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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Il Monte chiude il 2013 con una perdita di 1,43 miliardi

Per la banca il risultato è "influenzato da numerosi elementi non ricorrenti".

Rocca Salimbeni

SIENA. Di seguito il comunicato di Banca Monte dei Paschi sul bilancio chiuso aal 31 dicembre 2013.

Ricavi primari ed oneri operativi migliori rispetto ai target contenuti nel Piano di Ristrutturazione approvato da Bruxelles:

 

·         Ricavi primari superiori dell’1.4% e costi inferiori del 4.8% rispetto agli obiettivi 2013

·         CET1 2013 fully phased pari a circa 9%[1], in ulteriore crescita in arco Piano: CET1 2017  phased-in superiore al 12%

 

Principali evidenze:

 

·         Margine di interesse in significativa ripresa nel trimestre (+11,2% t/t)

·         Commissioni nette in crescita (+1,5% a/a)

·         Costi: -12,7% a/a e -1,5% t/t, con risparmi di oltre 600 milioni di euro in due anni sulla base di partenza del 2011 di 3,4 miliardi di euro

·         Risultato Netto 2013 pari a -1.439 milioni di euro (rispetto a -3.168 milioni di euro nel 2012), influenzato da numerosi elementi non ricorrenti

·         Continua il rafforzamento della copertura dei crediti deteriorati, anche in vista dell’Asset Quality Review: Copertura delle sofferenze, pari al 58,8% (63,2% con ammortamenti), in crescita di 90 p.b. rispetto a fine 2012

·         Core Tier 1 al 10%, che non incorpora i benefici già presenti nel 2014 derivanti dalle recenti normative2]

Aggiornamento sul piano di rafforzamento patrimoniale:

·         Nell’ambito dell’aumento di capitale di 3 miliardi di euro, deliberato dall’Assemblea degli Azionisti a Dicembre 2013, da eseguirsi non prima del 12 maggio 2014, è stato rinnovato l’accordo di pre-underwriting che vede UBS in qualità di global coordinator e bookrunner, Citigroup, Goldman Sachs International e Mediobanca in qualità di co-global coordinators e joint bookrunners e in aggiunta Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Société Générale in qualità di joint bookrunners. Nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale, Banca Monte dei Paschi di Siena è inoltre assistita da UBS in qualità di financial advisor e MPS Capital Services in qualità di co-financial advisor nonché da Linklaters in qualità di advisor legale.

In linea con gli obiettivi del Piano Industriale, prosegue il processo di riequilibrio patrimoniale/finanziario della Banca:

·         Confermato il rafforzamento strutturale della liquidità, con flessione del L/D ratio a 101% rispetto a 105%[3] del 2012

·         Prosegue l’ottimizzazione del portafoglio crediti, con riduzione delle posizioni con profilo di rischio/rendimento non soddisfacente: Impieghi in calo di 11 miliardi di euro (-7,6% a/a)

·         Flessione degli Attivi Finanziari (-11,3% a/a, -5,7% t/t) prevalentemente su componenti AFS, che risentono anche della chiusura dell’operazione Santorini

·         Raccolta diretta in riduzione del -4,2% a/a, sia per effetto delle politiche di ottimizzazione del costo del funding, sia nell’ambito della ricomposizione della raccolta a favore della componente di risparmio gestito (in crescita dell’1,3% a/a)

·         Posizione interbancaria netta (negativa) in miglioramento di circa 3,6 miliardi di euro rispetto al saldo registrato al 30/09/2013 e di 4,8 miliardi di euro rispetto al 31/12/2012

·         Counterbalancing capacity a 19,6 miliardi di euro a fine febbraio 2014 (16 miliardi di euro al 31/12/2013)

·         Core Tier 1 al 10% (rispetto all’8,9% a Dicembre 2012), con RWA in calo del 9% a/a grazie alla consistente riduzione del rischio di credito e controparte

Risultati reddituali influenzati dal perdurare di un contesto macroeconomico difficile e da rilevanti elementi non ricorrenti, contrastati positivamente dalla forte accelerazione trasmessa dal management all’implementazione del Piano:

 

·           Margine di interesse (-23,9% a/a; -15% a perimetro omogeneo[4]) influenzato prevalentemente dal deleveraging posto in essere dalla Banca e dall’andamento dei tassi, nonché dal costo dei Nuovi Strumenti Finanziari. Dinamica positiva nel quarto trimestre (+11,2% t/t) soprattutto per effetto delle azioni manageriali di contenimento del costo del funding

