Secondo Mugnaioli non richiedere il riconoscimento come patrimonio immateriale è un occasione mancata per l

SIENA. “L’esclusione del Palio di Siena dalle candidature italiane da presentare all’Unesco per il riconoscimento di bene culturale immateriale è un occasione mancata per l’Italia”. Con queste parole Alessandro Mugnaioli, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena, commenta la notizia dell’esclusione del Palio di Siena dalla lista rappresentativa del patrimonio dell’umanità, come emerge dalla risposta all’interrogazione della deputata della Lega Nord, Paola Goisis, presentata oggi (5 aprile) dal Ministro per i beni e le attività culturali, Giancarlo Galan
“Siccome in quella lista la nostra Festa non può mancare – spiega Mugnaioli – anche chi si è arbitrariamente opposto come il Ministro del turismo Maria Vittoria Brambilla sa che l’appuntamento è solo rinviato. La prossima amministrazione comunale continuerà a lavorare incessantemente per arrivare a questo risultato. Quanto è accaduto quest’anno, però, non può essere sottaciuto perché si tratta di un fatto gravissimo che colpisce non solo il Palio, ma tutto il nostro Paese, che, per le convinzioni di una persona, non potrà essere rappresentato a livello internazionale da un evento culturale che non ha eguali al mondo”.
“Il metodo del governo ‘ad personam’ – afferma Mugnaioli – è ormai un tratto distintivo di tutto l’esecutivo e non solo del premier. Nel caso dell’esclusione del Palio il ministro Brambilla per le sue posizioni personali può danneggiare il lavoro che da anni sta portando avanti il Comune di Siena per avanzare la candidatura del Palio di fronte all’Unesco. Saremmo ben felici di aver capito male ma la mancanza di unanimità tra le amministrazioni presenti nel gruppo interministeriale per l’Unesco, che non ha consentito di inserire il Palio nelle lista dei beni immateriali dell’umanità è oggettivamente imputabile alla Brambilla proprio perchè, ormai da mesi, continua ad attaccare Siena e la sua Festa, dimostrando di non essere adeguata a ricoprire un ruolo nel quale dovrebbe rappresentare tutti gli italiani e tutte le eccellenze del Paese. Il Ministro del Turismo non riuscirà ad ‘uccidere’ il Palio e l’immagine di Siena, perché le nostre contrade vivono della passione e dell’entusiasmo di un popolo legato in maniera intensa ad una tradizione ancora viva e forte”.