Ma la banca d'affari americana smentisce
NEW YORK. Jp Morgan Chase aveva considerato l’ipotesi di acquisire Mps, ma ci ha ripensato per paura di un veto delle autorità americane e di un’eventuale “levata di scudi”. Alcune fonti hanno rivelato che ci sarebbe la mano di Jamie Dimon, ad di JpMorgan, e Daniel Pinto, responsabile della divisione investment banking, dietro il piano di salvataggio di Mps svelato venerdì scorso. JpMorgan avrebbe esitato per paura della reazione delle autorità statunitensi, probabilmente contrarie a vedere una banca americana in soccorso di un istituto europeo, e anche per “l’ambiente ostile” contro le grandi banche in Italia e nel resto d’Europa.
Come riferisce Askanews (che cita come fonte Afp), Jp Morgan ha pensato che la soluzione migliore fosse quella di mettersi alla guida, con Mediobanca, del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da cinque miliardi di euro per salvare il Montepaschi. Dimon avrebbe discusso del salvataggio della banca con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un incontro avvenuto in Italia a luglio.
La smentita
La banca d’affari statunitense JpMorgan Chase ha smentito di aver avuto l’intenzione di acquistare la rivale italiana Banca Monte dei Paschi di Siena, come indicato nei giorni scorsi da fonti dell’Afp. “Non è vero”, si tratta di un’ipotesi “mai considerata”, ha detto una portavoce della banca all’agenzia di stampa.