·           Commissioni nette: +1,5% su base annua, grazie all’aumento dei proventi da gestione del risparmio, sostenuti dai collocamenti (Flussi Lordi Bancassicurazione +20% a/a); nel quarto trimestre, dinamica sostanzialmente stabile

·           Dividendi in crescita (+72,8% a/a; +5,9% t/t) soprattutto grazie al contributo del comparto assicurativo di AXA-MPS (+40,2% a/a)

·           Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie impattato, nel quarto trimestre, dalla rivalutazione delle passività valutate a fair value e da componenti non ricorrenti (chiusura dell’operazione Santorini, aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d’Italia[5] e vendita del portafoglio di “cessione del quinto” di Consum.it)

·           Oneri operativi in sensibile riduzione su base annua (-12,7% a/a; -1,5% t/t), che beneficiano soprattutto della riduzione degli organici (1.886 uscite nette nell’anno) e delle azioni strutturali di contenimento delle altre spese amministrative

·           Consolidata la politica di rigore attuata dal Gruppo nella classificazione del portafoglio crediti, già attuata nel bilancio 2012: Costo del credito a 210 p.b., con rettifiche su crediti in aumento del 2,9% a/a

Piano Industriale in stato di avanzamento:

·        Consolidamento dei risultati positivi del “Progetto Regata”, con performance delle aree territoriali coinvolte nel progetto pilota migliori rispetto a quelle delle aree non ancora coinvolte dalla nuova metodologia

·         Siglato l’accordo con Compass per la distribuzione di finanziamenti alla clientela retail

·         Conclusa l’operazione industriale di societarizzazione delle attività di back office con la costituzione della nuova società “Fruendo”

·         Avviata la fase di studio per la chiusura di ulteriori 150 dipendenze (oltre alle 400 filiali già chiuse)

·         Prosegue l’ottimizzazione del portafoglio partecipazioni, con la ristrutturazione dell’operazione Chianti e la cessione delle partecipazioni in SIA e Sorin

·         Approvato il riassetto organizzativo della Capogruppo Bancaria, con l’obiettivo di rafforzare le funzioni commerciali e il presidio, integrato e coordinato, delle funzioni di governo e supporto al business

 

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha esaminato ed approvato ieri i risultati del 2013.

I risultati di conto economico di Gruppo nell’esercizio 2013

Al 31 dicembre 2013 il Margine della gestione finanziaria e assicurativa del Gruppo si è attestato a circa 3.957 milioni di euro, in calo del 20,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il risultato del quarto trimestre 2013 è stato pari a 728,6 milioni di euro, -29,9% rispetto al terzo trimestre 2013. Più in dettaglio:

·         Il Margine di interesse è risultato pari a circa 2.153 milioni di euro, in flessione del 23,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Sulla dinamica annuale hanno inciso:

   il maggior importo dello stock dei “Nuovi Strumenti Finanziari” (NSF) emessi a febbraio 2013 (pari a 4.071 milioni di euro) rispetto ai c.d. “Tremonti Bond” detenuti nel 2012 (pari a 1.900 milioni di euro) con un impatto negativo sul margine di interesse pari a 162 milioni di euro;

   l’eliminazione a settembre 2012 dei proventi relativi alla c.d. “commissione di istruttoria urgente” e la modifica delle modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfinamento[6].

Considerati tali elementi, la variazione residua annua del margine di interesse (pari a circa -15%) è da ricondurre, da un lato, al calo dei volumi degli attivi, dall’altro, alla contrazione della forbice commerciale dovuta alla riduzione dei tassi di mercato (Euribor medio 1 mese in calo di 20 p.b. a/a), che ha penalizzato soprattutto gli impieghi indicizzati, ed alla ricomposizione della raccolta su componenti più onerose attuata nella prima parte dell’anno.

