Il segretario del Pd ha tre parole chiave: lavoro, mobilità, prossimità
a cura di Augusto Mattioli
SIENA. Per conoscere meglio i candidati alle elezioni suppletive di ottobre il nostro quotidiano ha deciso di stilare un elenco di domande (uguali per tutti i candidati) ed inviarle agli interessati, chiedendo loro di rendere chiara la loro posizione. Oggi è il turno di Enrico Letta del Centrosinistra.
In sintesi, qual è il suo programma elettorale e come pensa di svilupparlo?
Tre parole chiave: lavoro, mobilità, prossimità. In primo luogo dobbiamo fare in modo che questo torni ad essere un territorio di opportunità per chi vuole lavorare e per chi fa impresa. Troppi giovani se ne vanno, troppi comparti faticano. Mi impegnerò per i tre distretti europei delle Scienze della Vita, della Manifattura e dei Beni Culturali e chiederò di portare a Siena l’Istituto Italiano di Biotecnologia. A Genova l’Istituto di Tecnologia, l’ITT, è stato un modello, dobbiamo fare lo stesso qui. Seconda priorità, dicevo, la mobilità. Cioè le infrastrutture: le strade, i collegamenti ferroviari, la fibra ottica. Serve modernizzare, ampliare, completare. Dobbiamo uscire dall’isolamento in cui questa terra rischia di essere confinata se non si inverte la tendenza. Terzo punto, la prossimità, cioè la vicinanza ai cittadini. Soprattutto per alcuni servizi, penso prima di tutto alla sanità pubblica, servono presidi vicini alle persone, ovunque esse vivano. Per questo mi impegnerò per poli ospedalieri più efficienti e per un sistema di medicina territoriale e di case della salute anche nelle aree più remote.
Qual è la sua “ricetta” per il Monte dei Paschi?
Una ricetta in 4 punti. Uno, tutela dei posti di lavoro perché in gioco ci sono il futuro e le paure di migliaia di persone e di famiglie. Due, salvaguardia del marchio che significa “no allo spezzatino”. Tre, centralità di Siena e della Toscana per un banca che sia sempre più a misura delle piccole e medie imprese. Quattro, continuità nel ruolo dello Stato. Sono condizioni su cui chiedo l’impegno del governo. Ma lo ripeto molto chiaramente: non ci sono soluzioni a tutti i costi. Se su queste 4 condizioni non arrivano garanzie si devono cercare interlocutori alternativi. E comunque prima di tutto è importante che il governo convochi i sindacati, il dialogo sociale per una partita così strategica è una strada obbligata.
E per la infrastrutture?
Tre direttrici. Primo, le strade: con la messa in sicurezza della viabilità provinciale. E poi con l’ammodernamento della Siena-Firenze, l’esecuzione della nuova Cassia Monteroni-Monsindoli, il completamento della Siena-Grosseto. C’è necessità anche di proseguire la variante alla SR/71 e di concludere la Due Mari. Secondo, i collegamenti via treno: attraverso il raddoppio della Firenze-Siena nel tratto Poggibonsi-Siena ed Empoli-Granaiolo, la connessione della ferrovia Sinalunga-Arezzo con accesso diretto alla linea per Siena, la connessione diretta della linea ferroviaria storica Roma-Firenze con la Terontola-Perugia, valorizzando il ruolo della stazione di Terontola anche per l’alta velocità e, infine, il mantenimento e il rafforzamento dell’alta velocità su Chiusi. Terzo, la digitalizzazione, ciò con infrastrutture immateriali, con un piano integrato per la connettività e gli investimenti sulla fibra ottica nell’ambito delle risorse messe a disposizione dall’Europa con il PNRR.
Quali sono i suoi punti di forza?
L’impegno e la passione. Ce la sto mettendo tutta e voglio rappresentare questo territorio in Parlamento facendo del mio meglio per portarne i problemi e le potenzialità all’attenzione di tutte le istituzioni, italiane ed europee. E poi la passione. Quella per una politica che faccia le cose per bene solo e soltanto nell’interesse dei cittadini.
Quali sono le debolezze dei suoi avversari?
Non sta a me dirlo. Rispetto tutti i candidati e mai sono arrivate da me parole di critica o polemica. In competizione ci sono visioni della società, della politica e del futuro di questa terra molto diverse. Sulla base di queste visioni gli elettori devono scegliere.
Realisticamente, qual è la percentuale di successo della sua candidatura?
Nessun pronostico. Al 4 ottobre mancano ormai pochi giorni.