Fondi di indennità di fine rapporto per gli agenti di Commercio: Fnaarc chiede al Governo di autorizzare l’Enasarco
Confcommercio Siena
SIENA. Relativamente ai fondi di indennità di fine rapporto per gli agenti di Commercio Fnaarc prende carta e penna e chiede al Governo di autorizzare l’Enasarco.
Alberto Petranzan Presidente Nazionale di Fnaarc Confcommercio, il principale sindacato nazionale degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio ha scritto al Ministro Catalfo per sollecitare ’autorizzazione all’erogazione dell’anticipo FIRR (Fondo di Indennità Fine Rapporto), agli iscritti Enasarco.
“Siamo stati tra i soggetti più penalizzati e come se tutto ciò non bastasse – afferma Patrizio Righi Presidente Regionale Fnaarc Toscana – va aggiunta l’impossibilità per molti di accedere al contributo a fondo perduto di 1.000 euro previsto dal così detto Decreto Rilancio, in quanto nel provvedimento governativo non è stato considerato che il differimento del pagamento delle provvigioni ha reso impossibile documentare il calo di fatturato per il periodo previsto, nonostante proprio in quel periodo la stragrande maggioranza degli agenti di commercio e dei promotori finanziari registrava un crollo delle proprie attività”.
Nella lettera si ricorda quanto la categoria sia stata ferocemente impattata dall’emergenza Covid e dimenticata dalla politica: per il blocco forzato nel periodo del lockdown, per la contrazione dei consumi e per la loro migrazione verso il commercio elettronico, per l’impossibilità di ricorrere alla cassa integrazione.
La Fondazione Enasarco, per contribuire a far fronte al gravissimo stato di crisi in cui versa la categoria, ha deliberato la possibilità per gli iscritti di richiedere un anticipo del proprio FIRR destinando allo scopo la cifra complessiva di 450 milioni di euro (erogabili in 3 tranches, al fine di non compromettere la sostenibilità della stessa Fondazione) e ha già attivato gli strumenti operativi.
Enasarco è pronta a erogare gli anticipi e sollecita una risposta dalla Catalfo. “E’ però necessaria l’autorizzazione da parte del suo dicastero, autorizzazione che ci risulta essere stata richiesta dalla Fondazione Enasarco in data 10 luglio 2020 e a tutt’oggi non pervenuta”.
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