Il contributo del quarto trimestre 2013 si è attestato a circa 563 milioni di euro, con una crescita dell’11,2% sul trimestre precedente, grazie soprattutto agli effetti delle azioni manageriali di contenimento del costo del funding specie nei confronti della clientela corporate regolata a tassi marginali, solo parzialmente compensati dal calo degli impieghi fruttiferi;

·         Le Commissioni nette sono risultate pari a circa 1.658 milioni di euro, in lieve aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+24,7 milioni di euro, +1,5% a/a) per l’effetto contrapposto di una significativa crescita delle commissioni di collocamento dei prodotti di risparmio gestito (aumentano, soprattutto, le commissioni per servizi di gestione, intermediazione e consulenze nonché quelle di distribuzione prodotti), compensato dalla flessione dei proventi netti da servizi, che risentono prevalentemente dalla ridotta domanda di finanziamenti.

Il dato del quarto trimestre, pari a circa 405 milioni di euro, è sostanzialmente in linea con il risultato realizzato nel terzo trimestre 2013;

·         Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni: saldo positivo per circa 130 milioni di euro (75,1 milioni di euro al 31/12/2012) con un contributo dell’ultimo trimestre 2013 pari a circa 33 milioni di euro (+1,8 milioni di euro rispetto ai valori del trimestre precedente, +5,9% t/t). Tali valori sono sostanzialmente riconducibili agli utili delle partecipazioni consolidate al patrimonio netto, al cui interno il contributo del comparto assicurativo di AXA-MPS è di circa 97 milioni di euro (+28 milioni di euro rispetto al 31/12/2012) e di AM Holding pari a 26 milioni di euro;

·         Il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie al 31/12/2013 si è attestato a 9,3 milioni di euro (circa 454 milioni di euro il valore dello scorso esercizio) e risulta così composto:

   un Risultato di negoziazione positivo per 83,1 milioni di euro, in riduzione rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (-35,6 milioni di euro);

   un Risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita, negativo per circa 84 milioni di euro, su cui ha inciso negativamente la contabilizzazione nell’ultimo trimestre dell’anno di alcune componenti non ricorrenti, quali la chiusura dell’operazione Santorini, gli effetti dell’aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d’Italia[7] e la vendita del portafoglio di “cessione del quinto” di Consum.it. Si ricorda che il risultato del 2012, positivo di circa 218 milioni di euro, era da attribuire prevalentemente alla plusvalenza realizzata a seguito di un’offerta pubblica di scambio relativa ad un insieme di titoli subordinati, contro titoli senior a tasso fisso;

   un Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value pari a 10,1 milioni di euro, contro +117 milioni di euro circa, contabilizzati a dicembre 2012, da ricondurre principalmente alla riduzione del fair value di alcune emissioni obbligazionarie collocate presso clientela Retail ed Istituzionale.

Nel quarto trimestre 2013 il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie è stato negativo per circa 278 milioni di euro scontando prevalentemente gli effetti delle citate componenti non ricorrenti e della rivalutazione delle passività valutate a fair value, con la voce “Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value” negativa per 41,3 milioni di euro.

·         Risultato netto dell’attività di copertura: saldo positivo per 7,2 milioni di euro con un contributo del quarto trimestre 2013 pari a circa 5 milioni di euro.

 

Le Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 2.750 milioni di euro con un’incidenza del quarto trimestre 2013 pari a circa 1.210 milioni di euro. La variazione su base annua è riconducibile alla composizione del flusso di crediti deteriorati lordi caratterizzati, rispetto al 2012, da una maggior incidenza delle sofferenze, in considerazione del prolungarsi della crisi e delle prospettive di ripresa ancora incerte. Il rapporto tra le rettifiche di periodo e gli impieghi verso clientela esprime un tasso di provisioning di 210 p.b., in aumento di 22 p.b. rispetto a fine anno 2012 quando era risultato pari a 188 p.b..

Le Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie risultano negative per 73,5 milioni di euro (-222,6 milioni di euro circa al 31/12/2012; -43,1 milioni di euro nel quarto trimestre 2013) soprattutto per effetto di svalutazioni di partecipazioni e OICR classificati nel portafoglio AFS.

In conseguenza di quanto sopra, il Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 1.134,1 milioni di euro (circa 2.101 milioni di euro al 31/12/2012; -46% a/a), con un contributo del quarto trimestre 2013 negativo di 524,2 milioni di euro.

