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BUENOS AIRES. L’imminente G20 di Buenos Aires, primo ad essere ospitato in uno stato del Sud America, sta suscitando serie aspettative. Dopo un anno di battibecchi riguardo i dazi doganali, il presidente americano Trump e il suo omologo cinese Xi siederanno allo stesso tavolo, in un incontro ravvicinato che accende speranze (e timori) dei mercati.
I presupposti non sono dei migliori: la scorsa settimana, al vertice per la cooperazione economica Asia-Pacifico, gli interventi a stretto giro di Xi e del vicepresidente americano Pence avevano sottolineato una netta divergenza di vedute da parte dei due governi. Mentre Pechino mira ad espandere il suo influsso commerciale grazie ad una rinnovata via della seta, la casa bianca rimarca la chiusura dei confini e minaccia di raddoppiare l’ammontare dei dazi finora imposti.
Questa guerra fredda, giocata sui mercati di tutto il mondo, potrebbe protrarsi per decenni qualora le minacce da Washington divenissero effettive.
Le basi su cui questo G20 poggia non sono delle più rosee, specie se si richiama alla mente il G7 canadese dello scorso giugno e i tweet del presidente Trump sull’aereo verso casa (che rinnegavano quanto appena concordato). Il panorama internazionale è sicuramente mutato dall’ultimo summit e districarsi tra i vari episodi collegati alla guerra commerciale non è impresa facile.
I report riassuntivi a tal riguardo sono diversi (come quello riportato da TradeMachines qui) e possono essere uno strumento ideale qualora si volessero conoscere i retroscena della vicenda. Ciò che al momento pare impossibile è immaginare chi possa uscire vincitore da un tale conflitto. Per ora i danni sembrano ricadere soprattutto sui consumatori. A ciò si aggiunge una situazione di stallo da parte di investitori che aspettano di vedere gli esiti della diatriba, prima di poter considerare progetti a lungo termine.
Come è ovvio, molti stanno riponendo delle speranze nell’incontro di fine mese in Argentina, dove ci si augura che una soluzione indolore venga elaborata dalle parti in causa.