Il politico la scrisse per chiedergli di finanziare il costruttore Fusi
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FIRENZE. Denis Verdini ha raccontato in Tribunale a Firenze la sua verità sulla gestione de Il Giornale della Toscana al processo che lo vede imputato per la gestione della cooperativa che editava la testata e per il crack del Credito Cooperativo fiorentino.
Verdini ha raccontato l’esperienza con la cooperativa editoriale, poi ha anche chiamato in causa Giuseppe Mussari, all’epoca presidente di Mps. In una una lettera Denis Verdini, quando era presidente del Credito Cooperativo Fiorentino, chiese a Mussari di finanziare il costruttore e amico Riccardo Fusi. Il documento è stato mostrato all’impurato dal Pm Luca Turco. «Sì – ha detto Verdini- scrissi a Mussari, ma in precedenza la nostra direzione aveva scritto preventivamente a uffici Mps perché noi non potevamo tenere la partita di un finanziamento di altri 10 mln a Fusi su un’operazione globale da 150 mln con Mps, finalizzata da Fusi per andare in borsa». E al Pm che sottolineava il tono confidenziale della missiva, Verdini ha risposto: «Mussari lo conosco personalmente, quindi potevo ritenere di scrivergli ‘Caro Beppe’ in una lettera protocollata». Sull’intercessione Verdini ha spiegato che «il sistema bancario pretende che si ristrutturi il gruppo» di costruzioni, e il «Credito cooperativo fiorentino è tra le banche che Bankitalia considera minuscole». «Fusi viene da noi in banca e mi dice ‘Mi servono altri 10 mln’ – ha raccontato Verdini- ‘Non si può fare, andiamo fuori’, gli risposi. Mentre per una banca come Mps è normale costruire un’operazione da 150 mln. E comunque nel sistema bancario nulla è oscuro. C’è una centrale rischi aggiornata costantemente, si vede tutto di ogni esposizione. Non si nasconde nulla».