Gli Oneri operativi sono risultati pari a circa 2.812 milioni di euro, in calo del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,5% sul terzo trimestre 2013). Nel dettaglio:

   Spese del personale, pari a circa 1.719 milioni di euro, in calo del 10,4% sul 31/12/2012 (-3,4% su base trimestrale), grazie alla riduzione degli organici ed ai benefici derivanti dagli accordi con le Organizzazioni Sindacali siglati a fine 2012 che hanno complessivamente consentito di assorbire anche i maggiori oneri 2013 dovuti all’ultimo rinnovo del CCNL;

   Altre spese amministrative (al netto dei recuperi spese da clientela), pari a circa 938 milioni di euro, in calo del 14,9% a/a e dell’1,4% t/t, grazie alle azioni strutturali di contenimento della spesa che hanno interessato, in particolare, il comparto degli affitti passivi, l’aggregato pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni, l’ambito delle trasferte del personale e quello delle spese di natura logistico-economale;

   Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali si attestano a circa 155 milioni di euro, in calo del 22% sull’analogo periodo dell’anno precedente, a causa delle svalutazioni delle attività immateriali effettuate a fine 2012.

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto risulta negativo per 1.677,4 milioni di euro (era negativo per 1.118,5 milioni di euro al 31/12/2012).

L’indice di cost/income si attesta al 71% (64,4% al 31/12/2012), per effetto della riduzione dei ricavi che è stata di intensità maggiore rispetto alla riduzione degli oneri operativi.

Alla formazione del Risultato di periodo concorrono inoltre:

·         Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione, che risultano negativi per 243,1 milioni di euro, in riduzione del 25,5% rispetto al fine anno precedente e con un contributo negativo del quarto trimestre pari a 225,8 milioni di euro. L’aggregato al 31 dicembre 2013 risulta composto da:

   Accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a circa -30 milioni di euro, concentrati prevalentemente su cause legali/revocatorie;

   Altri oneri/proventi di gestione per circa -213 milioni di euro, sui quali incidono, in positivo, i proventi relativi alla “commissione di istruttoria veloce” (pari a +112 milioni di euro), in negativo gli oneri per transazioni su cause passive e gli ammortamenti per migliorie beni di terzi in aggiunta a componenti non ricorrenti, quali l’effetto di consolidamento di Perimetro/Casaforte (pari a circa 224 milioni di euro);

 

·         Utili (Perdite) da partecipazioni, registrano un saldo netto negativo per 56,4 milioni di euro per lo più imputabile a riduzioni di patrimonio netto di partecipazioni collegate;

·         Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a 24,5 milioni di euro relativi alla revisione degli incentivi collegati agli esodi del personale in esubero già effettuati in base all’accordo del 19 dicembre 2012 con le organizzazioni sindacali;

·         Utili da cessione di investimenti, positivi per 1,4 milioni di euro.

Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente sono state positive per circa 652 milioni di euro (positive per circa 363 milioni di euro al 31/12/2012). La voce include l’effetto positivo complessivo di 63,5 milioni di euro derivante dalla correzione di errori contabili di esercizi precedenti.

Il Risultato d’esercizio consolidato – ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) – registra una perdita pari a 1.399,2 milioni di euro (-1.463,6 milioni di euro a fine dicembre 2012). Considerando anche gli effetti della PPA il Risultato d’esercizio del Gruppo segna una perdita di circa 1.439 milioni di euro (-3.168,2 milioni di euro a fine dicembre 2012, che includeva anche impairment di avviamenti e intangibili per circa 1.654 milioni di euro).

Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel 2013

Al 31 dicembre 2013 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a circa 233 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il saldo di fine settembre 2013, grazie alla ripresa del risparmio gestito e dell’amministrato. Rispetto al 31 dicembre 2012, invece, la raccolta complessiva ha registrato una flessione del 6,6%, da ricondurre sia alla dinamica della raccolta diretta (penalizzata soprattutto dal calo delle obbligazioni) sia al risparmio amministrato, sul quale hanno inciso principalmente i movimenti delle custodie azionarie dei grandi gruppi e di altri rapporti con clientela istituzionale. In maggiore dettaglio:

