"Una tantum dovremo far quadrare il bilancio della sanità con un’addizionale Irpef"
FIRENZE. “Presenteremo in queste ore un emendamento per l’aumento dell’addizionale Irpef per circa 200milioni di euro che serviranno per la Sanità toscana”. Il presidente della Toscana Eugenio Giani anticipa all’Aula le linee dell’emendamento, il cui contenuto dovrebbe essere a disposizione dei consiglieri regionali per la discussione che riprenderà domani mattina. “L’esame dei conti della sanità ci impone questo provvedimento, per prevenire interventi supplettivi e dare la possibilità di mantenere la guida, il timone del nostro sistema”.
Il presidente premette che “questo si propone come un Bilancio di investimenti, sviluppo, capacità di risposte nei servizi, volontà di guardare ai ceti più deboli. Manteniamo la capacità di spesa, che viene diminuita a livello triennale, ma è leggermente aumentata sull’anno che conta, il 2024 (371milioni di euro rispetto ai 365milioni dell’anno scorso) con incrementi credibili. Garantiamo gli interventi sul Tpl per 660milioni circa, a dimostrazione che, sul piano delle risorse, per il trasporto pubblico ci impegniamo e vogliamo che sia un’eccellenza: ci mettiamo risorse proporzionalmente agli abitanti, come in nessun’altra Regione”. Ci sarà una “riduzione della spesa vincolata pari a 304milioni, per la mancanza di stanziamenti sull’art. 20 della legge sull’edilizia sanitaria ospedaliera, per la quale dovremo contare molto sugli interventi del Pnrr. Abbiamo avuto una buona intuizione col ministro Speranza del Governo precedente, che ci permette di disporre di circa 50milioni per le Scotte a Siena, con il cantiere del padiglione volano, dove sono partiti i lavori un mese fa. Auspico che si riprenda presto la strada dell’articolo 20, penso in particolare all’ospedale di Livorno”. Giani segnala poi un “maggiore incremento sul capitolo della difesa del suolo: abbiamo messo 162milioni su tre anni. Altri settori vedono ridotti i capitoli: con la Cultura si parte da 12milioni, ma arriveremo alle cifre stabilite con le variazioni di bilancio durante l’anno”.
Capitolo sanità: “Mi premeva spiegare l’aumento dell’addizionale Irpef, il cui utilizzo è uno strumento che la legge ci consente. Si tratta di una previsione per circa 200milioni di euro di entrata. L’interlocuzione con il ministero della Sanità e con il Mef, infatti, non ci porta a poter prevedere il ‘payback’, che è una voce di credito per la nostra Regione. Non si è ritenuto di dover fare come l’anno scorso, con il ministro Speranza, che accettò di contabilizzare le prime quattro annualità. Ci ho sperato fino all’ultimo, manca il credito per 2019, 2020, 2021 e 2022: queste quattro annualità valgono 420milioni, che non avremo perché il governo non ha fatto un piano di riparto. Non posso non anticipare quello che altrimenti – afferma Giani – produrrebbe, come effetto, un indebitamento non sostenibile. Non posso che ricorrere a una previsione di addizionale Irpef inserendola nella previsione del 2024. Saranno 200milioni in più di entrata nel bilancio del 2024. Non è che la parte sanitaria sia interamente coperta con questi 200milioni, però ci mettono in sicurezza rispetto a piani di rientro ed eventuali commissariamenti”. Il presidente spiega perché la scelta è caduta sull’addizionale Irpef: “Il bollo auto significa gravare su tutti i cittadini. Il ticket, ad esempio sulle ricette, si sarebbe riflesso direttamente sul bilancio 2024, senza la possibilità di coprire le spese del 2023. L’Irpef in Toscana è particolarmente bassa. La linea è quella della progressività, salvaguardiamo lo scaglione da zero a 28mila euro, circa un milione e mezzo di contribuenti; chi ha un reddito di 35mila euro avrà 10 euro al mese di prelievo Irpef, non di più; chi è a 50mila euro avrà 330 euro come prelievo sul reddito annuo. Da 50mila in su si arriverà con un livello simbolo di 1.200 euro di prelievo annuo per chi ha un reddito di 100mila euro. Ritengo che non consentire il ‘payback’ sia un’occasione sprecata – prosegue Giani –. Il sistema sanitario toscano vale più di 8miliardi di euro. Ho preferito questo provvedimento ai tagli forti sulla Sanità, all’abbassamento dei livelli di servizio, all’eliminazione di ospedali o distretti, per garantire il livello dei servizi”.
Giani racconta il suo “colloquio col ministro Schillaci, a cui do atto di capacità di ragionamento: mi diceva ‘quello che posso fare, lo faccio per la Sanità Toscana’, che, mi confermava, essere d’eccellenza. Abbiamo 57mila dipendenti a tempo indeterminato, il nostro sistema sanitario tocca gli stipendi di 150mila persone, ha più di 800 sedi e 45 ospedali. Se vogliamo mantenerlo e implementarlo, dobbiamo farci carico di chiedere il sacrificio ai toscani dal più alto reddito, per poterlo garantire e sviluppare”. Il presidente riconosce “il tentativo del consigliere Petrucci col ministro Schillaci di far cogliere importanza di pagare il ‘payback’. Il ministro, nonostante la sua onestà intellettuale, non è riuscito nello scopo, probabilmente non per sua volontà, ma per quella di chi governa fortemente in conti dello Stato. Avevo chiesto almeno due annualità su quattro al ministro Schillaci. Questo provvedimento confermerà il profilo della Sanità toscana al livello d’eccellenza. Sono convinto che dal dibattito arriveranno proposte costruttive e giuste”.
I 200milioni di euro, annuncia Giani, serviranno anche, in piccola parte, per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione: “Abbiamo vissuto un’alluvione senza precedenti per intensità e dimensione territoriale. Sappiamo che il Governo ha approvato, anche se ancora non c’è atto ufficiale l’allargamento degli interventi a sette province. Ho voluto che 10milioni dei 200milioni del prelievo Iperf andassero ad aggiungersi ai 15miliini in parte corrente messi a bilancio per le famiglie alluvionate. La Toscana avrà 25milioni per rispondere alle esigenze delle famiglie più una cifra complementare di 5milioni euro, per coprire 5mila famiglie. Si tratta di una misura complementare a quella del Governo, che spero possa arrivare presto. Nella piattaforma di richiesta danni ci sono 2mila 600 domande: sono troppo poche, ne aspettavamo 30mila. Abbiamo l’idea di prorogare i tempi per permettere di presentare le domande. Il Governo ci darà le risorse, magari tra qualche mese. Alle famiglie faccio l’appello: presentate la domanda”.