"Il nostro Gruppo Consiliare ha presentato anche un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione Comunale una più attenta gestione delle mense scolastiche"
SIENA. Con l’Assessore Benini non si corre mai il rischio di annoiarsi.
Leggere le sue esternazioni sui quotidiani è sempre stimolante. Sulla questione Franci – Piccolomini viene spontanea la riflessione che forse sarebbe stato necessario vagliare tutte le ipotesi prima di arrivare ai ferri corti con l’Istituto Franci e soprattutto creare problemi a insegnanti e studenti, senza parlare del danno alla città che, con lo sfratto da parte del Comune, perderebbe la possibilità della statizzazione del Conservatorio. Benini, a nome del Comune, cosa inusitata, visto che dovrebbe essere il Sindaco quello a parlare in nome del Comune, afferma che con il Franci il discorso è chiuso, ma non vogliamo e non possiamo credere che un Amministratore che, per principio, esercita un mandato per essere attento ai bisogni della città e dei suoi cittadini, pensi di liquidare questa complessa questione senza aver trovato una adeguata soluzione.
Quella del Franci, purtroppo, non è la sola questione aperta.
Il nostro Gruppo Consiliare ha presentato anche un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione Comunale una più attenta gestione delle mense scolastiche in un rapporto che vorremmo più sensibile alle necessità di bambini e famiglie e nella convinzione, più volte espressa da noi e dalle opposizioni in Consiglio, che l’educazione alimentare è fondamentale nel percorso educativo delle nuove generazioni.
A questi temi si aggiunge negli ultimi giorni la polemica innestata dai lavori alla Duprè e dalla conseguente necessità di spostare i bambini in altre sedi per poter continuare l’attività didattica.
Premesso che la sicurezza di alunni e insegnanti deve essere la prima preoccupazione, è un dato di fatto che gli edifici scolastici a Siena sono spesso vecchi e bisognosi di manutenzione così come il loro miglioramento funzionale e energetico non é facile ed é costoso. Ma questa Amministrazione lo sa da più di tre anni. Per questo ci chiediamo perché questa Amministrazione continui ad oggi ad affrontare la tematica dell’edilizia scolastica in maniera non organica, intervenendo soltanto con necessarie e doverose attività di manutenzione e adeguamento, rifiutando di prendere in considerazione la possibilità di costruire nuove scuole più moderne e adeguate alle necessità.
Oggi che vengono messi a disposizione i fondi del PRNN questa mancanza ci appare davvero macroscopica e poco lungimirante: se la scuola di San Miniato progettata dalla Giunta Valentini non era considerata valida, nei tre anni che abbiamo passato si sarebbe potuto mettere in cantiere un progetto diverso che desse una risposta alle tante necessità che ogni giorno si verificano in città. Non vale tirare in ballo la denatalità e la diminuzione del numero degli alunni, quelli che ci sono hanno diritto di studiare in ambienti sicuri, accessibili e soprattutto adeguati alle nuove esigenze didattiche.
Associazione In Campo