La raccolta diretta del Gruppo, pari a circa 130 miliardi di euro, ha registrato una flessione dell’1,8% rispetto al 30/09/2013 e del 4,2% rispetto a fine anno 2012, con una quota di mercato[8] pari al 5,92%, in diminuzione di circa 32 p.b. sull’anno precedente. Nel 2013 l’evoluzione dell’aggregato è stata in prevalenza condizionata dalle obbligazioni, in riduzione del 25,7% soprattutto a causa del blocco del mercato del funding internazionale e della sospensione per buona parte dell’anno delle emissioni retail a seguito della richiesta di numerosi supplementi ai prospetti informativi di base e al documento di registrazione per via delle note vicende. Risultano, invece, in crescita i depositi vincolati (+39% a/a) grazie al prodotto denominato “Conto Italiano di Deposito”, i pronti contro termine passivi (+16,3% a/a) che rappresentano, per la quasi totalità, una forma di raccolta garantita sul mercato istituzionale e le “Altre forme di Raccolta Diretta” (+52% a/a). Quest’ultima voce risente sia dell’emissione per circa 4 miliardi di euro dei Nuovi Strumenti Finanziari (c.d. NSF) emessi a favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze[9] in sostituzione dei c.d. “Tremonti Bond” (pari a circa 1,9 miliardi di euro) sia di operazioni con funding con controparti istituzionali tra cui la Cassa Depositi e Prestiti per le erogazioni di credito ad essa dedicate.

Al 31/12/2013 i volumi di Raccolta indiretta del Gruppo, pari a circa 103 miliardi di euro, hanno registrato una flessione del 9,4% sul fine anno precedente (+2% t/t). Più in dettaglio:

·         Il Risparmio gestito ha chiuso l’anno 2013 con volumi pari a circa 45 miliardi di euro, in crescita dell’1,3% rispetto al 31/12/2012 (+2,4% t/t). All’interno dell’aggregato si evidenziano:

   la componente assicurativa, pari a 21,7 miliardi di euro (-2,8% su 31/12/2012; +1,8% rispetto al trimestre precedente), che ha beneficiato nell’esercizio di una raccolta premi pari a circa 4,2 miliardi di euro, sostenuta dai prodotti Unit Linked. La quota di mercato del Gruppo su Bancassicurazione si è attestata al 7,14% (8,66% a fine 2012);

   Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a 17,4 miliardi di euro, in crescita rispetto al 31/12/2012 (+9,6% a/a) con flussi netti annui pari a circa 1 miliardo di euro e con una quota di mercato del Gruppo al 3,78% (ultimo dato disponibile a settembre 2013), in riduzione di 41 p.b. rispetto a fine 2012;

   le Gestioni Patrimoniali, sono risultate pari a circa 6 miliardi di euro, in calo rispetto al fine anno precedente (-5,2% a/a) e con una quota di mercato del Gruppo al 3,9% (4,87% a fine 2012).

·         le consistenze del Risparmio amministrato, pari a circa 58 miliardi di euro, hanno registrato un calo del 16,3% sul fine anno precedente (+1,7% t/t), con una dinamica da ricondurre, prevalentemente, a movimenti delle custodie azionarie dei grandi gruppi e ad altri rapporti istituzionali, ai quali, peraltro, sono associati impatti economici non significativi.

Al 31 dicembre 2013 i Crediti verso la Clientela del Gruppo si sono attestati a circa 131 miliardi di euro, in flessione del 3,2% sul trimestre precedente e del 7,6% sul fine anno 2012. La dinamica dell’aggregato è da mettere in relazione alla ridotta domanda di credito connessa al ciclo congiunturale recessivo e ad una attenta politica di selezione nell’erogazione del credito, che hanno penalizzato soprattutto le forme tecniche in conto corrente (-16,3% a/a) e le erogazioni a medio-lungo termine (-10,4% a/a). Sulla riduzione della voce “Altri Finanziamenti” (-14,3% a/a) incide anche la vendita a terzi, perfezionata a fine esercizio, di un portafoglio di crediti relativi a “cessioni del quinto e deleghe di pagamento” detenuti dalla controllata Consum.it, nell’ambito di una più ampia operazione di deleveraging del portafoglio crediti del Gruppo e di un riposizionamento strategico dell’Azienda[10].

La quota di mercato del Gruppo, calcolata al netto dei PCT con controparti istituzionali, si è attestata a dicembre 2013 al 7,22%, sostanzialmente stabile sul livello di fine 2012.

