SIENA. Il 2 giugno del 1946, con un referendum istituzionale, gli italiani furono chiamati a scegliere quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese dopo la caduta del fascismo. Una data storica nella quale, per la prima volta anche grazie al voto delle donne, l'Italia sceglieva la forma repubblicana dopo 85 anni di monarchia. Nello stesso giorno gli italiani eleggevano anche i componenti dell’assemblea costituente, che nei successivi 18 mesi avrebbe lavorato alla stesura della carta costituzionale. Il 2 giugno, festa della Repubblica, rappresenta un patrimonio comune a tutti gli italiani. Il Partito democratico vive questo giorno con la consapevolezza che i principi repubblicani sanciti dalla carta costituzionale, oltre a rappresentare la più elevata forma di garanzia e di controllo democratico, sono i presupposti della propria azione politica e i principi irrinunciabili che ne definiscono l'identità.
Il 2 giugno vissuto dal Partito democratico Per questo vogliamo celebrare il giorno in cui ogni italiano ricorda la data che identifica la nostra Patria, con uno slogan che sintetizza la nostra essenza più profonda: “democratici per Costituzione”. Per il Pd festeggiare la Repubblica significa celebrare la carta costituzionale per ribadirne i principi fondamentali: separazione tra i poteri dello stato; autonomia del potere giudiziario; diritti inviolabili della persona come presupposto della convivenza civile; laicità dello Stato; tutela del pluralismo nelle formazioni sociali e politiche, nella scuola e nella cultura, nelle minoranze linguistiche e religiose; solidarietà, su cui si fonda lo stato sociale; riconoscimento e promozione delle autonomie locali, oggi messe in discussione dal disegno di legge Calderoli e dalla manovra finanziaria del Governo; pace, per cui l’Italia “ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Una repubblica democratica fondata sul lavoro Il primo articolo della nostra Costituzione definisce il lavoro come fondamento della Repubblica italiana. La crisi che il nostro Paese sta vivendo, in un contesto di sofferenza globale dell’economia, ha acuito il problema drammatico della disoccupazione e della perdita del posto di lavoro. Per questo il prossimo 2 giugno dovrà essere un momento per ritrovare quella coesione nazionale, che oggi manca, necessaria ad avviare un serio percorso di riforme di cui il Paese ha urgente bisogno. Il lavoro, per la nostra Costituzione e per il Pd, è ben più che uno scambio fra attori economici. Il lavoro è un diritto – dovere che promuove lo sviluppo della persona, un valore sociale che deve essere ribadito e ricercato con un nuovo modello di sviluppo di respiro comunitario, che ponga al centro il lavoratore e i suoi diritti, come fondamentale diritto di cittadinanza. Il mio augurio è che gli italiani vivano la Festa Nazionale con l’orgoglio e la speranza di un Paese il cui futuro dovrà essere scritto attorno a valori di democrazia e di solidarietà.
Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico senese