Unicredit non è l'unica possibilità per la banca senese
SIENA. Il quotidiano La Stampa riporta oggi la notizia che il Governo avrebbe un piano B per il Monte dei Paschi, se l’operazione con Unicredit non dovesse andare a buon fine. La trattativa è intanto stata congelata fino allo svolgimento delle elezioni del 3 e 4 ottobre e ci sarebbe un nuovo nome interessato al dossier.
Secondo La Stampa “fonti governative avrebbero dichiarato che, sul dossier Mps, “la situazione è diversa dal 30 luglio, quando Unicredit era l’unica strada percorribile. Adesso non è più così”, aggiungendo che tutto rimarrà però “congelato fino alle elezioni” amministrative del 3 e 4 ottobre. A pesare su un possibile “piano B” indetto dal Tesoro sarebbero due fattori: da una parte le richieste sempre più alte da parte di Unicredit, unica attiva nel negoziato, dall’altra le pressioni sempre più insistenti della politica. Pressioni che, con le elezioni suppletive nel collegio di Siena, spingono verso un “rinvio”, confermato sia da fonti finanziarie che governative”.
Negli ultimi giorni, spiega il quotidiano, si è fatta avanti anche Bper, potenzialmente interessato allo spezzatino del Monte. Da fonti riportate da La Stampa, la banca potrebbe infatti farsi carico di un centinaio di sportelli nel nord Italia e in Emilia. Smentite invece le indiscrezioni circolanti su Generali. La partita sulla governance del Leone resta “calda” e alquanto complessa.