Relativamente al credito specializzato, al 31/12/2013:

   MPS Capital Services ha erogato nuovi finanziamenti per circa 690,5 milioni di euro, in flessione rispetto all’anno precedente (-46,9% a/a), con un contributo del 4° trimestre di circa 166 milioni di euro;

   Il flusso al 31 dicembre 2013 dello stipulato Leasing è risultato pari a circa 603 milioni di euro (-30% a/a) con un gettito del 4° trimestre di circa 164 milioni di euro in aumento del 10,7% rispetto al 3° trimestre 2013. Il Turnover Factoring, pari a 5,8 miliardi di euro, è risultato in flessione del 24,9% rispetto all’anno precedente (1,2 miliardi di euro il contributo del 4° trimestre 2013; -18,2% t/t);

   Sul fronte del credito al consumo, al 31/12/2013 sono stati erogati finanziamenti per circa 1.615 milioni di euro (-33,6% su anno precedente), con un’incidenza del 4° trimestre di circa 337 milioni di euro, in crescita rispetto al trimestre precedente (+11,9% t/t) da accreditare soprattutto ai prestiti personali e finalizzati.

A fine 2013 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 21 miliardi di euro, in crescita di circa 3,6 miliardi di euro rispetto a fine anno precedente. In tale ambito le sofferenze aumentano del +21,7% e gli incagli del +26%; salgono anche i crediti ristrutturati (+20,4% a/a) e, in misura inferiore, le esposizioni scadute (+6,6% a/a). L’evoluzione del 2013 risente degli effetti della congiuntura, anche in considerazione del prolungarsi della recessione economica e dell’incertezza sulle prospettive di sviluppo.

Al 31 dicembre 2013, di conseguenza, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 41,8%, in crescita rispetto al fine anno precedente (+80 p.b. a/a), con il coverage delle sofferenze pari al 58,8% (+90 p.b. a/a). Inclusi gli ammortamenti la copertura del totale crediti deteriorati si porta al 45,7% e quella delle sofferenze al 63,2%.

Il portafoglio titoli e derivati del Gruppo è risultato pari a 35,5 miliardi di euro, in diminuzione di circa 3 miliardi di euro rispetto al 31/12/2012 (-7,5% a/a). E’ proseguita l’attività di ottimizzazione del portafoglio AFS sia per i titoli governativi diminuiti di 2 miliardi di euro sia delle posizioni di private equity attraverso la vendita di n. 6 fondi (altri 10 fondi sono in fase di dismissione). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari iscritti tra i crediti (L&R), il lieve calo è da ricondursi soprattutto al sopraggiungere della naturale scadenza di alcune posizioni.

Al 31/12/2013 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi si è attestato a circa 6,2 miliardi di euro, in flessione di 159 milioni di euro rispetto a fine 2012. Tale variazione è principalmente da imputare, in negativo, alla perdita di esercizio (-1.439 milioni di euro) e, in positivo, al miglioramento delle riserve da valutazione (+1.229 milioni di euro) che ha beneficiato della ripresa di valore del portafoglio AFS correlato al restringimento dello spread. Per quanto riguarda la composizione delle singole voci del patrimonio netto, le riserve e i sovrapprezzi di emissione si sono rispettivamente ridotte ed azzerate essenzialmente a fronte della copertura delle perdite 2012 mentre il patrimonio di pertinenza di terzi aumenta per effetto del consolidamento di Perimetro/Casaforte.

A Dicembre 2013 il Patrimonio di Vigilanza del Gruppo si è attestato a 12.816 milioni di euro, le Attività Ponderate per il Rischio (RWA) sono risultate pari a circa 84.499 milioni di euro, in calo del 9% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali il Total Capital Ratio è risultato pari al 15,2% (13,7% al 31 dicembre 2012) il Tier 1 Ratio al 10,7% (9,5% al 31 dicembre 2012) e il Core Tier 1 Ratio al 10% (8,9% era il valore al 31 dicembre 2012).

