
di Augusto Mattioli SIENA. Quindicimila voti e una percentuale del 15 per cento: sono gli obiettivi da raggiungere in provincia di Siena da Italia Viva, il gruppo che fa riferimento a Matteo Renzi, alle prossime regionali della Toscana.
E’ stato molto chiaro e netto Stefano Scaramelli, consigliere regionale uscente (eletto a suo tempo con i voti del partito democratico), che ha seguito Renzi nell’avventura di Italia Viva, presentando questa mattina la squadra dei canditati senesi al consiglio. Oltre a lui, che punta ad un assessorato nella giunta che Giani formerà in caso di successo contro Susanna Ceccardi, ci sono Filomena De Marco, Antonio Loia, Paola Piomboni, Federico Mariani, di Più Europa che ha fatto un accordo con Italia Viva per questa consultazione, ed Eleonora Contucci.
Secondo Scaramelli “una lista competiva, unitaria, ambiziosa, rappresentativa del territorio”, che potrebbe essere anche la vera sorpresa” nel territorio senese. La corsa quindi è aperta e Italia Viva punta ad essere l’ago della bilancia, determinante per gli equilibri politici della Toscana, come lo è a livello nazionale, pur con percentuali minime di aderenti ma avendo parlamentari per orientare certe scelte.
I voti a Siena e provincia potrebbero venire ovviamente da chi ha seguito Renzi, da quell’area a cavallo tra il centro sinistra e il centro destra, una idea che lo stesso Renzi da segretario del Pd aveva per togliere voti alla destra, forse più di qualcuno anche del Pd . Non bisogna dimenticare infatti che anche Simone Bezzini, capolista del Pd, corre per un assessorato in regione, sempre le caso di una vittoria di Giani. Ma a Siena ci sono associazioni culturali, come Confronti dell’area Monaci, che alle precedenti regionali sembrava guardasse con attenzione a Scaramelli (allora del Pd), liste civiche che non hanno per ora espresso le loro preferenze ma che potrebbero indirizzarle verso l’area di Italia Viva.
Scaramelli ovviamente non è stato particolarmente critico nei confronti del Pd senese. Anzi, ha lo ha invitato “a smettere di litigare e di fare campagna elettorale”. Peraltro il litigare è una costante per il pd e in genere per tutta la sinistra.
Del resto anche Italia Viva è nata da litigi.