Montella (Lcs) scrive al nostro giornale per parlare di giovani e professione medica
SIENA. È molto probabile che, nell’arco di qualche anno, il Sistema Sanitario nazionale manifesterà con drammaticità la carenza di professionalità mediche e paramediche già presente nel nostro Paese, ed in particolare in alcune regioni quali la nostra. Ciò è conseguenza sia del progressivo invecchiamento della popolazione (particolarmente significativo nel nostro territorio), sia del ricambio generazionale (che farà registrare il pensionamento di migliaia di medici), sia dell’ampliamento dei servizi di prevenzione e cura della popolazione, in rapporto alla crescita delle conoscenze ed a una maggiore sensibilità e cultura sanitaria.
Per queste ragioni il ruolo dei giovani medici diventerà, in un prossimo futuro, ancora più determinante per la sanità di quanto non lo sia già ora.
E’ innegabile, infatti, che i giovani medici rappresentano una forza lavoro qualificante ed essenziale per i nostri ospedali, nonostante sia già presente una diffusa situazione di precariato: quest’ultima deriva anche dall’attuale sistema che regolamenta le scuole di specializzazione, il dottorato e gli assegni di ricerca. A questa situazione di precariato si aggiungono i tagli imposti dal governo e le minori risorse locali dovute alla crisi del “sistema Siena” (Università e Fondazione MPS su tutti), che non possono e non potranno destinare più le risorse di un tempo per gravi errori di gestione della cosa pubblica e sperpero di risorse.
Inoltre, la contrazione numerica delle scuole di specializzazione, dei dottorati e degli assegni di ricerca comporta un difetto di formazione post-laurea, che può condizionare il percorso esperienziale del giovane medico. In questo scenario grande rilievo ha, a mio modo di vedere, l’autorevolezza con la quale la nuova amministrazione comunale, ed in particolare il Sindaco, riusciranno a porsi nei confronti della Regione, ente al quale il nostro ordinamento attribuisce competenze in materia di tutela della salute.
Questo principio è alla base del programma elettorale della coalizione che sostiene Gabriele Corradi a Sindaco di Siena e lo è in modo ancora più evidente nella parte che riguarda la Salute. E’ per questo che ho accettato di candidarmi a Consigliere Comunale nelle Liste Civiche Senesi col principale impegno di sostenere Gabriele affinché attivi tutti quei percorsi giuridico-ambientali che riguardano la formazione dei giovani medici e che concedano ad essi adeguati spazi lavorativi; tutto ciò al fine di limitare il loro esodo da Siena per la ricerca di un’attività lavorativa utile ed adeguata.
Mi impegno, inoltre, a sostenere Gabriele per riportare a Siena i centri di eccellenza che sono stati spostati sull’area fiorentina e pisana.
L’Ospedale Santa Maria alle Scotte, che non dimentichiamo è un Policlinico universitario, deve ritornare ad essere un centro di eccellenza nazionale ed internazionale, un luogo in cui si fondano la competenza e l’esperienza di professionisti affermati con l’entusiasmo dei giovani medici.
Allo stesso tempo il nostro ospedale deve soddisfare adeguatamente i bisogni di cura dei senesi e della popolazione del nostro territorio, migliorando l’integrazione ospedale-territorio per la gestione del paziente e la continuità di cura.
L’ospedale è il luogo principale di cura, ma non è il solo! Occorre, quindi, avere maggior attenzione nei confronti dei pazienti dimessi dall’ospedale e delle loro famiglie, incrementando e qualificando le cosiddette residenze protette e migliorando la rete di supporto sanitario, portata direttamente nell’abitazione del paziente. Vivendo quotidianamente l’ospedale, ho ben presente le numerose difficoltà che incontrano i malati ed i loro familiari: è per questo che occorre esercitare il massimo impegno per facilitare l’accesso alle prestazioni sia sotto l’aspetto burocratico che logistico, vigilare sulle liste di attesa per ridurne i tempi, ampliare e rendere gratuiti i parcheggi al policlinico. Ritengo che la civiltà di un popolo ed il buon governo di una città debbano essere valutate dall’attenzione che viene posta nei confronti delle cosiddette fasce deboli della popolazione. Sono queste le motivazioni per le quali metto a servizio di queste fasce deboli, ed in particolar modo dei malati, la mia professionalità e il mio entusiasmo di giovane medico, offrendo la mia disponibilità ad impegnarmi nell’attività politica di sostegno alla salute nell’accezione più vasta del termine.
Antonio Montella Candidato LCS