Il Core Tier 1 registra un incremento di 188 milioni di euro rispetto al 31/12/2012 prevalentemente per gli effetti positivi derivanti dall’emissione dei Nuovi Strumenti Finanziari per 4.071 milioni di euro – che, al netto del rimborso dei Tremonti Bond (1.900 milioni di euro), hanno apportato patrimonio aggiuntivo per 2.171 milioni di euro –, ai quali si contrappongono i seguenti principali effetti negativi:

   la perdita registrata a conto economico nel periodo (-1.439 milioni di euro);

   le maggiori deduzioni (-386 milioni di euro) relative principalmente alle partecipazioni in società assicurative (detenute ante il 20/07/2006), per effetto del venir meno della norma transitoria che consentiva la loro deduzione complessiva a livello di totale del Patrimonio di Vigilanza (ora 50% dal Patrimonio di Base e 50% dal Patrimonio Supplementare);

   l’incremento dei filtri prudenziali (-179 milioni di euro) principalmente connessi agli affrancamenti plurimi degli avviamenti (comunicazione del 09/05/2013 dell’Autorità di Vigilanza);

   la maggiore deduzione riferibile all’eccedenza delle perdite attese rispetto agli accantonamenti contabili sui crediti (-56 milioni di euro pari al 50% del valore complessivo).

 

Con riferimento ai segmenti operativi di natura commerciale del Gruppo Montepaschi, individuati sulla base del principio contabile IFRS 8, riportiamo i risultati della Direzione Commerciale, che al suo interno è articolata nei comparti Retail Banking e Corporate Banking[11]:

Totale Direzione Commerciale

·         Ricavi: 5.728,0 milioni di euro (+5,6% a/a).

·         Oneri operativi: 2.745,5 milioni di euro (-12,6% a/a)

·         Crediti “vivi” verso clientela: 112.090 milioni di euro (-11,4% a/a).

Al suo interno:

Retail Banking

·         Ricavi: 3.940,2 milioni di euro (+18,1% a/a).

·         Oneri operativi: 2.134,2 milioni di euro (-13,6% a/a)

·         Crediti “vivi” verso clientela: 55.169 milioni di euro (-9,2% a/a).

Corporate Banking

 

·         Ricavi: 1.787,9 milioni di euro (-14,4% a/a).

·         Oneri operativi: 611,3 milioni di euro (-9,0% a/a)

·         Crediti “vivi” verso clientela: 56.921 milioni di euro (-13,5% a/a).

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, redatta ai sensi dell’art. 123-bis del Testo Unico Finanza. La relazione sarà depositata presso la sede sociale, presso la Borsa Italiana S.p.A. e pubblicata sul sito www.mps.it nei termini di legge.

Come previsto dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio ha effettuato la verifica periodica annuale dei requisiti dei propri componenti confermando, in particolare, la sussistenza del requisito di indipendenza ai sensi del Testo Unico Finanza e del Codice di Autodisciplina delle società quotate per i consiglieri: Pietro Giovanni Corsa, Daniele Discepolo, Angelo Dringoli, Paola Demartini, Marco Miccinesi e  Marina Rubini.

Inoltre, il Consiglio ha effettuato la valutazione dei limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori, confermando  la compatibilità delle altre cariche sociali ricoperte dai propri componenti con un efficace svolgimento dell’incarico di Amministratore della Banca.

Note

[1] In base alle norme e regolamenti vigenti. L’impatto è fully phased Basilea 3 e basato sul Bilancio al 31.12.2013, includendo: il filtro sulle riserve nette AFS sui titoli di Stato Europei, PMI Supporting Factor, la computabilità nel Patrimonio di Vigilanza della partecipazione in Banca d’Italia, e le già annunciate cessioni di partecipazioni.

[2] Legge di stabilità, discrezionalità Banca d’Italia sul regime transitorio delle regole di Basilea 3

[3] Rapporto tra voce 70 dell’attivo “Crediti verso Clientela” e la voce del passivo dello stato patrimoniale riclassificato “Debiti verso clientela e titoli” che ricomprende le voci di bilancio 20 “Debiti verso clientela”, 30 “Titoli in circolazione” e 50 “Passività finanziarie valutate al fair value”.

[4] Variazione calcolata al netto degli impatti connessi al maggior importo dello stock dei Nuovi Strumenti Finanziari emessi a febbraio 2013 (pari a 4.071 milioni di euro) rispetto ai c.d. “Tremonti Bond” detenuti nel 2012 (pari a 1.900 milioni di euro) (pari a circa 162 milioni di euro) e all’eliminazione a settembre 2012 dei proventi relativi alla c.d. “commissione di istruttoria veloce” e la modifica delle modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfinamento.

