SOVICILLE. Il punto sulla condizione del mondo venatorio e l’importanza di promuovere e sostenere una caccia sostenibile e responsabile. Sono stati questi i temi al centro dell’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi a Sovicille e che ha visto la partecipazione di numerosi cacciatori. All’iniziativa erano presenti Alessandro Masi, candidato sindaco per la lista “Centrosinistra per Sovicille”; Simone Bezzini, candidato alla presidenza della Provincia di Siena; Mauro Bianchi, candidato del Pd al consiglio provinciale; Susanna Cenni, parlamentare Pd; l'assessore provinciale all’agricoltura; Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arci Caccia; Alessandro Ferretti, presidente provinciale dell’Arci Caccia e Mauro Neri, presidente di FederCaccia Siena.
L’iniziativa si è aperta con un’ampia e condivisa introduzione di Mauro Bianchi e i saluti di Alessandro Masi, che ha sempre mostrato un atteggiamento di apertura verso il mondo venatorio. “Dall’incontro – afferma Alessandro Masi – è emersa la forte preoccupazione dei cacciatori verso la proposta di modifica della legge quadro sulla caccia, la 157 del 1992, che declassa la fauna da patrimonio indisponibile dello Stato e getta, di fatto, le basi per una privatizzazione dell'attività venatoria. Nella nostra provincia – ha detto il candidato – la caccia ha un valore molto diverso, è sinonimo di socialità, di impegno per la salvaguardia del territorio e di collaborazione tra le istituzioni e le associazioni venatorie”.
“In Toscana e in Terra di Siena – ha aggiunto Susanna Cenni, deputata del Partito democratico e membro della Commissione agricoltura alla Camera – la complessità della caccia è sempre stata ben governata attraverso una programmazione seria e condivisa. Il governo potrebbe imparare molto dal nostro modello, scoprendo la faccia autentica del mondo venatorio, quella fatta di collaborazione con le associazioni, di prelievo responsabile e di coinvolgimento nella gestione faunistica, nella vigilanza e nei ripristini ambientali di persone e imprese agricole”. “Solo la fermezza del Partito democratico in Parlamento – ha ricordato Cenni – ha evitato l’apertura di un versante di conflittualità sui temi della caccia: con lo stralcio dell’articolo 16 della Legge comunitaria, la scorsa settimana alla Camera è stato intanto scongiurato il caos sulla deregolamentazione dei calendari venatori”.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Simone Bezzini, che ha ripreso gli apprezzamenti degli intervenuti per la qualità della caccia in provincia di Siena, rimarcando la necessità di rivedere alcuni aspetti legati alla prevenzione e alla diminuzione dei danni causati all'agricoltura da una eccessiva presenza di ungulati. Sulla materia, hanno ricordato i numerosi interventi, sono molti gli attori che stanno cercando di individuare soluzioni concrete: lo sta facendo in Parlamento Susanna Cenni, che ha presentato una proposta di legge sulle misure urgenti a favore delle imprese agricole, contro i danni causati dagli ungulati; lo sta facendo la Regione Toscana, che nei giorni scorsi ha autorizzato le amministrazioni provinciali ad adottare piani straordinari di intervento a tutela del territorio agro-silvo-pastorale, e lo sta facendo la Provincia di Siena, portando avanti un piano di abbattimenti per contrastare la presenza squilibrata di alcune specie animali sul territorio.
L’iniziativa si è aperta con un’ampia e condivisa introduzione di Mauro Bianchi e i saluti di Alessandro Masi, che ha sempre mostrato un atteggiamento di apertura verso il mondo venatorio. “Dall’incontro – afferma Alessandro Masi – è emersa la forte preoccupazione dei cacciatori verso la proposta di modifica della legge quadro sulla caccia, la 157 del 1992, che declassa la fauna da patrimonio indisponibile dello Stato e getta, di fatto, le basi per una privatizzazione dell'attività venatoria. Nella nostra provincia – ha detto il candidato – la caccia ha un valore molto diverso, è sinonimo di socialità, di impegno per la salvaguardia del territorio e di collaborazione tra le istituzioni e le associazioni venatorie”.
“In Toscana e in Terra di Siena – ha aggiunto Susanna Cenni, deputata del Partito democratico e membro della Commissione agricoltura alla Camera – la complessità della caccia è sempre stata ben governata attraverso una programmazione seria e condivisa. Il governo potrebbe imparare molto dal nostro modello, scoprendo la faccia autentica del mondo venatorio, quella fatta di collaborazione con le associazioni, di prelievo responsabile e di coinvolgimento nella gestione faunistica, nella vigilanza e nei ripristini ambientali di persone e imprese agricole”. “Solo la fermezza del Partito democratico in Parlamento – ha ricordato Cenni – ha evitato l’apertura di un versante di conflittualità sui temi della caccia: con lo stralcio dell’articolo 16 della Legge comunitaria, la scorsa settimana alla Camera è stato intanto scongiurato il caos sulla deregolamentazione dei calendari venatori”.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Simone Bezzini, che ha ripreso gli apprezzamenti degli intervenuti per la qualità della caccia in provincia di Siena, rimarcando la necessità di rivedere alcuni aspetti legati alla prevenzione e alla diminuzione dei danni causati all'agricoltura da una eccessiva presenza di ungulati. Sulla materia, hanno ricordato i numerosi interventi, sono molti gli attori che stanno cercando di individuare soluzioni concrete: lo sta facendo in Parlamento Susanna Cenni, che ha presentato una proposta di legge sulle misure urgenti a favore delle imprese agricole, contro i danni causati dagli ungulati; lo sta facendo la Regione Toscana, che nei giorni scorsi ha autorizzato le amministrazioni provinciali ad adottare piani straordinari di intervento a tutela del territorio agro-silvo-pastorale, e lo sta facendo la Provincia di Siena, portando avanti un piano di abbattimenti per contrastare la presenza squilibrata di alcune specie animali sul territorio.