È l'accusa dei Giovani Comunisti di Siena
SIENA. Dai Giovani Comunisti riceviamo e pubblichiamo. Oggi 12 maggio nelle classi seconde delle scuole superiori sono previsti, per il quinto anno consecutivo, i test Invalsi, quiz a risposta multipla uguali per tutte le scuole, indipendentemente dall’indirizzo di studio, che servono all’Invalsi per stilare una graduatoria nazionale delle scuole “migliori”.
E’ inutile dire che un test del genere non può certamente, da solo, quantificare il grado di preparazione di uno studente.
Ma non è solo questo il problema: la “buona scuola”di Renzi intende infatti differenziare i finanziamenti statali alla scuole ponendo questa graduatoria nazionale Invalsi alla base del criterio di finanziamento. Graduatoria questa, vale la pena ricordarlo, di cui fanno parte anche le scuole paritarie (scuole private a tutti gli effetti), che possono così accedere ai “finanziamenti-premio” come quelle statali.
L’obiettivo della somministrazione delle prove Invalsi è, ormai dichiaratamente, l’introduzione di un finanziamento delle scuole “all’americana”: premiando con i finanziamenti statali le scuole più prestigiose, invece di intervenire laddove c’è bisogno e destinare le altre scuole alla chiusura o ai finanziamenti delle imprese private se vorranno sopravvivere. Imprese che sicuramente influenzeranno i programmi, gli insegnamenti e gli stage (lavoratori a costo zero).
Dopo più di 20 miliardi di tagli in sette anni alla scuola pubblica, il progetto della sua distruzione è quello di ripartire le poche briciole di finanziamenti pubblici rimasti creando tra le scuole una fortissima competizione che non farà bene né agli studenti né agli insegnanti.
Insegnanti che già negli anni passati ricevevano pressioni dai Dirigenti scolastici per sospendere o rallentare i normali programmi di insegnamento in vista della preparazione degli studenti ai test Invalsi.
L’introduzione dei finanziamenti differenziati sulla base delle valutazioni nazionali significherebbe lo stravolgimento assoluto della scuola italiana, con un enorme incremento dell’invasività del modello Invalsi nella didattica. E le scuole che finiranno ai primi posti in graduatoria saranno quelle che per prime e meglio omologheranno i loro insegnamenti al modello dei quiz. Lo stesso criterio applicato per individuare le scuole “migliori” sarà infatti utilizzato per premiare i docenti con aumenti salariali: gli insegnanti “meritevoli” saranno quelli che accetteranno per primi l’appiattimento del modello educativo. Il tutto inserito in una competizione fratricida fra gli istituti scolastici per accaparrarsi i finanziamenti statali, e fra i docenti stessi per accaparrarsi i bonus salariali.
Ecco perché come Giovani Comunisti oggi boicottiamo i test Invalsi e invitiamo tutti gli studenti delle seconde classi a fare altrettanto, per dire no a questa riforma della scuola e al Governo Renzi, che “sotto la stella” di una falsa sinistra sta distruggendo la Costituzione ed i suoi principi.
Per una scuola pubblica, aperta a tutti, laica, antifascista e di qualità!