[5] Il beneficio della valutazione della quota in Banca d’Italia è stato pari a 187,5 euro milioni ante imposte registrato in conto economico nel quarto trimestre 2013 alla voce Utile/perdita da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita. Essendo, comunque, attualmente in corso approfondimenti da parte delle autorità competenti, potrebbe emergere una differente interpretazione dei principi contabili IAS/IFRS rispetto all’approccio adottato, determinando l’imputazione del beneficio da valutazione a patrimonio netto e non in conto economico. In tal caso l’effetto negativo sul risultato netto di esercizio sarebbe di 165 milioni di euro mentre il CET1 ratio fully phased Basilea 3 rimarrebbe invariato a circa il 9%.

[6] Le novità legislative di cui all’art 117-bis del Testo Unico Bancario, in vigore dal primo luglio 2012, hanno introdotto importanti modifiche alla remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti regolati in conto corrente. Con riguardo a quest’ultimi, in ottemperanza alle citate norme, nel 4° trimestre 2012 il Gruppo ha eliminato la commissione di istruttoria urgente (CIU) e ha riformulato le modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfino. Nello stesso tempo, come previsto sempre dal citato articolo, è stata introdotta una commissione di istruttoria veloce (CIV), commisurata ai costi che la Banca mediamente sostiene per l’attività di istruttoria comunque necessaria per valutare correttamente la concessione dello sconfinamento (tale nuova componente è contabilizzata negli altri proventi di gestione).

[7] Il beneficio della valutazione della quota in Banca d’Italia è stato pari a 187,5 euro milioni ante imposte registrato in conto economico nel quarto trimestre 2013 alla voce Utile/perdita da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita. Essendo, comunque, attualmente in corso approfondimenti da parte delle autorità competenti, potrebbe emergere una differente interpretazione dei principi contabili IAS/IFRS rispetto all’approccio adottato, determinando l’imputazione del beneficio da valutazione a patrimonio netto e non in conto economico. In tal caso l’effetto negativo sul risultato netto di esercizio sarebbe di 165 milioni di euro mentre il CET1 ratio fully phased Basilea 3 rimarrebbe invariato a circa il 9%.

[8] La quota di mercato è calcolata su depositi (escluso quelli connessi con cartolarizzazioni), PCT (escluse controparti centrali) ed obbligazioni (al netto dei riacquisti) collocata a clientela ordinaria residente come primo prenditore.

[9] Il 28 febbraio 2013 Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha completato l’emissione dei nuovi strumenti finanziari ai sensi dell’art. 23-sexies, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, in legge 7 agosto 2012, n. 135 come successivamente modificato (i “Nuovi Strumenti Finanziari”). In particolare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottoscritto i Nuovi Strumenti Finanziari emessi dalla Banca per un ammontare complessivo 4,071 mld di euro, di cui 1,9 mld di euro ai fini dell’integrale sostituzione dei cd. Tremonti Bond già emessi dalla Banca nel 2009 (ed inclusi, da fine dicembre 2012, nelle “Altre Forme di Raccolta Diretta”), e 0,171 mld di euro, con data di godimento 1 luglio 2013, a titolo di pagamento anticipato degli interessi maturati sino al 31 dicembre 2012 sui Tremonti Bond, in considerazione del fatto che il risultato di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012 è stato negativo. Nonostante gli NSF siano inclusi nella Raccolta Diretta, dal punto di vista dell’Adeguatezza Patrimoniale, essi sono computati nel Core Tier 1, in quanto caratterizzati da un grado di subordinazione pari passu con le azioni ordinarie, sia in caso di liquidazione volontaria o procedura concorsuale, sia in continuità d’impresa.

[10] L’operazione in oggetto, che ha riguardato un ammontare di crediti per un valore iscritto nei libri contabili di circa 550 mln di euro, ha comportato una perdita su crediti di circa 40 mln di euro.

[11] Ai fini dell’individuazione dei Segmenti Operativi previsti dal principio contabile IFRS 8, il Gruppo ha adottato il cosiddetto “business approach”. I dati reddituali e patrimoniali consolidati sono scomposti e riaggregati sulla base di criteri quali l’area di business presidiata, la struttura operativa di riferimento, la rilevanza e la strategicità dell’attività svolta, i cluster di clientela servita. Sono stati pertanto individuati i seguenti Segmenti Operativi, che guidano la rendicontazione al più alto livello decisionale: la Direzione Commerciale, al suo interno articolata nei comparti Retail Banking, Corporate Banking e il Corporate Center.

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