Monte Paschi chiude la settimana con un rialzo di buon auspicio
di Red
SIENA. Cinque settimane fa il finanziere George Soros ha acquistato a prezzo scontato dall’americana MF Global Holdings, già in stato fallimentare, due miliardi di titoli di stato europei, in gran parte BTp italiani. Che sia impazzito l’uomo che guadagnò un miliardo di dollari scommettendo contro la sterlina nel 1992? Guarda caso, il 2 dicembre su queste colonne stigmatizzavamo Goldman Sachs e l’allarmismo di maniera sul crollo dell’euro o dello stato italiano che favorisce gli abusi della speculazione. Si ringrazia Soros per la conferma (si sarà portato a casa un utile di 500 milioni di euro) e Cameron per continuare a tenere la Gran Bretagna fuori dai trattati europei, perché alla nostra sensibilità latina le alchimie del liberismo inglese rimangono astrusità fuori luogo. E infatti appena gli altri europei riuniti al Consiglio Europeo di Bruxelles hanno deciso di fare a meno del suo aiuto, una soluzione si è trovata e le borse hanno cambiato totalmente senso a una giornata a cui tanti avvoltoi preparavano il “de profundis”. Quando sarà finita la campagna contro l’euro, la speculazione attaccherà Londra, visti i titoli tossici che ivi albergano.
Immediatamente, con la prospettiva di regole certe, si sono fatti avanti i cinesi… il Ftse Mib a Piazza affari è volato in un amen a +3,37% con i bancari, come si dice, in gran spolvero. Mps ha offerto una buona performance con +7,25% a euro 0,284. Niente di straordinario, ma se ricordiamo che il 25 novembre faceva 0,23, forse si stanno mettendo dei fondamenti positivi di ripresa. Siamo ottimisti? In fondo, se ci pensate bene, stiamo diventando l’unica area economica al mondo che sta mettendo dei paletti seri e concreti ai deficit statali. E in Cina la banca centrale pare stia preparando un veicolo finanziario ad hoc che sia in grado di investire 300 miliardi di dollari in Europa e in USA. Il successo della manovra finanziaria italiana e i nuovi accordi europei dovrebbero facilitare il rientro dei capitali nazionali (stimati in circa 200 miliardi di euro), usciti legalmente dal paese negli ultimi mesi. Poi ci sono quelli illegali, forse il doppio, ma è un’altra storia. Così si è visto anche calare lo spread a 421 punti base, dato che negli accordi di Bruxelles c’è scritto che Spagna e Italia avranno garantita dal fondo salva-stati i 700 miliardi di euro che occorrono per le scadenze del 2012. A marzo verrà ripresa la discussione sugli Eurobond, nel frattempo si sarà costruita la cornice in cui inserire la nuova integrazione finanziaria europea.
Una parola sulla Cassa Depositi e Prestiti, che potrebbe entrare come socio nella banca Monte dei Paschi senza alterare gli equilibri di potere, perdipiù con un presidente, Franco Bassanini, eletto al Parlamento nelle circoscrizioni senesi e perciò molto vicino all’attuale gruppo di potere cittadino. Ci sarebbe un’idea di trasformarla in qualcosa di simile alla corrispondente tedesca KFW (Kreditanstalt für Wiederaufbau, istituita per la ricostruzione post-bellica), che si autodefinisce la “Banca dello sviluppo tedesco”. Con gradualità e intelligenza si porrebbe la Cassa italiana fuori dal perimetro dello stato, e quindi del suo debito. In questo modo “i suoi asset non graverebbero più sul debito mentre nelle sue attività pari a 235 miliardi di euro potrebbero muoversi con maggior dinamismo”, a beneficio sia del debito pubblico sia della ricapitalizzazione di MPS. Vedremo cosa decideranno nelle silenziose stanze della Rocca.
(Foto tratta dal sito della KFW)