Anche Siena nel mirino. I sindacati protestano
SIENA. La Banca d’Italia chiude tutte le sedi toscane, escluse Firenze ed Arezzo. Il taglio denunciato dalla Cgil, dopo il vertice della Banca d’Italia dell’11 aprile con la presentazione del piano di riorganizzazione delle sedi territoriali presentato alle organizzazioni sindacali. In sostanza la Banca d’Italia manterrebbe la presenza nei soli capoluoghi di Regione. Arezzo rappresenterebbe l’eccezione, vista la peculiarità della propria funzione che ne determinerebbe il salvataggio: è l’unica in Toscana che non opera con il pubblico, ma solo con banche e Poste Italiane per il trattamento del contante.
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Livorno, Grosseto e Siena sono quelle che offrono il più ampio ventaglio di servizi: tesoreria dello Stato per la provincia di riferimento, pagamento ed emissione dei vaglia cambiari, cambio delle banconote e delle monete, esame delle banconote sospette di falsità, informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (Cai), servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi, esposti in materia di servizi bancari e finanziari, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. Pisa è una divisione di vigilanza che offre invece servizi più limitati: informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (Cai), servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi, esposti in materia di servizi bancari e finanziari, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.
Livorno, Grosseto e Siena sono quelle che offrono il più ampio ventaglio di servizi: tesoreria dello Stato per la provincia di riferimento, pagamento ed emissione dei vaglia cambiari, cambio delle banconote e delle monete, esame delle banconote sospette di falsità, informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (Cai), servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi, esposti in materia di servizi bancari e finanziari, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. Pisa è una divisione di vigilanza che offre invece servizi più limitati: informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (Cai), servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi, esposti in materia di servizi bancari e finanziari, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.
Secondo la Cgil toscana “ne esce lo sconfortante segnale di un’istituzione che, senza motivazioni se non appunto quelle legate al mero obiettivo del contenimento dei costi, si ridimensiona, si riduce, si contrae, flette, arretra al pari dell’intero Paese; un’istituzione che rinuncia a svolgere il proprio ruolo in un momento in cui sarebbe invece necessario fornire segnali di tenuta sociale”. La Fisac Cgil ha chiesto così l’immediato ritiro della proposta di ristrutturazione e l’avvio di un reale confronto con le organizzazioni sindacali.