SIENA. Prima le elezioni, poi il palio delle nomine della Fondazione Mps. Dai risultati elettorali della città si capiranno i rapporti di forza tra i partiti senesi e anche – magari – interni ai partiti. Le nomine dei sedici componenti della deputazione generale o di indirizzo e quelle più importanti dei sette della deputazione amministratrice verranno di conseguenza. Ma bisogna anche ricordare che potrebbe contare non poco il risultato nazionale del Partito Democratico. Se andrà molto male, con relativo tutti a casa o quasi, anche per le nomine potrebbero esserci ripercussioni. Si può ben dire che una consultazione europea, almeno sulla carta, potrebbe avere molte più implicazioni locali di quanto non si creda.
Da quanto detto appare chiaro che ci sia un gran movimento alla ricerca di voti. C’è ad esempio chi li cerca per i riformisti, (l’ex sindaco Vittorio Mazzoni della Stella, i suoi tre ex assessori Tacconi, Bellandi, Parri e sembra anche Antonio De Gortes), in chiave anti Mauro Marzucchi – vice sindaco e fondatore del gruppo Toscana Riformista – la cui strategie potrebbero riguardare le elezioni comunali del 2011, senza necessariamente escludere un più "ravvicinato" interesse per la Fondazione.
Intanto per le nomine si stanno predisponendo le varie pedine e gli accordi più o meno segreti. A quanto pare i più attivi sarebbero i settori del Partito Democratico che fanno riferimento all’ex Margherita. Già "piazzato" Alfredo Monaci – politico che ha sempre saputo muoversi in tema di posti che contano – fra i dodici del consiglio d’amministrazione di Bmps: una nomina che a quanto sembra avrebbe provocato qualche "resistenza" anche da una parte dei massimi vertici dell'ente. Nell’area degli ex dc il cavallo su cui puntare per un incarico nella Fondazione (forse tra i sedici della deputazione generale) potrebbe essere il giovane emergente Alessandro Pinciani, attuale vicepresidente della Provincia. Addirittura c’è chi sostiene che sarebbe pronto per lui addirittura un posto di Vicedirettore Generale della Fondazione. Una voce che ci limitiamo a registrare, ma poco probabile. Dando una scorsa allo statuto si vede, infatti, che non esiste una figura del genere. Lo statuto prevede che, in caso di assenza o di impedimento del direttore generale alle riunioni della deputazione amministratrice, interviene senza diritto di voto il dirigente della Fondazione che lo stesso Direttore Generale d’intesa con il Presidente, designa anno per anno.
Di Pinciani si parla anche per la vicepresidenza di Siena Ambiente nel caso che l’attuale vice Giovanbattista Alfano, sempre di area ex Margherita, sia eletto consigliere provinciale.
Riguardo ai candidati ad una nomina nella deputazione amministratrice (quella di maggior peso politico ed anche economico) difficile dare delle indicazioni certe. Della deputazione in scadenza fanno parte Gabriello Mancini (Presidente), Luca Bonechi (Vice Presidente). Carlo Ceccarelli, Enrico Cecchetti, Fabrizio Felici, Alessandro Lastray, Riccardo Martinelli.
I consiglieri che hanno fatto un mandato sono Martinelli che fa ancora riferimento all’area socialista e Cecchetti a suo tempo indicato dalla Regione, che in teoria potrebbero essere confermati.
Incertezza anche per il futuro di Mancini, che peraltro si fa forte di un parere giuridico secondo il quale non ci sarebbero problemi di un altro mandato come presidente. Come lui stesso ha detto quindi “la nomina è una scelta politica”. Ma si ipotizza anche una presidenza di Alberto Monaci. E risiamo alla Margherita.
In questo caso, però, dove andrebbe Mancini?
Se si guarda il panorama politico di chi lascia il proprio incarico bisogna chiederci, anche dove andrà, ad esempio, il presidente uscente della Provincia Fabio Ceccherini o Vittorio Galgani, già presidente della Camera di Commercio o Luca Bonechi, vicepresidente della Fondazione che ha fatto già due mandati.
Le nomine verranno fatte dalla deputazione generale i cui sedici membri, che saranno anch’essi rinnovati, sono decisi, secondo lo statuto, nel modo seguente: otto dal sindaco di Siena, di cui uno d’intesa con la Camera di commercio, cinque dalla Provincia, di cui uno d’intesa con la consulta provinciale del volontariato, uno dalla Regione Toscana, uno dall’Università, uno dall’Archidiocesi di Siena.
Capire chi andrà tra i “magnifici sette” della deputazione amministratrice è davvero impresa ardua soprattutto in questo momento che precede le elezioni. Attese da molti con il fiato sospeso.