 il numero dei soci è aumentato sensibilmente rispetto all’anno precedente, passando dai 2.418 del 2008 a 3.038; il capitale sociale è cresciuto di oltre un milione e mezzo di euro, approdando a quota 4.673.996. Praticamente confermato l’utile di esercizio, pari ad 1.379.137 Euro ma maturato, come detto, in un contesto decisamente più difficoltoso del 2008.
Ancora più espliciti altri indicatori come quello relativo alla raccolta diretta, aumentata del 17%, contro un indice del sistema bancario molto inferiore e pari a 2 punti percentuali. Anche gli impieghi sono cresciuti di oltre il 28%, segno di solidità patrimoniale che ha consentito di dedicare particolare attenzione alle esigenze del territorio, sostenendo imprese e famiglie.
“Il 2010 sarà un anno ancora più difficile – ha detto Nappini – anche se partiamo con un piano triennale ambizioso (ma realizzabile), elaborato e condiviso con il personale. La proiezione futura presume l’apertura di due ulteriori filiali con un incremento consistente di volumi, soci e patrimonio. Ci aspettano momenti di sviluppo che prevedono anche una nuova sede adeguata alle dimensioni raggiunte ed alla ulteriore crescita prevista – ha annunciato il Presidente – e tutto ciò, insieme al periodo di crisi, determinerà sicuramente una flessione dell’utile. Ma, con parere unanime del CdA e del personale, è stata ribadita la volontà di proseguire con le nostre forze non rilevando al momento alcun motivo per indurci a prendere in considerazione proposte di aggregazione”.
E i dati sui primi mesi del 2010 confermano il trend: i soci sono già circa 3.200 ed il capitale sociale si aggira intorno ai 5.200.000 Euro.
Dunque, più dei numeri, ampiamente preannunciati, sono state le dichiarazioni del presidente a disegnare con precisione la fisionomia di questa banca che qualcuno ha definito una “mosca bianca”.
Ampi riconoscimenti e dichiarazioni di stima sono venute da Giorgio Clementi, presidente della Federazione Toscana delle Bcc e vice-Presidente dell’istituto centrale del credito cooperativo, dal Vescovo di Montepulciano, Chiusi e Pienza, Rodolfo Cetoloni e dal sindaco di Montepulciano Andrea Rossi.
Numerosi i riferimenti compiuti dai relatori alle origini cristiane delle Banche di Credito Cooperativo ed all’eticità dell’attività bancaria che ha al centro dell’interesse la persona. Sia il Vescovo Cetoloni sia il Presidente Clementi hanno citato l’enciclica papale “Caritas in veritate” in cui il Papa Benedetto XVI ha indicato proprio le esperienze nel campo della cooperazione del credito come “modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza”.
Clementi si è anche complimentato con il presidente Eros Nappini, recentemente nominato Sindaco revisore di Iccrea Banca spa indicando l’impegno a livello centrale dei presidenti delle banche locali come caratteristica del sistema “a rete” delle banche di Credito Cooperativo.
Il direttore generale Beniamino Barbi ha descritto il preoccupante panorama del sistema bancario nazionale (13.000 dipendenti licenziati, 500 sportelli chiusi nel solo 2009) in cui si distinguono proprio le banche locali ed ha insistito su questo concetto: gli istituti, come le Bcc, legati al territorio reinvestono in ambito locale ciò che raccolgono, amplificando il proprio ruolo di volano per l’economia di imprese e famiglie. “Invito i clienti a diventare soci della cooperativa – ha detto Barbi – perché consolidare il nostro sistema, attraverso l’aumento del patrimonio, è il presupposto per poter offrire sostegno (e dunque benessere) a tutte le componenti della comunità locale”.
L’Assemblea ha anche approvato, sempre all’unanimità, la proposta di nomina dei soci Cosimo Vessichelli e Costantino Goretti, chiamati a far parte del Consiglio di Amministrazione nell’ultimo anno in sostituzione dei dimissionari Signoretti e De Cianni.